comunali, ricercare le vere motivazioni della sconfitta Stampa
Scritto da matteo aloia (labdem)   

In merito ad alcune considerazioni, effettuate dall’Avvocato Franco Perre, nei confronti del quale nutro grande stima. E quale fermo sostenitore nonché socio fondatore del “Laboratorio per la Democrazia” corre l’obbligo, ad onore del vero, porre alcuni distinguo.

Non vi è stato nessun “grido di battaglia della prima ora” anche perché non vi è stato nessun atto belligerante. La nostra associazione politico – culturale, infatti, è nata come più volte ribadito, con l’intenzione di stimolare l’asfittico panorama politico locale. Intenzioni che ritengo siano state ampiamente chiarite nel corso della manifestazione organizzata in data 28/03/09, presso l’Aula Consiliare di Palazzo Nastri. In tale ambito si chiedeva: in primis un rinnovamento del candidato a Sindaco; in secondo luogo un adeguata conoscenza da parte dello stesso della macchina amministrativa.Di seguito a questa manifestazione, il Laboratorio ha partecipato ad un giro di prime consultazioni dalle quali è uscito sostanzialmente, un ostracismo rispetto a tali tematiche, sollevando nella navigata classe politica un sentimento di autoconservazione. Solo a tre giorni dalla presentazione delle liste infatti, abbiamo registrato l’intenzione da parte del gruppo dirigente del PD locale di presentare un candidato a Sindaco di “rottura” quale la dott.ssa Raffaela Sansoni.Candidato sicuramente apprezzabile, ma che non corrispondeva alle nostre prerogative, ed al quale chiaramente abbiamo diniegato il sostegno. Mancato sostegno, che nasce anche (e soprattutto) dalla modalità con la quale si è giunti a questa candidatura nonché alla formazione della lista, non imperniata assolutamente, a mio avviso su una condivisine di obiettivi, di progettualità e di intenti ma solo al mero raggiungimento della ricerca del “consenso elettorale”. Pratica quest’ultima comune a tutte le formazione politiche oggetto del confronto.E’ stato, alla luce di questi avvenimenti che il “Laboratorio per la Democrazia”, ha scelto all’unanimità, di ritirasi dall’inaspettato coinvolgimento nella bagarre elettorale, lasciando ad ogni componente del gruppo autonomia di scelta.Tutto questo palesa non debolezza bensì di forza. Forza di un pensiero che non subisce gli effetti di una sudditanza reverenziale, forza di un pensiero che non è disposto a discostarsi troppo da se stesso.Io non sono un esperto “politologo”, sono solo un giovane appassionato di politica. Tuttavia in considerazione delle striscianti accuse che in quanto componente del gruppo mi sono state mosse, prima, durante e persino dopo la campagna elettorale, sento la necessità di uscire dalla mia consueta riservatezza, e di esortare i certamente più illuminati “uomini pensati” a ricercare, con una buona dose di umiltà, le vere motivazioni della propria Caporetto, e di non addossare velatamente delle parziali responsabilità a uomini la cui onestà intellettuale sovente li pone ai margini del “sistema”, ed è inoltre riconosciuta dai più.Ciò con questa lettera aperta mi premeva sottolineare, con l’auspicio che ci sia una fattiva collaborazione con tutti i membri del Consiglio Comunale, rassicurando eventuali ben pensanti che il “Laboratorio per la Democrazia” in quanto innovatore non ha mai concesso ne concederà sconti e regalie ad alcuno. Matteo Aloia -Laboratorio per la Democrazia - 13.06.2009

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