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Mistorni: aumentare le tasse è il mezzo più semplice per fare cassa PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

Dal sito del Tar Calabria si apprende che il Tribunale Amministrativo, a cui il Comune di Belvedere aveva prodotto ricorso avverso la mancata erogazione di fondi da parte della Regione Calabria per le varie ordinanze sindacali di pronto intervento per danni alluvionali, si sia dichiarato incompetente rimettendo eventuali decisioni di merito al Tar del Lazio.

Se così stanno le cose, certamente nessun cittadino di Belvedere potrà sorridere anzi si profila “una stagione churchilliana di lagrime e sangue” per le incognite che si profilano e dall’esito per niente scontato. I tempi si allungano , le spese legali e i probabili contenziosi aumenteranno e chi sarà l’agnello sacrificale? Come sempre il cittadino comune. Da premettere che alcuni destinatari di ordinanze, hanno eseguito i lavori con tempestività, competenza e sacrifici, rendendo percorribili tratti di strade danneggiati e interrotti ad esempio la strada comunale per Laise. E’ giusto che siano ricompensati i lavori fatti e accertati, ma con quali fondi? Entro quando?

Bisogna attendere il pronunciamento del Tar Lazio con la speranza che non si costituiscano: la Protezione civile, il Ministero dell’Economia e la Regione Calabria per avere riconosciuto quanto richiesto? Intanto il Bilancio comunale entro agosto dovrà essere approvato dal Consiglio comunale e certamente dovrà determinarsi già nell’approvazione del Consuntivo sui rilievi in merito sollevati dalla Corte dei Conti.

Il vociar di popolo è sempre foriero di verità, le mezze parole dette e non dette o sottointese fanno capire che il Comune deve comunque far cassa e il mezzo più semplice è aumentare le tasse, i tributi, utilizzando il metodo lineare tristemente abusato. L’11% in più sullo smaltimento dei rifiuti è già un dato di fatto; la lettura dei contatori per il consumo dell’acqua non eseguita in maniera capillare e per tutte le utenze, comporterà disparità di trattamento e penalizzerà quelle famiglie che hanno più esigenze di acqua (figli, anziani) con l’applicazione di tariffe esorbitanti se si supera la soglia minima. Si vocifera anche eventuali ritocchi sull’Imu , non considerando che il mercato immobiliare-terriero è fermo , improduttivo. In uno Stato democratico e di diritto tutti hanno il dovere di pagare le tasse secondo le oggettive possibilità per garantire i servizi essenziali , ma è altrettanto d’obbligo, doveroso, morale per chi ci amministra cercare le soluzioni migliori per fare in modo che tutti paghino le tasse secondo le proprie risorse, per far si che tutti ne paghino di meno.

E’ la regola fondamentale del buon amministratore. Tutti gli utenti hanno i contatori? Quanti esercizi commerciali, studi professionali, pagano l’acqua dovuta? L’Ici o Imu è corrisposta da tutti? Perché non si rivedano le tariffe (aliquote) in modo che  ognuno possa pagarla tranquillamente senza incorrere nella mannaia dell’Equitalia?  Amministrare non è semplice, si comprende, ma cosa si fa per preparare, qualificare, informare chi ci governa sia politicamente che burocraticamente? Non si può per rispetto dei cittadini, angustiati, esasperati, che non hanno lavoro,  mortificarli con l’improvvisazione e la mancanza di una organica, equa, azione politica e amministrativa di finanza pubblica, che a cominciare dal Comune possa far coltivare la speranza del futuro. Giuseppe Mistorni - 14.07.2012

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