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Castello, un tavolo permanente per il bene e l’interesse di una città PDF Stampa E-mail
Scritto da daniela tribuzio - gianluca bencardino (ora) - francesca ugolino (pd-cambiaverso) - vincenzo carrozzino (rinascimento)   

Più volte abbiamo scongiurato che l’interesse per le sorti del nostro magnifico castello non finisse in sterili polemiche o ancora peggio diventasse oggetto di contesa tra la maggioranza e le opposizioni ma, purtroppo, dalle ultime dichiarazioni del Sindaco la peggiore delle ipotesi si sta verificando.

Infatti, il sindaco Ing. Enrico Granata nelle sue recenti affermazioni, in riferimento alle attività messe in campo dalle opposizioni, invece di confrontarsi sulle proposte avanzate dalle stesse, in modo arrogante e pretestuoso, sia in punto di diritto che in relazione alle vicende indicate, risulta ingeneroso anche dal punto di vista politico. E’ evidente che il sindaco Granata glissa sulla volontà di tutti noi, più volte segnalata, di addivenire ad una soluzione della questione-Castello in maniera serena, condivisa ed efficace, strumentalizzando, invece, le nostre posizioni e lasciando intendere che ogni nostra azione sia condizionata dalla scadenza elettorale.

Dimentica il Sindaco, che le minoranze sin da subito la tornata elettorale del 2014, hanno sempre pubblicamente ed in maniera trasparente, fatto proposte articolate e dettagliate in ogni aspetto con lo scopo di dare quel giusto contributo necessario a ridare decoro, dignità e competitività al nostro Comune sempre e solo nell’interesse della collettività.

Il Sindaco, sottace, come in consiglio comunale, i consiglieri di opposizione intervengono sempre e solo dopo aver esaminato e studiato la relativa documentazione; esprimendo il proprio voto sempre e solo dopo aver motivato la propria posizione. In merito all’incontro pubblico organizzato qualche settimana il Sindaco deve prendere solo atto della sua gestione fallimentare atteso che promette l’acquisto del Castello “a prezzi più convenienti” senza aver mai avuto contezza della relativa normativa. Infatti se solo l’avesse letta avrebbe capito che sarebbe stato necessario accendere un capitolo nel proprio bilancio ad hoc al fine di poter esercitare il diritto di prelazione. Cogliamo l’occasione per invitarlo a prevedere tale capitolo nel prossimo bilancio cosicché non perdiamo definitivamente ogni possibilità di poterlo acquistare. Quanto da noi affermato lo prevede il decreto legislativo 42/2004. Eppure l’acquisto del Castello era stato previsto dal Sindaco Granata nel proprio programma elettorale. Ad ogni buon modo, per come puntualmente descritto dall’Avv. Diego D’Amico, la possibilità di acquisto poteva essere coltivata anche con la costituzione di una fondazione di partecipazione mediante delibera, onde evitare che in caso di problemi si possa addirittura addivenire all’alienazione.

Nessuno di noi vuole fare il saccente ma semplicemente riteniamo e ci impegniamo, nei limiti delle nostre funzioni, affinché la cosa pubblica sia gestita sempre secondo quanto previsto dall’ordinamento giuridico; l’inadeguatezza alla gestione della cosa pubblica, che adduce all’opposizione, riteniamo vada rimessa alla libera valutazione dei belvederesi. Il Sindaco, inoltre, nelle sue affermazioni fa riferimento ad un professionista incaricato a monitorare l’iter della procedura fallimentare che ha messo all’asta il castello e gli altri beni di proprietà della società fallita, ci chiediamo come mai esca fuori solo adesso l’incaricato senza nome? Eppure, si è tenuto una conferenza dei Capigruppo e un Consiglio Comunale sul tema Castello, tutti promossi dai consiglieri di minoranza, non è stato mai fatto il nome di un professionista incaricato a monitorare la procedura fallimentare che interessa anche il nostro maniero. Ci chiediamo in base a quale delibera sia stato conferito tale incarico!!!!!!

In conclusione, prendiamo atto che ai nostri sforzi e alle nostre proposte (mai considerate né esaustiva né ultimative, ma sempre migliorabili con ragionevoli integrazioni), invece di rispondere con il necessario garbo istituzionale e il giusto confronto, si è ribattuto con frasi che non trovano riscontro alcuno. 
Giunti a questo punto, se c’è la volontà di fare e fare rapidamente qualcosa per risollevare le sorti del nostro Castello, è auspicabile mettere in piedi un tavolo permanente per analizzare accuratamente tutti i punti critici e trovare le soluzioni più adeguate.

Non è consentito, al contrario, che su una vicenda così vitale per la città, si strozzi il dibattito lasciando le cose come stanno. Qui, non è in gioco il futuro del sindaco o della sua maggioranza e neppure la concretizzazione del progetto alternativo di governo della città delle opposizioni, ma il bene e l’interesse collettivo di una città che sui beni culturali deve assolutamente dare il meglio di sé per valorizzarli al fine di favorire lo sviluppo e la crescita economica, sociale e culturale del nostro territorio.

Daniela Tribuzio - Gianluca Bencardino (ORA)

Francesca Ugolino (Pd-Belvederecambiaverso)

Vincenzo Carrozzino (Rinascimento)

30.01.2018

 

 

 

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