cerca nel sito

Laltrasinistra, Powered by Joomla! and designed by 123WebDesign
finita l’estate, incominciamo a meditare [III parte] PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Nell’articolo del 24 Luglio 2013,” la contabilità del Comune ed il Consenso” avevo segnalato la esposizione in conto capitale del Comune di Belvedere, pari a Euro 3.391.341,72, obbligatoriamente pubblicata ai sensi di legge, dai responsabili economici dell’Ente, in occasione del Piano Finanziario dei Pagamenti.

Di questi circa 2.373.245,36 di Euro sono stati coperti con un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, da restituirsi, a seguito allentamento del Patto di Stabilità stabilito con  Legge n°64 del 6.6.2013 per favorire la liquidità degli Enti. E grazie a questa copertura, il Comune sta procedendo alla liquidazione dei debiti contratti, a tutto il 31Dicembre 2012, sia in conto capitale che di parte corrente. Rimangono quindi fuori dai benefici ancora debiti, al 31 Dicembre 2012, di circa un milione di Euro che rientrando nella contabilità ordinaria dell’Ente, gli Uffici Finanziari contano di coprire nel resto d’esercizio.

Pur considerando che parte di queste ulteriori esposizioni, per noi cittadini, hanno il beneficio dell’inventario, non avendo, la nota esposta, specificato se su parte di essi ancora grava qualche copertura, trattandosi in parte di Stati di Avanzamento di Opere finanziate, permane il nostro giudizio fortemente preoccupato sull’assetto complessivo finanziario dell’Ente a gestione Granata. Né tranquillizza il cospicuo gettito di circa un Milione e mezzo di Euro dell’IMU, la cui entità non può, sia pure “algebricamente”, costituire una inversione “contabile” del disastro provocato da questa Amministrazione.

La stessa ultima convocazione del Consiglio Comunale per Venerdì prossimo con all’ordine del giorno l’aliquota TARES, lascia presagire che l’Amministrazione uscente, godendo momentaneamente di questi benefici concessi dal Governo Centrale, voglia incassare l’anticipazione della medesima a parziale copertura dei servizi in essa previsti  e rimanda al 2014, e quindi alla prossima nuova amministrazione, completamente l’onere di prendersi cura dell’Entrata più generale di Bilancio.

Ennesimo capolavoro contabile del Comune di Belvedere, ma soprattutto la riproposizione dell’uso indebito dell’arma della “furbizia”, alla quale la storia amministrativa della città ha ormai abituato i più, premiando sempre soggetti incapaci di una intelligente virtuosa normalità, tanto necessaria per frenare gli scempi da questi provocati. Nel ricordare che la favorita  liquidità degli enti, con un ampliamento del limite massimo di anticipazione di tesoreria, è a fronte di un Mutuo contratto con il Ministero  con “impegno di restituzione” sia pure a lungo termine, si sottolinea che si è arbitrariamente e letteralmente soprasseduto dall’inseguire le entrate a coperture dei servizi a domanda individuale, specialmente acqua e spazzatura.

Le opportunità che il Governo Centrale sta offrendo, potrebbero costituire “momenti” validi per soggetti capaci di reimpostare  una sana ed efficace contabilità gestionale dell’Ente, nel segno dell’interesse pubblico generale. Mentre ancora una volta si dimostrano essere “occasioni” di piccole clientele, il cui esercizio, ormai ventennale, ha palesemente consacrato interessi lobbystici trasversali in una cittadinanza sempre più distratta ma consenziente, divenuta anch’essa culturalmente incapace di innovarsi nel merito ed anche nel metodo.

Così, per questa Comunità, i venti anni di “abilità per le occasioni” si sono tradotti solo nell’Interesse Privatistico con risultati strutturali che hanno compromesso tragicamente il territorio: il “Coacervo Futuristico di Marina 2” con accessi senza ritorno ed il soffocamento dell’Area scolastica, “mirabilmente” attribuita ad altri da un’abile ed interessata “Regia”; così il “Cimitero” della Fornace con fantasmi truffaldini di contributi pubblici volatilizzati; così lo smisurato proliferare dei SuperMarket dei cadeaux impiegatizi e che ha spazzato il Commercio Locale; così i fondi del Terremoto solo per pochi intimi con incarichi diretti; così le Lottizzazioni dei parenti e degli stessi Amministratori.

A Noi, in una semplice parentesi e mille difficoltà alluvionali, in un territorio abbandonato a se stesso, è toccato riprendere l’interesse per la “Città Pubblica”, con l’acquisto di Aree Industriali, di Parcheggi, la progettazione e l’inizio delle Strade (Raddoppio Fornace, Lungomare Porto, Ligorni, Oracchio), delle Dighe foranee, del raddoppio Fognario, della Metanizzazione, delle Frane dellAise, della Marina, di S.Nicola, del Capoluogo, del Piano di Recupero località Monti, del Verde di Salvatore Perrone, di Lampioni più consoni subito boicottati, del Giro d’Italia, delle Originali Note di Fuoco, del Campo Sportivo e del Palazzetto dello Sport, del Museo S.Valentino e della pavimentazione del Centro Storico). Molte di queste opere già finanziate si sono perse nei meandri della disaffezione per la Città: perfino i più accaniti analisti dimenticano, ed ancor peggio, fanno finta di dimenticare.

Senza il Programma del Sindaco che si richiama scrupolosamente ai limiti imposti dal Bilancio, non si governa. E se si vuole governare positivamente, fatto salvo l’equilibrio di Bilancio, si deve essere in grado di imbastire progettualità alternativa o complementare ai flussi di finanziamento pubblico. Ma questo presuppone adeguata capacità e  personalità. Questo grido fu lanciato dal sottoscritto ancor prima della preparazione delle liste. Gli Stolti, i molti Stolti hanno voluto provare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’Amministrazione incapace di ultimare le numerose opere pubbliche già avviate. Inoltre, al danno la beffa: sforamento del Patto di Stabilità 2011, mancato rientro tra i Comuni Virtuosi, impossibilità quindi ad essere inseriti in un Patto Verticale Regionale, anche quando su questo proscenio la Regione di Scopelliti ci negava i soldi per i danni alluvionali. E, “dulcis in fundo”, anche la strumentazione di base, richiesta per legge, quella di un Piano Strutturale, strumento in grado di fornire supporto a quella progettualità alternativa, finisce per essere la più grande omissione dell’impegno pubblico di questa Amministrazione e del Sindaco in particolare.

C’è da sperare che i responsabili degli Uffici Finanziari oltre che sollecitare l’applicazione della TARES, pur a seguito della sospensione per l’anno 2013 del Patto Nazionale Orizzontale, disciplinato dalla Legge n.44/2012, abbiano provveduto  alla rimodulazione orizzontale degli obiettivi finanziari per lo smaltimento dei residui passivi di parte capitale.  Che tale operazione rischi di diventare un esercizio virtuale essendo il provvedimento sospeso, è cosa che non dovrebbe preoccupare più di tanto, se non per un semplice fastidio. Ma sarebbe un servizio reso alla cittadinanza, non fosse altro che per i contributi che questa versa in favore del mantenimento degli impiegati, perché consentirebbe un quadro informativo alquanto attendibile della situazione finanziaria dell’Ente. Consentirebbe di definire il fondo cassa relativo alla gestione dei residui, l’accertamento dell’indebitamento fuori bilancio, l’inserimento della massa passiva, per capitale, accessori e spese dei debiti in esecuzione di estinzione dei procedimenti, transazioni delle vertenze in essere, debiti di bilancio e fuori bilancio ammissibili alle procedure di liquidazione, di quelli non ammissibili, i provvedimenti posti in essere per l’accertamento e le riscossioni dei residui attivi, l’entità del patrimonio disponibile  da poter essere alienato, il piano di estinzione dei debiti, predisposizione del piano di rilevazione della massa passiva e di un successivo piano di estinzione, con le passività accertate successivamente al piano di rilevazione dei debiti; residui attivi e passivi relativi ai fondi a gestione vincolata ed ai mutui passivi già attivati per investimenti, ivi compreso il piano per il pagamento delle relative spese.

Anticipo la inevitabile osservazione  degli addetti ai lavori, e cioè che questa attività viene richiesta normalmente ad un Commissario Liquidatore per un Ente disastrato. Ma mai come in questo caso ritengo sia cosa buona e giusta “prevenire” l’ultima nefandezza dell’incoscienza. I dati tornerebbero utili a quanti perseverano seriamente l’impegno pubblico: quelli che dall’amministrazione non hanno mai tratto alcunché, non hanno mai lesinato incarichi, non spartiscono i benefici dell’iniziative, sono lontani dalle ricadute parentali e da organismi di partecipazione nella sfera comunale, spendono soldi in proprio per difendere l’immagine della città. Quelli che pur avendo un piccolo patrimonio immobiliare, frutto di sacrifici e non di dubbie ricompense, si battono perché lo stesso non subisca il deprezzamento a causa del deterioramento ambientale e funzionale della Città in tutte le sue articolazioni istituzionali e sociali. Questi beni sono destinati alle generazioni future, appartengono ai nostri genitori, ed il nostro compito è quello di impedire, che essi siano ulteriormente tramandati, ai nostri figli, deturpati, e quindi inutili. Firma da cittadino, per gli interessi dei Cittadini. Mauro D’Aprile - 10.09.2013

e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information