No all'aumento della Tarsu, provvedimento ingiusto, inopportuno ed illegittimo Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   

La Giunta Granata con delibera n. 119 del 5 luglio 2012 ha rideterminato con un pesante aumento dell’11% la tassa per il servizio dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2012.

Il Laboratorio per la democrazia dice NO ad un aumento tributario che ritiene ingiusto, ingiustificato ed inopportuno. Il provvedimento di aggravio della tassazione comunale è palesemente illegittimo da un punto di vista tecnico-amministrativo, in quanto affetto da incompetenza funzionale della Giunta che lo ha deliberato.

In particolare è ingiustificato perché:

● se è vero che è diminuita la produzione dei rifiuti, nel 2011 sono stati prodotti 2.541,36 t. di Rsu, è altrettanto vero che sono diminuiti i costi di smaltimento in discarica;

● se è vero che l’adeguamento contrattuale con la ditta incaricata della raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti produce un maggior costo di € 115.036,74, è altrettanto vero che per l’anno 2011 alla ditta appaltatrice sono state applicate per disservizi, ai sensi dell’art. 22 del Capitolato Speciale d’Appalto, penali pari ad € 115.730,00, che compenserebbero il maggior costo dell’adeguamento contrattuale.

E' inopportuno ed ingiusto perché:

●   la congiuntura economica non lo consente, un ulteriore balzello andrebbe a gravare ulteriormente sui già esangui bilanci familiari ed aziendali che oltre ad essersi notevolmente ridimensionati sono già appesantiti, dalla recenti imposizioni fiscali relativi all'Imu.

È illegittimo perché:

● la variazione della Tarsu è di competenza del Consiglio comunale. A ribadirlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14376/2010. In particolare la Corte ha chiarito come il Consiglio comunale sia competente in via esclusiva non solo per l’istituzione di un tributo, ma anche per l’adeguamento, in quanto lo stesso adeguamento implicherebbe l’esercizio di un potere impositivo attribuito dalla legge in via esclusiva all’organo comunale rappresentativo (Consiglio);

● esiste un obbligo di motivazione analitica delle scelte dell’Amministrazione espresse nelle relative deliberazioni (art. 69, comma 2 del decreto legislativo 507/1993), mentre nella delibera della giunta comunale di Belvedere Marittimo è del tutto assente il piano tecnico-economico dei costi complessivi di gestione del servizio di nettezza urbana per l’anno 2011 e 2012 che giustificherebbe l’aumento dell’11%;

● inoltre, ai sensi dell’art. 65, comma 2, del decreto legislativo 507/1993, la Tarsu deve essere determinata secondo il rapporto di copertura del costo prescelto entro i limiti di legge, moltiplicando il costo di smaltimento per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l’anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti. Metodo di calcolo del tutto assente nella delibera;

● infine la delibera di rideterminazione della Tarsu palesemente viola il comma 1 dell’art. 61 del decreto legislativo 507/1993, che prevede, ai fini della copertura dei costi del servizio, il riferimento ai dati del conto consuntivo; il Comune di Belvedere Marittimo non ha ancora approvato il conto consuntivo 2011.

In conclusione, ancora una volta  il Laboratorio per la Democrazia stigmatizza le scelte politico-amministrative di una Amministrazione che si dimostra incapace di avviare un sistema di raccolta differenziata efficace, economico ed efficiente (che finanche in Calabria alcuni piccoli e medi Comuni stanno avviando con risultati e percentuali elevate),  che tartassa i cittadini in un periodo di estrema crisi economica chiedendo di pagare i costi passivi di una gestione fallimentare dei rifiuti.

Il Laboratorio per la Democrazia, alla luce di tutto quanto precede, invita perciò il Sindaco e la sua Giunta ad annullare o revocare la ingiusta Delibera comunale sull’aumento della Tarsu perché viziata da illegittimità. Laboratorio per la Democrazia - www.labdem.org - 08.07.2012

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