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sulla Tarsu si spacca la maggioranza...e ora? PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   

Aumento dell’11 per cento della Tarsu. Non tutti sono d’accordo. Tantomeno alcuni esponenti (autorevoli) della maggioranza stessa. E non è azzardato parlare di “spaccatura nella maggioranza”.

La giunta nei giorni scorsi ha deliberato il rincaro della tariffa sui rifiuti. A sostegno della tesi le documentazioni inviate dagli uffici preposti. Ma di l’aggravio della tassazione comunale tre consiglieri comunali, due assessori e il capogruppo, Mario D’Aprile, Vincenzo Spinelli e Filippo Grosso La Valle non ne voglio sentire parlare e hanno scritto una lettera al primo cittadino, Enrico Granata, sollecitando un cambio di rotta.

I tre, addirittura, non erano nemmeno a conoscenza del testo della delibera (resta da vedere se il vicesindaco D’Aprile e l’assessore Spinelli risultavano presenti). Una circostanza, quella dell’aumento della tassa sui rifiuti, su cui non era stata convocata nessuna riunione né tantomeno se n’era discusso in una fase precedente. I tre consiglieri comunali quindi sono fortemente contrari all’aumento della tassa che comporterebbe certamente un aggravio economico nelle già martoriate tasche dei cittadini belvederesi. Ma ciò che imbarazza è che proprio l’assessore all’ambiente Spinelli, fosse all’oscuro dell’aumento della Tarsu. Su cui, siamo certi, avrebbe votato contro.

Spinelli, Grosso La Valle e D’Aprile nella lettera inviata al sindaco chiedono che si apra una discussione politica per cercare in tempi brevi una soluzione. Altrimenti ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Un aumento, quello della Tarsu, che il Laboratorio per la Democrazia aveva definito solo pochi giorni fa, inopportuno ed illegittimo, “da un punto di vista tecnico-amministrativo, in quanto affetto da incompetenza funzionale della Giunta che lo ha deliberato”. Ingiustificato perché, evidenziava il Labdem, “se è vero che è diminuita la produzione dei rifiuti, nel 2011 sono stati prodotti 2.541,36 t. di Rifiuti solidi urbani, è altrettanto vero che sono diminuiti i costi di smaltimento in discarica; se è vero che l’adeguamento contrattuale con la ditta incaricata della raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti produce un maggior costo di circa 115 mila euro, è altrettanto vero che per l’anno 2011 alla ditta appaltatrice sono state applicate per disservizi penali che compenserebbero il maggior costo dell’adeguamento contrattuale”.

Una tassazione che ad ogni modo, deve comunque passare per l’assise municipale, competente in via esclusiva non solo per l’istituzione di un tributo, ma anche per l’adeguamento, in quanto lo stesso adeguamento implicherebbe l’esercizio di un potere impositivo attribuito dalla legge in via esclusiva all’organo comunale rappresentativo (Consiglio).

Inoltre, era stato evidenziato nella nota del Labdem, la Tarsu deve essere determinata secondo il rapporto di copertura del costo prescelto entro i limiti di legge, moltiplicando il costo di smaltimento per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l’anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti. Metodo di calcolo del tutto assente nella delibera. Antonello Troya - 14.07.2012

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