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chiusura Tribunali, lettera dei sindaci Aieta e Magorno PDF Stampa E-mail
Scritto da g.aieta - e.magorno   

On.li Deputati/e eletti in Calabria. On.li Senatori/trici  eletti in Calabria. Nella nostra qualità di sindaci di Cetraro e Diamante intendiamo esprimere la nostra  ferma protesta  contro  la paventata e sempre più probabile ipotesi  della soppressione, nella nostra Regione di ben 4 tribunali ( Lamezia Terme, Paola, Castrovillari e Rossano) e di numerose sedi giudiziarie,

nell’ambito  del  progetto governativo di  riforma delle circoscrizioni  giudiziarie, ed   intendiamo  chiamare  a raccolta gli altri sindaci , le componenti politiche e sociali, e  tutti i cittadini   per manifestare il loro dissenso contro  tale malaugurata ipotesi.

In particolare  intendiamo rivolgere un pressante ed accorato appello a voi tutti On. li Deputati e Senatori  calabresi, affinché vi esprimiate chiaramente sul questo scottante problema  e vi  attiviate per scongiurare i sopraindicati provvedimenti che arrecherebbe ulteriori  gravissimi disagi ai calabresi,  già pesantemente colpiti dalla scure dei tagli di alcuni servizi essenziali costituzionalmente garantiti.

A dimostrazione della gravità delle intenzioni del Governo, intendiamo ribadire, con riferimento al nostro territorio, la nostra più decisa opposizione alla soppressione del Tribunale di Paola ed annessa sezione distaccata di Scalea, con la quale verrebbe meno un presidio giudiziario che comprende, nella sua giurisdizione, ben 32 Comuni, compresi in un territorio vasto che in alcune zone non eccelle di certo per la facile percorribilità delle sue vie di collegamento.

Un aspetto quest’ultimo di non poco conto sia per i cittadini che per tutte quelle categorie professionali che operano nel tribunale e che saranno costrette a disagevoli ed improbabili trasferte.

Infatti, se è vero che il taglio prevede la chiusura di Tribunali con un numero di abitanti inferiori alle 360 mila unità, è anche vero che chi lo ha deciso non ha la dovuta conoscenza geografica dei luoghi né conosce affondo le rilevanti problematiche sociali che caratterizzano tali  zone.

Com’è stato opportunamente ricordato da molti in questi giorni poiché le strutture che ospitano il Tribunale e la Procure sono  di proprietà dell’Amministrazione statale,  la loro soppressione, da questo punto di vista,  non consentirebbe alcun tangibile risparmio di risorse pubbliche. Anzi aggraverebbe ulteriormente la spesa pubblica perché le sedi che dovranno contenere i tribunali soppressi non sono abbastanza capienti per farlo per cui certamente si dovrà ricorrere ad altri siti.

Inoltre, da autorevoli statistiche effettuate e  da  quanto riportato da alcune testate giornalistiche  nazionali,  quello di Paola  risulta ai primi posti tra i Tribunali italiani per efficienza organizzativa e produttiva ed ha avuto, storicamente, un ruolo fondamentale nel contrasto alle associazioni per delinquere di stampo mafioso presenti nel comprensorio  oggetto di numerosi processi attualmente pendenti  presso lo stesso Tribunale di Paola grazie all’efficace e coraggiosa azione della Magistratura.

Vi rammentiamo che in questo lembo di terra calabrese operano ben tre cosche di tipo mafioso.

Nel territorio che ha visto cadere  martiri dell’antimafia come Giovanni  Losardo, e  nel quale  ogni giorno Magistratura e Forze dell’Ordine combattono contro il cancro della malavita organizzata, la chiusura del Tribunale rappresenterebbe per quest’ultima  un  inopinato regalo ed un grave  segnale di debolezza da parte dello Stato.

Oltretutto, ci preme ricordare a Voi Onorevoli che tale soppressione  rapprenderebbe  ancora una volta  togliere voce a chi non ha voce. Infatti dubitiamo fortemente che i cittadini, certamente ci riferiamo a quelli meno abbienti  e che purtroppo sono la maggioranza nel nostro territorio, possano ricorrere  alla giustizia per la tutela dei loro diritti non fosse altro che per questioni logistiche di raggiungimento  delle sedi all’uopo preposti, oltre che al notevole aggravio di spese che sicuramente ricadrà nelle loro tasche.

Per le ragioni sopra esposte  intendiamo  chiedervi di impegnarvi, una volta tanto, per il nostro territorio  compiendo un’ autentica  ed  efficace azione che possa almeno in parte colmare il profondo distacco che, dispiace dirlo, i cittadini del Tirreno cosentino e degli altri comprensori della Calabria avvertono, fatte le dovute eccezioni, con chi li dovrebbe  rappresentare sui banchi di Montecitorio e di Palazzo Madama.

Il luogo comune suggerisce che i politici si facciano vedere solo  al momento delle elezioni.

Molti cittadini del Tirreno Cosentino, a dire il vero,  non conoscono neanche  i volti di una parte dei loro rappresentanti  a Roma (come  purtroppo succede a livello nazionale),  vista la legge elettorale che non consente una rappresentanza diretta  e considerato il sostanziale disinteresse che alcuni dei Deputati e  Senatori eletti in Calabria riservano alle  istanze  che giungono da questa parte di Calabria.

Vi chiediamo di smentire quanto sopra affermato, facendo sentire con forza la vostra voce sulla questione della soppressione dei tribunali calabresi e tra questi del Tribunale di Paola che rischiano di mettere in  ginocchio un territorio potenzialmente ricco  e produttivo.

Noi,  come sindaci siamo pronti ad indossare le nostre fasce tricolori ed a coinvolgere i nostri colleghi ed i nostri cittadini  in forme di protesta civili, pacifiche ma decise ed eventualmente eclatanti,  per affermare i nostri diritti e quelli di coloro che siamo chiamati a rappresentare nelle nostre Città. Distinti Saluti. F.to Il Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta F.to  Il Sindaco di Diamante Ernesto Magorno - 09.07.2012

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