impianti di telefonia mobile, rispettare il regolamento Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   

Con ordinanza n.04927/2009 in data 23.07.2009, il Consiglio di Stato, dichiarando nulla la sentenza del Tar Calabria sez.1 n. 00332/2006 concernente la sospensione del “Regolamento comunale  per la disciplina delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” approvato con deliberazione comunale n. 19 del 12 aprile 2006 e n. 38 del 9 agosto 2006, ha di fatto validato lo stesso.

Molti cittadini si domandano se dopo i toni trionfalistici ('Vittoria del Comune sulle emissioni elettromagnetiche' come indicato nel  Comunicato stampa del 20.09.2009) l’Amministrazione comunale si attiverà per l’applicazione del Regolamento?

Infatti secondo l'art. 17, riguardanti gli impianti esistenti,le società concessionarie, entro 60 giorni della sua entrata in vigore, devono integrare le documentazioni tecnico amministrative relative agli impianti con una minuziosa documentazione di cui all’art.11 (istanza di autorizzazione ed allegati tecnici).

In caso di inadempienza l’Amministrazione comunale previa diffida può ordinare la disattivazione e la successiva rimozione degli impianti di telefonia mobile, il tutto a carico del concessionario del servizio.

Alla luce di queste disposizioni e di questi sviluppi della vicenda che riguardano la salute dei cittadini -bene prezioso esposto a pesanti e continui rischi-  il Laboratorio per la Democrazia e numerosi cittadini con esso si chiedono, e chiedono alla AC,  che ne sarà dei siti e impianti posti in delocalizzazione quali il contestato impianto di telefonia mobile in rione S. Antonio Abate?

Detto Impianto, in base al Piano di Localizzazione Impianti (PLI), dovrà essere delocalizzato in quanto ubicato in una zona qualificata secondo l’art 18 del Regolamento tra le 'aree sensibili' cioè in un’area di interesse architettonico e paesaggistico altamente urbanizzata e di particolare densità abitativa con la  presenza di strutture di tipo educativo (scuola elementare e materna).

Considerato inoltre che un gruppo di cittadini, costituitosi in comitato spontaneo, dopo aver “trascinato” l’Ente Comune  dinanzi al Tar per non aver disposto la sospensione della stazione radio-base (S. Antonio) e dopo aver presentato una querela-denuncia alla procura della Repubblica di Paola con istanza di sequestro per presunte irregolarità urbanistiche, in data 05.10.2009 ha notificato tramite i suoi legali  al Comune di Belvedere M.mo  la richiesta formale di delocalizzazione come previsto da Regolamento; il Laboratorio per la Democrazia convinto della giusta battaglia civile che il comitato spontaneo porta avanti da tempo, a tutela del diritto alla salute, chiede a questa Amministrazione un impegno concreto per la piena applicazione del Regolamento al fine di preservare il territorio  da interessi esclusivamente privatistici ed egoistici. Laboratorio per la Democrazia - 17.10.2009

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