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la Prefettura di Cosenza si è soffermata sulla pagliuzza tralasciando la trave PDF Stampa E-mail
Scritto da vincenzo carrozzino   
Martedì 03 Gennaio 2017 15:29

È arrivata in questi giorni al Comune di Belvedere Marittimo una nota della Prefettura di Cosenza con la quale è stata evidenziata l’irregolarità (e la conseguente nullità) del deliberato del Consiglio Comunale del 23 Novembre scorso,

riguardante l’elezione  del componente della minoranza in seno alla Commissione Elettorale al posto del precedente Consigliere di minoranza dimissionario.

La Prefettura ha ragione!

Non si possono sostituire successivamente i componenti della commissione elettorale in luogo di quelli eletti dal nuovo Consiglio Comunale, seppure dimissionari.

Non si può procedere ad una nuova elezione per ricoprire quel posto resosi “vacante” a seguito delle dimissioni, anche se in tanti altri consigli comunali d’Italia ciò avviene regolarmente, senza alcun rilievo mosso dalle Prefetture di competenza e basta utilizzare internet per avere conferma di ciò.

Il vecchio brocardo latino dice Dura lex sed lex, e si attaglia al Consiglio Comunale di Belvedere che ha errato nell’eleggere il componente della minoranza e, dunque, bene ha fatto la Prefettura a “bacchettare” i trasgressori della legge!

Quello che non convince però in merito al giusto provvedimento “di richiamo all’ordine” è l’intempestività della citata nota ed il grande zelo dimostrato dalla Prefettura di Cosenza in quest’ultima occasione, atteso che durante l’anno 2016 vi sono state ben altre due delibere del consiglio comunale riguardante lo stesso oggetto, senza che alle stesse sia stato mosso alcun rilievo di legittimità (il che fa pensare che alcune delibere vengono esaminate ed altre no, a meno che il controllo venga fatto “a campione”).

Questa delibera, probabilmente è stata vagliata con attenzione dalla Prefettura di Cosenza perché ad Ottobre scorso c’è stato il Referendum Costituzionale e la Commissione elettorale del Comune di Belvedere Marittimo a tal fine - con l’intervento del componente eletto con la delibera di Consiglio illegittima - ha nominato gli scrutatori o forse perché avranno pensato che detta delibera illegittima avrebbe potuto invalidare il Referendum Costituzionale?

Meno male che nelle more non è accaduto nulla e che non sono stati sollevati dubbi di legittimità sul referendum, altrimenti il Consiglio Comunale di Belvedere Marittimo, a causa della delibera menzionata, poteva essere ritenuto responsabile dell’esito referendario e della successiva caduta del Governo!!

La prefettura di Cosenza non ha fatto buon uso del precetto evangelico: si è soffermata sulla pagliuzza tralasciando la trave.

Mi spiego meglio.

L’attento lettore ricorderà certamente le vicissitudini che hanno interessato la delibera di approvazione del bilancio consuntivo 2014 del Comune di Belvedere Marittimo.

Detta delibera, come ricorderà ancora il lettore,  fu approvata dalla maggioranza (con il voto contrario della minoranza) con il parere del revisore dei conti che era irrimediabilmente decaduto dalla funzione e quindi con una “relazione del revisore” da considerarsi , mutuando le parole della Giurisprudenza Amministrativa, “tamquam non esset” , ossia come se non esistesse!

La vicenda - proprio per le illegittimità macroscopiche rilevabili anche dai meno attenti ed a prescindere dalle specifiche denunce e rilievi evidenziati dalla minoranza consiliare all’Organo sovracomunale e non solo - era stata oggetto di ricorso al TAR Calabria, il quale, dapprima, a fine Gennaio 2015, con una corposa ed attenta motivazione ha sospeso l’efficacia della citata delibera per le rilevanti irregolarità/illegittimità denunciate con il ricorso, e dopo appena sei mesi, però, inspiegabilmente lo ha respinto, rimangiandosi tutto quanto prima affermato in punto di diritto con il provvedimento di sospensiva dell’atto.

Ebbene, in quella occasione, la minoranza in seno al Consiglio Comunale di Belvedere Marittimo si era rivolta alla Prefettura di Cosenza lamentando ed evidenziando a più riprese con scritti ed a parole la palese illegittimità della delibera di approvazione del bilancio consuntivo 2014.

A tal proposito, però, non ricordo della benché minima o solerte comunicazione critica o provvedimento di censura, per non dire di annullamento della delibera da parte della Prefettura di Cosenza, eppure motivi ne aveva, atteso gli innumerevoli atti illegittimi che la riguardavano, tempestivamente denunciati e portati a conoscenza a tutti dalla minoranza.

Tutto ciò, ad avviso di chi scrive, ha costituito un grave e pericoloso precedente.

Con la mancata adozione di qualsiasi provvedimento da parte della Prefettura di Cosenza, prima, e con la decisione del TAR, dopo, - decisione che, è bene specificare, si rispetta ma non si condivide -si è avallato un comportamento ed un provvedimento della P.A. viziato ed illegittimo nella forma e nella sostanza, sia per le violazioni procedurali direttamente lesive del “munus” rivestito dal Consigliere Comunale e sia perché, il Bilancio è stato approvato con una relazione del Revisore dei Conti scaduto da tempo e pertanto con l’utilizzo di un atto (rectius relazione) la cui stessa giurisprudenza amministrativa, nel caso di specie, definisce inesistente o “tamquam non esset”!

In futuro, quindi, al verificarsi della stessa fattispecie e seguendo l’orientamento della Prefettura di Cosenza ed il precedente del TAR Calabria - il Sindaco di Belvedere M.mo, ma anche gli altri 8.000 sindaci dei vari comuni d’Italia - con il revisore dei conti scaduto (e non in prorogatio) e a distanza di mesi, potranno fare ricorso ugualmente al predetto, facendosi redigere la relazione da allegare al bilancio - allo stesso modo e con lo stesso valore che potrebbe valere una relazione redatta dal primo passante che incontreranno per strada – approvando “regolarmente e senza conseguenze” il bilancio, in barba alla minoranza ed alla legge stessa, atteso che una relazione di tal fatta, considerata dalla stessa giurisprudenza amministrativa “tamquam non esset”, nel nostro Comune,  come abbiamo visto, invece, produce paradossalmente i suoi effetti. Vincenzo Carrozzino capogruppo consiliare Rinascimento - 03.01.2017

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