cerca nel sito

Laltrasinistra, Powered by Joomla! and designed by 123WebDesign
comunità rom, il presidente dell'Opera Nomadi Converso scrive agli assessori provinciali Piazza e De Rose PDF Stampa E-mail
Scritto da massimo converso   

Caro Manfredo Caro Geppino ero indeciso da giorni se scrivere ai Media cosentini e finalmente oggi, sentiti altri Consiglieri Nazionali, ho deciso di farlo, con scarsa probabilità di successo, in quanto gli organi di informazione

(che ignorano completamente le altre quattro Comunità Rom* della CITTA’ fra cui quella pacifica e laboriosa di Rumeni del nostro Centro Storico che da anni è letteralmente fuggita dalla baraccopoli dei falsi poveri) piuttosto che le realistiche e propositive note della più antica associazione della Città, amano pubblicare le fantasie etniciste del nostro Primo Cittadino e la totale inesperienza dell’associazionismo, specializzato anch’esso nell’ignorare le altre quattro Comunità Rom di Cosenza, Comunità dove invece è effettivamente necessario l’intervento istituzionale.

Basterebbe citare l’enfasi con cui i MEDIA cosentini descrissero il grottesco arrivo dei <Babbo Natale> nella baraccopoli o il folle spreco di denaro pubblico per gli elettrocardiogrammi al campo per cittadini comunitari, od ancora le quattro volontarie cattoliche di Crotone che vivono fra le baracche per aiutare chi poi porta il denaro (procuratosi con ogni mezzo) in Transilvania per impiegarlo a costruirsi case in quella regione o ad utilizzarlo in beni non-necessari.

Quante volte a voi, come peraltro allo stesso ottimo Maresciallo Saponangelo nonchè al precedente Prefetto ed addirittura al Vescovo, abbiamo ribadito che sulla baraccopoli dei falsi poveri (in Calabria gli altri 6mila Rom Rumeni vivono esclusivamente in case affittate a costi bassissimi) ed in particolare sui minori, l’Opera Nomadi ha INVANO ripetuto che bisognava attuare una pratica di tolleranza zero ?

Soltanto la Garante per l’Infanzia Marilina Intrieri ha inteso ascoltare l’Opera Nomadi, ma tutto si è arenato sulla testardaggine dell’Architetto Occhiuto ed il suo <Villaggio Rom dell’artigianato> (soltanto lui ha visto artigiani fra i falsi poveri della baraccopoli...) .

La realtà cosentina è questa: dilettantismo dei MEDIA e dilettantismo istituzionale e del volontariato : non malafede, ma autentico dilettantismo.

Innanzitutto le Istituzioni avevano il preciso dovere di informarsi e far rete nazionale per comprendere (e poi severamente prevenire) questa orribile tendenza, perché sono infatti decine e decine (sin dalla metà degli anni ‘90) le inchieste ed i procedimenti giudiziari (da Verona a Catania, passando soprattutto per Napoli) che hanno coinvolto genitori Rom Rumeni nello sfruttamento sessuale dei propri figli.

E quello rivelatosi nella scorsa settimana a Cosenza (noto invece da anni a chiunque frequenti la Stazione F.S. o i parchi urbani) non è nemmeno la punta massima dell’orrore nella nostra città.

L’Opera Nomadi ha ripetuto che i veri indigenti in Città erano da ricercare fra le case popolari od occupate delle tre comunità di Rom Calabresi o fra i sopradetti Rom Rumeni di Santa Lucia, San Francesco da Paola, Casali, etc od ancora fra le tante altre famiglie rumene, anch’esse scappate dalla baraccopoli dei falsi poveri, di Rende Montalto San Fili Bisignano etc.

L’Ente ha ripetuto all’infinito che la scolarizzazione non poteva e non doveva essere un’opzione ma un obbligo assoluto a cui bisognava piegare soprattutto chi utilizzava i propri figli per acquisire beni non-necessari.

Non si capisce cosa abbia fatto in questi anni la Prefettura nei confronti delle centinaia e centinaia di Minori Rom Rumeni che affollano i marciapiedi dei supermercati, degli uffici postali o delle banche magari proprio il CREDEM difronte la stessa Prefettura.

* abbiamo proposto un Centro nella nostra sede con Mediatori Rom che si occupasse dell’inserimento scolastico (TOTALE e non-opzionale come accade adesso) di questi sventurati minori;

** abbiamo proposto che Vigili e Forze dell’Ordine si coordinassero per eliminare dall’orrendo sito da meretricio che è la Stazione F.S. e dai parchi urbani (nonchè per la questua e le truffe dall’Ospedale Civile /compreso l’obitorio... ! / dai già detti uffici postali, supermercati, banche, etc) ogni utilizzo di minori, ma è prevalsa la demagogia il buonismo i <Babbo Natale>, i banchi alimentari per Rom non-bisognosi, i dopo-scuola per minori che, di norma, non frequentavano al mattino, etc.;

*** abbiamo lanciato un appello dagli uffici dell’Assessore al Lavoro Giudiceandrea perchè l’Assessorato all’Ambiente del Comune regolarizzasse a costo zero le centinaia di Rom Calabresi (e le poche diecine di operai Rom Rumeni) che lavorano nella raccolta differenziata.

E sempre ci siamo trovati il muro dell’ossessione etnicista-buonista del completamente disinformato Sindaco che doveva costruire il suo bel ghetto del <Villaggio Rom> nel flagrante dispregio di ogni disposizione di quell’Europa invece da lui invocata per molti altri problemi della Città.

Adesso tocca a voi stroncare con il Prefetto e di concerto con il Provveditore agli Studi questo utilizzo dei Minori : i Ministeri non ci incantino ancora con la storia della mancanza di fondi perchè a Cosenza proprio i Ministeri hanno sperperato denaro pubblico in iniziative dilettantesche.

Invece si è perso tempo a convocare in Via Piave coordinamenti per parlare di una sola Comunità (su cinque, giova ribadirlo) e degli inesistenti problemi economici della stessa : infatti la stragrande maggioranza degli abitanti della baraccopoli POSSONO TRANQUILLAMENTE PERMETTERSI l’AFFITTO di una casa come già fanno da anni i loro diretti parenti con costi bassissimi, corrispondenti (capiamoci!) a non più di due giornate di questua.

Non c’è alcuna necessità cioè di spendere danaro pubblico per ospitarli nei dormitori delle Ferrovie o dilapidare 1milione e 300mila euro per un <Villaggio di -falsi- artigiani> come preconizzato dal TOTALMENTE DISINFORMATO SINDACO OCCHIUTO.

Inutili, va detto, anche i tentativi di far convocare le due Commissioni comunali.

L’Opera Nomadi è pronta a formulare nuovamente al Sindaco al Prefetto ed alla Garante per l’Infanzia quella proposta che risolverebbe il problema, ma senza dilettanti seduti a questo eventuale delicatissimo tavolo di concretezza. Dr Massimo Converso presidente Opera Nomadi - 03.09.2014

* A Cosenza vivono tre grandi Comunità di Rom Calabresi Alloctoni (al 90% gravemente indigenti) e due Comunità di Rom Rumeni. La politica del Comune di Cosenza rivolta a senso unico verso una sola Comunità ha approfondito la divisione fra i Rom Alloctoni e quelli Balcanici

 

e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information