cerca nel sito

Laltrasinistra, Powered by Joomla! and designed by 123WebDesign
Noi che il porto a Diamante non lo vogliamo PDF Stampa E-mail
Scritto da movimento ambientalista del tirreno   

Vogliamo che il comune chieda un risarcimento danni alla Regione Calabria ed alla ditta appaltatrice di 20 milioni di euro.Ancora c'è chi crede che sia possibile fare un porto a Diamante e ne sollecita la realizzazione accampando le necessità più impellenti.

La realtà è che del porto a Diamante sia fra i cittadini che fra i turisti non interessa nessuno. Diamante è bella per come è e i turisti e la gente che l'abita vuole solo che il mare sia pulito, le spiagge libere ed attrezzate, il paese pulito da rifiuti e con una raccolta differenziata porta a porta.

A Diamante, purtroppo, però c'è gente che ancora crede ai “ciucci” che volano ed è facile fra questi trovare proseliti alle idee più strambalate. Hanno creduto al Porto canale che sarebbe diventato un’enorme palude al centro del paese,per foruna bocciato dalla soprintendenza ai beni ambientali di Cosenza; hanno creduto al porto del francese Martinez ed al suo director fuggito con i soldi della cassa; hanno creduto nell’arrivo di un cinese miliardario che avrebbe risolto tutti i problemi del paese, e adesso credono ad un porto ed a un “santo” che porterà “oro” per tutti. Ma intanto il porto, questo porto non si fa. Eppure i soldi c’erano ( che c’erano è sicuro, che ci siano ora non si sa), le autorizzazioni ci sono, i consensi, a  parte le uniche opposizioni degli ambientalisti,  c’erano,( almeno vedendo le processioni che si facevano all’arrivo del “santo” portatore d’oro da Cosenza ), i sindaci c’erano pure ( gli ultimi due , Caselli e Magorno sono stati sempre favorevoli alla sua costruzione), c’era pure l’onnipresente assessore ai lavori pubblici della Regione Calabria, Pino Gentile che sventolava un decreto di 1 milione e mezzo di euro per opere collaterali al porto in aggiunta ai miliardi precedenti. E c’era anche un progetto rivisitato, con una variante che si è dovuta di nuovo far approvare, pur sapendo che questo tipo di progetto e di appalto non poteva essere modificato.

Cosa è mancato quindi per poter terminare un’opera che doveva essere finita entro il 2010 ? Nessuno lo sa davvero.

Avanziamo per cui alcune ipotesi.

La prima più lampante che i lavori siano stati sbagliati sin dall’inizio per colpa dei progettisti. Il pietrame scelto era troppo fino ed il mare alla prima mareggiata ha portato via tutto. Sotto gli occhi di tutti i diamantesi si sono visti camion scaricare pietruzze per realizzare il braccio a mare. Quale scienziato ha potuto mai mettere in atto un’azione simile ? Sicuro un premio nobel alla deficienza mentale, perché ogni pescatore di Diamante sa che in quel posto la forza del mare è potente e da sempre , anche quando veniva costruito il molo abusivo sin dagli anni 70, la forza del mare ai primi di settembre la spazzava via. Ed allora si buttavano massi provenienti da cave non pietruzze di fiume. Chi ha sbagliato quindi ? I tecnici della ditta ? La Regione, ente appaltatrice che non ha controllato ? E con quali soldi si sono fatti i primi lavori ? Con quelli del privato ( circa due milioni di euro ) o con quelli della Regione ( due milioni di euro di soldi pubblici )?  Non c’è nessun magistrato, che non sia massone, che può mettere il naso in questo spreco di danaro pubblico ?

Seconda ipotesi. E’ stato tutto un trucco sin dall’inizio, per prendersi intanto, un pezzo di territorio conteso da tanti speculatori ed aspettare che arrivino soldi pubblici in abbondanza per fare il porto, ma con l’obbiettivo di creare ristoranti ed esercizi commerciali nella parte sottostante il lungomare. Questo lo prevede il contratto firmato fra Regione e privato e chi crede che non si voglia fare questo è meglio che guardi in cielo e veda i ciucci che volano sul porto.

Terza ipotesi. Il proprietario dell’appalto ha davvero sbagliato tutto. E’ una persona onesta ed è stato preso in giro da malfattori. In questo caso allora lasci tutto e dica le cose come stanno, denunciando il tutto a qualche magistrato, liberando questo paese dal peso di questo inutile e fantomatico porto.

Ad oggi , allo stato attuale delle cose, se si vuole davvero bene a questo paese si può fare solo una cosa, lo tengano bene in mente sia il PD, che tutti i partiti e movimenti che credono in questa inutile opera, così come l’intera amministrazione.

Bisogna avviare, subito,  una richiesta di risarcimento contro la Regione, la ditta appaltatrice ed il proprietario dell’area, per i danni che questo paese ha subito nella mancata realizzazione dell’opera.

E’ stata devastata un’ area bellissima peraltro protetta da un decreto ministeriale fin dal 1968, ( DM del 16.11.1968 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale  n.41 del 15.2.1969) sono stati divelti scogli secolari, è stato deturpato un ambiente marino in area Sic e vicino al parco marino della Rivera dei cedri, e vi sembra poco tutto questo ? certo è minore se il porto si fosse fatto, in quanto è sperimentato che ogni braccio a mare crea la sparizione di spiagge a nord o a sud, come avvenuto a sud del porto di Campora San Giovanni o a sud del porto di Cetraro per citare porti vicino a Diamante. Per non parlare dello spreco di danaro pubblico per liberare i porti dall’insabbiamento continuo dovuto alle correnti. Pensate che la sabbia che si accumula davanti il porto di Cetraro ora verrà utilizzata per riempire un tratto di mare attorno allo Scoglio della Regina di Acquappesa. E la Regione Calabria e la Provincia investono ogni anno dalle duecentomila alle trecentomila euro per liberare dalla sabbia i porti di Campora e quello dei Laghi di Sibari.

Ma possibile che in questi enti non ci siano menti pensanti, e gente onesta ma solo tasche dove far entrare mazzette per comprarsi autorizzazioni ? E' possibile che la magistratura paolana non sia interessata a mettere le mani su queste carte ?

Ecco , quindi quando parliamo di opere inutili, dannose, di cosa parliamo. Ecco perché il Porto di Diamante, così come quelli delle altre parti della nostra regione non porteranno mai né ricchezza, né turismo. Anzi faranno perdere sia la ricchezza che il turismo, se non per quei pochi che hanno i mezzi finanziari per fare speculazioni.  Vedete se qualcuno riesce oggi a comprare una casa a Diamante. Proprio per l’attesa che dà il porto, un’abitazione di 40 metri quadri parte da 70 mila euro. Ma ce ne vogliamo rendere conto di questo ?

Gli ambientalisti hanno già fatto una proposta, che nessuno ha voluto prendere in considerazione, neanche quelli che si dicono rinnovatori della politica e contrari allo sviluppo e che dovrebbero essere per la decrescita felice. Questa proposta va proprio in quella direzione di decrescita. Ecco la proposta .

1) Lasciamo l‘allargamento a piazza nella zona porto che oramai ha già devastato la scogliera. Quella piazza servirà da parcheggio e da luogo per esposizioni e concerti.

2) Smantelliamo il piccolo braccio a mare, salvando così la spiaggia “grande” e quella della  Riviera blu.

3) Rivalutiamo i magazzini sottostanti , il lungomare, oggi appetibili per negozi, creando il Museo del Mare ( progetto approvato da due amministrazioni) e centri culturali e sociali per i giovani attraverso la rivalutazione dell’artigianato locale.

4) Chiediamo un risarcimento danni di 20 milioni di euro alla Regione da riutilizzare per i giovani disoccupati e per le famiglie indigenti.

Movimento Ambientalista del Tirreno - 01.06.2013


 

e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information