Scrivevo recentemente, in un articolo intitolato “Gli ismi post-moderni”, che un ruolo fondamentale nella delegittimazione dello Stato e dei Partiti e per cancellare ogni differenza tra Destra e Sinistra, anche sul piano della morale pubblica (“sono tutti corrotti”), è stato svolto dal giustizialismo di certa Magistratura e di taluni giornali.

Quanto accaduto in Emilia-Romagna nel recente passato è emblematico.

Vasco Errani, ex governatore, ex perché si dimise dopo la prima condanna, dopo quattro anni di inutile calvario è stato assolto.

Giorgio Guazzaloca, sindaco civico di Bologna, indagato per un appalto di tramvie: indagine archiviata.

Virginio Merola, appena rieletto sindaco di Bologna, indagato per avere dato acqua corrente a famiglie con bambini in abitazioni occupate abusivamente, è stato prosciolto.

L’assessore Amelia Frascaroli, accusata di avere celebrato un matrimonio di “convenienza”, è stata assolta.

Stefano Bonaccini, indagato per le “note spese” è stato prosciolto.

Matteo Richetti, indagato per la stessa ipotesi di reato, ritiratosi dalle primarie, è stato successivamente assolto.

Queste indagini, che hanno riempito pagine di giornali e che si sono rivelate un inutile spreco di denaro pubblico, non c’è dubbio che hanno contribuito a screditare la “Politica” e hanno influito, non poco, sul dilagare del fenomeno dell’astensionismo elettorale. Riccardo Ugolino - 27.06.2016