Alfabeto calabrese. Piccola guida per capire la Calabria e i calabresi e affrontare al meglio il 2021 Stampa
Scritto da francesco cirillo   

Abbandono. Il Complesso dell’abbandono pervade i calabresi. Lo si vede nella tragedia . Quando un’alluvione o un terremoto colpiscono la Calabria, siano esse Crotone o Vibo o qualche sperduto paesino, all’arrivo delle telecamere eccoli piangere e chiedere aiuto allo Stato che li ha abbandonati. Se la stessa cosa succede in Trentino eccoli al lavoro con pale e ruspe senza attendere nessuno.
Benedizioni. La Chiesa calabrese benedice tutto. Ospedali, ospizi, caserme, scuole. Trovi ovunque vescovi e preti a benedire uomini e cose chiunque essi siano. La nostra è una chiesa benedicente, pronta ad essere coinvolta in tutto, pronta a mettere le mani ovunque, pronta a partecipare ad azioni economiche pur di trarne un profitto, pronta a benedire uomini politici anche i più chiacchierati. Non è chiesa di parte, non è dei poveri, non è degli ultimi, non è dei sofferenti. E’ chiesa ricca e dei ricchi.

Centri storici abbandonati. E’ la caratteristica dei nostri paesaggi. Nessuno vuole vivere nei paesi dell’interno. Senza scuole, senza poste, né farmacie, né medici condotti. Le popolazioni emigrano nei paesi della costa, nei capoluoghi, nell’hinterland vicino. Abbandona le case e anche le terre, gli animali, le greggi. La desertificazione dei paesi, porta la desertificazione culturale, l’abbandono delle proprie radici, per una nuova vita nel nulla che lo appartiene.

Degradi. Il paesaggio non esiste più, quello che era tipico della regione, è devastato dalla cementificazione selvaggia. Tutto viene autorizzato in nome del progresso, del turismo, del futuro. Case, ville , palazzi, villaggi, hotel, tutto è permesso, tutto viene mangiato e tutto diventa degrado, anche se ammantato da una finta bellezza fatta di allumini anodizzati e plastiche.

Elezioni. Eccole vicine e tutti si danno da fare per salvare la Calabria. Condottieri, escono dalle tombe e si prodigano per essere eletti e vincere. Il popolo aspetta la chiamata, aspetta per chiedere finalmente il favore negato dagli altri, la sistemazione del proprio figliolo, l’avanzamento di posto nell’ufficio, l’aumento di un misero stipendio, i pagamenti arretrati, un debito da chiudere, un prestito in banca, un posto in ospedale. Tutti dicono di si, tutti si fanno avanti, diventano buoni nella propria miseria, si prodigano per l’altro, sono pronti a morire per la patria indossando le fasce tricolori, lo stipendio di nullafacente li aspetta.

Famiglia. La Famiglia è la base di partenza di tutto. La famiglia ricorre nella massoneria, nella propaganda clericale, nei partiti e soprattutto nella ‘ndrangheta. Sono i rapporti famigliari che fanno sì che l’organizzazione sia impermeabile ai pentiti. Nessun figlio accusa il padre e la madre.

Galere. Ecco i non luoghi dove finiscono i miserabili, i montecristo, i figli di un cristo cieco. Ecco i non luoghi dove finiscono i mortali, l’uomo umano, vero, che scopre in questi non luoghi, il senso della vita. Sono reietti, da evitare, da non inserire, da questi non luoghi si esce non amati, si viene odiati a vita, si viene scartati. La galera fautrice dello scarto umano, non luogo da dove non si può uscire riciclati. Salvo che non si sia un mammasantissima o un politico. La ‘ndrangheta sa riciclare i propri uomini, sa valorizzarli, facendone aumentare il rispetto. Il politico idem, diventa un perseguitato per aver fatto del bene, suscitando invidia. Nel supercarcere di Palmi, nella cella del boss della cosca di Locri, sul suo letto, non c’era un padre pio, né una madonna, né un gesucristo, ma lui il politico perseguitato per eccellenza, Bettino Craxi. Sulla sua foto una scritta: “ non sono un evaso ma un esule “, paragonandosi così ad un Napoleone sull’isola d’Elba , o un Garibaldi a Caprea o partigiani in fuga in Francia.

Handicap. Essere calabresi costituisce oramai un handicap che andrebbe riconosciuto come malattia.

Immunità. Non è l’immunità di gregge, ma quella dei politici. L’appaluso a Tallini appena uscito dal carcere e rientrato nel parlamento calabrese la dice tutta. Il garantismo a senso unico è la scusa di tutti i politici quando i loro colleghi finiscono nelle mani della giustizia. Giustizialisti quando si tratta di buttare a mare i poveri profughi, giustizialisti quando si tratta di proibire qualunque cosa, allegri quando in carcere finiscono disadattati e emarginati. Ma il politico non si tocca.

Lavoro. Il lavoro non è possibile in Calabria per una semplice ragione, altrimenti un giovane diventa libero e quindi di votare chi vuole. Il politico, il massone deve tenere sotto schiaffo chiunque cerchi lavoro, per ricattarlo al momento giusto. Quindi il lavoro deve essere precario e soprattutto a tempo determinato per dare la possibilità di poter bussare alla porta della persona giusta. Andarsene a cercare lavoro in Europa è la cosa più sensata da fare.

Massoneria. Le logge più potenti d’Italia si trovano in Calabria. Adesso viene definita Massomafia, ma è cosa vecchia e risaputa che per are carriera politici bisogna essere iscritti a qualche loggia. Anche la ‘ndrangheta è interessata alla massoneria da sempre e i legami con la politica passano attraverso di essa.

Ndrangheta. Meglio non parlarne. Il presidente ff Spirlì ha detto che bisogna parlare e far vedere solo le cose belle della Calabria. Certo per i video sarà un problema, inquadrare un paesaggio senza che si vedano le pale eoliche della ‘ndrangheta, il mare con le sagome delle navi affondate dalla ‘ndrangheta, le montagne sventrate dalla ‘ndrangheta per le cave, i fiumi inquinati dalla ‘ndrangheta, le spiagge e le colline distrutte dalla ‘ndrangheta, sarà un bel problema. Ma c’è photoshop comunqe.
Ospedali. Tranquilli i 18 ospedali chiusi dalla giunta di Scopelliti, così resteranno. Servono anche per i servizi giornalistici e creano comunque indotto.

Percorsi. Le strade della Calabria percorsi di morte e di strazio. Centinaia le vittime ed i feriti ogni anno per colpa della mancanza della segnaletica, delle buche, delle gallerie non illuminate, dei continui bivi abusivi, dell’asfalto mancante. Le strade inutili sono quelle che si fanno per arraffare soldi per poi abbandonarle, esempi sono la Sibari-Sila, la Scalea Mormanno sulle quali sono stati investiti centinaia di milioni, mentre la Lagonegro Scalea e la San Marco Guardia Piemontese risultano in pieno abbandono. Per fortuna ogni tanto arriva il Giro d’Italia e si rifanno le pulizie di casa.

Querela. La politica sceglie la querela piuttosto che il piombo. E così fanno i massoni scoperti e i ‘ndranghetisti dal colletto bianco. Ti querelano piuttosto che spararti. I pochi giornalisti che scrivono autonomamente e liberi dalle redazioni dei giornali controllati sono oberati dalle querele, costretti a passare intere giornate nelle aule dei tribunali per difendersi da una frase o da un articolo e costretti a pagare gli avvocati. Giudici compiacenti mandano avanti cause inutili che servono da esempio per impedirti di scrivere verità. Bisognerebbe istituire una task force di avvocati pronti a difendere gratuitamente i giornalisti querelati.

Rifiuti. Le discariche in Calabria sono dappertutto, le preferite da calabresi e turisti sono le piazzole lungo le strade. Nonostante le telecamere se ne fottono e lasciano sacchi neri pieni e masserizie di ogni genere, in prevalenza materassi. Chissà perché si cambiano tanti materassi, forse attratti dalle pubblicità in tv di Mastrota . Non esiste un piano generale sula raccolta dei rifiuti e ancora la regione è divisa in ambiti per distribuire appalti e sub appalti che finiscono guarda caso sempre nelle stesse mani.

Sanita’ pubblica. Argomento spinosissimo e quasi impossibile da risolvere, salvo che la magistratura cominci a fare il suo dovere di scavo fra fatture false, doppi incarichi, appalti e sub appalti, pagamenti doppi, medici e personale corrotti, funzionari super stipendiati, il tutto con la copertura di politici a loro volta corrotti. Gli ospedali per tutto il 2021 resteranno chiusi e ancora di più i calabresi saranno costretti a rivolgersi fuori regione, facciamocene una ragione. Segnali dal nuovo commissario non ne vengono, e più facile interpretare quelli che provengono dallo spazio.

Terre e mari tossici. Sono arrivati alla regione Calabria ben 5 milioni di euro per le bonifiche dei terreni tossici. Riusciranno a spenderli nei posti giusti ? Esiste un lungo elenco redatto qualche anno fa,dagli uffici della stessa Regione Calabria. Esistono anche gli elenchi redatti da “Sentieri”, ma basta anche chiamare a sé le associazioni ambientaliste esistenti nei territori per redarre una veritiera lista di siti da bonificare. Da questi elenchi mancano le navi dei veleni che continuano a dormire nei luoghi affondati circondate da misteri e bidoni radioattivi.

Ubbidire. Ubbidire sempre a tutti e tutto. Se si vuole camminare bisogna saper ubbidire. In Calabria chi disobbedisce è subito tacciato di essere qualcosa. Si scava nel suo passato, nelle sue storie, si spulciano i post su faceboock ed i social per scoprirne debolezze, si sfogliano i registri di scuola e dei comuni per vedere se paga le tasse, se si droga, se ha orientamenti sessuali diversi, se frequenta la chiesa, se è apostolico romano o Testimone di Geova, protestante e peggio ancora ateo. La Calabria durante i fascismo era terra di disobbedienti al confino oggi si mandano in emarginazione nei paesi stessi dove essi vivono. La gente deve averne paura, starne lontani, non invitarli alle feste di matrimonio e tantomeno presentarli in liste alle elezioni. Bernard Shaw la definiva come «la più rara e coraggiosa» delle virtù.

Vaccino. Vaccinarsi non solo contro il Covid ma anche contro i politici di professione, quelli indagati, quelli del malaffare , quelli conniventi e silenti verso la delinquenza. Il miglior vaccino per vivere e far vivere bene è questo.

Zero. Salvini da ministro definì l’allora sindaco di Riace Mimmo Lucano uno zero. Dopodichè scatenò da ministro tutto quanto aveva a disposizione contro di lui e su Riace pur di far sparire una delle esperienze più belle e pulite della Calabria. Politici silenti, magistrati, prefetti, massoni e ‘ndranghetisti col colletto bianco, si misero all’opera per disgregare il piccolo paesino fra le Serre e l’Aspromonte. Distrussero lo Sprar e deportarono oltre 500 immigrati disperdendoli per tutto il meridione, buttati in strada o in istituti di controllo, donne e bambini nati a Riace vennero sparpagliati lontani da Riace. Ma Riace lotta ugualmente con i tanti zero che raccoglie e vive oggi partendo proprio da zero.
Francesco Cirillo - 03.01.2021
e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information