clinica Tricarico, dipendenti da nove mesi senza stipendio, il 19 incontro in Prefettura. Solidarietà di Musi (Pd) |
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Scritto da redazione
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Mercoledì 17 Novembre 2010 14:49 |
I dipendenti della casa di cura "Ninetta Rosano-Tricarico" non ricevono lo stipendio da nove mesi
Per discutere della situazione, una delegazione di medici della clinica aderenti al sindacato Cimop ed una delegazione di infermieri aderenti alla Cisl saranno ricevute in Prefettura, a Cosenza, il 19 novembre prossimo alla presenza del direttore generale del dipartimento sanita' della regione, del commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, del direttore della casa di cura "Tricarico", dei segretari di Fps-Cisl e Cimop. "L'incontro - e' scritto in una nota - e' stato chiesto dalle sigle sindacali per un tentativo preventivo di conciliazione in merito ai problemi inerenti alla casa di cuira dato il grave ritardo nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti che ormai ha raggiunto il limite di 9 mensilita' arretrate con mancato aggiornamento del Ccnl e mancato pagamento degli arretrati contrattuali". Solidarietà ai dipendenti della clinica Tricarico è stata espressa dal commissario regionale del Pd, Adriano Musi, il quale ha affermato che «il Pd calabrese sostiene la vertenza dei lavoratori della clinica Tricarico di Belvedere Marittimo, che non percepiscono lo stipendio da oltre nove mesi ed auspica che l’incontro in programma per il 19 novembre a Cosenza, in Prefettura, possa contribuire ad una soluzione positiva. Anche questa vicenda – ha aggiunto – s'inquadra nella situazione di una sanità che deve chiarire il proprio futuro e che crea incertezze nel settore pubblico ed in quello privato, determinando drammi come quello della cilinica di Belvedere Marittimo o di altre che versano nella stessa situazione o addirittura hanno già chiuso». «La Regione – ha detto ancora Musi – deve dire una parola di chiarezza, garantendo il rispetto degli impegni economici da parte delle Aziende sanitarie nei confronti delle ciniche convenzionate, affinchè le esigenze di equilibrio finanziario non penalizzino la popolazione nè in termini di riduzione dei servizi esistenti sul territorio, nè in termini di possibilità occupazionali nel settore». redazione - 17.11.2010
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