dissociatore molecolare? No grazie! Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   

L’aumento costante della Tarsu  80% nel 2002 e ulteriore 70% nel 2009  non fa altro che dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’ inesistenza negli anni nel nostro Comune di politiche ambientali volte alla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati. Se a ciò aggiungiamo le inefficienze, le degenerazioni politiche –amministrative, capiamo il perché.

C’è bisogno di una rapida “inversione di marcia” che garantisca uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e dei bisogni delle generazioni future. Il concetto delle 4 erre riduzione, riuso, riciclaggio, recupero , nella maggior parte degli stati Europei è acquisito da decenni non solo per la costante pressione dell’opinione pubblica sensibile all’ambiente , ma anche e soprattutto per considerazioni di ordine economico. I dati ci dicono che di anno in anno la produzione di rifiuti urbani pro capite è in crescita  e la crescita è oggi addebitabile quasi per intero al flusso dei materiali cartacei e plastici impegnati per consumi usa e getta presenti nei rifiuti domestici. E' evidente che abbassando la quota di rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica e aumentando quella della raccolta differenziata possiamo contenere i costi sempre crescenti dello smaltimento ed evitare conflitti sociali che insorgono all’apertura di nuove discariche e inceneritori.

A tal proposito ci preoccupa non poco la lettera che il Sindaco di Belvedere M.mo ha inviato ai consiglieri comunali invitandoli a valutare «una interessante proposta della società Energo» portatrice, secondo l’Amministrazione comunale, di una nuova tecnologia per lo smaltimento dei rifiuti: “Sistema per la trasformazione del materiale a base carbonica in Syngas attraverso il processo della dissociazione molecolare e recupero energetico”. Il primo ed unico impianto in Italia che adotta questo tipo di tecnologia è stato realizzato a Peccioli (PI),  dove il Sindaco, si legge ancora nella lettera,   si recherà con una delegazione del Comune per una visita guidata al fine di studiare e vagliare l’eventuale costruzione di un “dissociatore molecolare “ nel nostro territorio.

Come Laboratorio per la Democrazia  diciamo subito di no!

- Innanzitutto perché l’impianto di Peccioli è in via sperimentale, infatti la Regione Toscana e la provincia di Pisa  hanno autorizzato una mini sperimentazione per 4 tonnellate al giorno di rifiuti.

- Perché alcuni esperti hanno evidenziato criticità che bisogna ancora risolvere prima di procedere con uno sviluppo su scala industriale vera e propria di questa tecnologia (Sistema di alimentazione del rifiuto, sistema di scarico delle ceneri, sviluppo di un processo di trattamento del syngas affidabile e consolidato che ne permetta l’impiego in macchine di produzione energetica altamente performanti, il potere calorifero di detto gas infatti, secondo la letteratura,oscilla per  mc tra 1/10 ed 1/5 del gas naturale ed inoltre non vi è alcun dettaglio sulla composizione dello stesso).

- Perché i rifiuti non vengono sottoposti a nessun tipo di pretrattamento  e recupero preventivo, infatti questo tipo di impianto prevede la raccolta differenziata “a posteriori”.

Pertanto Il laboratorio per la Democrazia invita il Sindaco a visitare quei comuni campani  che Legambiente definisce “ricicloni”  con percentuali altissime di raccolta differenziata: Atena Lucana, Giffoni Sei Casali , Roccadaspide, S.Lucia di Serino solo per citarne alcuni.

Comuni che rappresentano l’esempio piu’ evidente di un diverso modo di amministrare, ma anche un nuovo senso civico, un senso rinnovato di identità, di appartenenza e di orgoglio per il proprio territorio, che diventa spazio comune da curare e rendere fruibile, nell’interesse di tutti.

Anche in Calabria ci sono comuni che adottano buone pratiche, cioè azioni che permettono ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale di muoversi verso forme di gestione sostenibile. Il comune di Saracena per esempio, con una media di raccolta differenziata che oscilla tra il 55% e il 64%  è certamente uno dei comuni più virtuosi della Calabria, tra i primi comuni ad applicare, dal 1 Gennaio 2010,  la tariffa di Igiene Ambientale (Tia) al posto della Tarsu ,non più calcolata in base alla superficie abitativa, ma sulla base di una serie di dati che comprendono, soprattutto, la qualità della raccolta della differenziata fatta da ogni singolo cittadino. Primo comune nel Sud Italia a monitorare i rifiuti con un innovativo sistema di verifica con lettore di codice a barre.

Siamo fortemente convinti che tenendo conto delle peculiarità territoriali di Belvedere è possibile applicare delle “buone pratiche”e fissare obiettivi ambiziosi ma realistici; riduzione e recupero dei rifiuti attraverso una serie di azioni quali il sistema di raccolta porta a porta, il compostaggio domestico, isole ecologiche, introduzione della tariffa.

Con questi interventi è possibile ambire ad una riduzione della produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) interrompendo il trend attuale di crescita e a perseguire quegli obiettivi stabiliti dalla normativa statale che indica una raccolta differenziata (RD) del 65% al 2012 (45% al 31.12.2008 – 50% al 2009 etc.) e con sanzioni a carico dei comuni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Laboratorio per la Democrazia - 11.11.2009

*lettera del sindaco - leggi-

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