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dati Arpacal 2010, Belvedere: bassa la percentuale di raccolta differenziata PDF Stampa E-mail
Scritto da laboratorio per la democrazia   

Il comune di Belvedere Marittimo nel 2010 ha smaltito in discarica 2.527,81 tonnellate di rifiuti solidi urbani (- 41% rispetto al 2009) e raccolto con il sistema differenziato solo 340 t. di rifiuti ( 36 kg pro capite).

In termini di percentuale si registra un aumento della Rd , dal 7.85% del 2009 si passa al 11.62% del 2010. Un dato, che diventa poco confortevole se considerato in tonnellate, meno 27 t. di Rd rispetto al 2009.

E’ quanto emerge dal Report Rifiuti pubblicato dall’ Arpacal , Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, sul proprio sito web www.arpacal.it.

Infatti dopo la presentazione del Report nazionale a cura dell’ Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), sempre riferito all’annualità 2010, l’Arpacal, rende pubblico il report regionale che permette di analizzare nel dettaglio le singole voci in base al comune di riferimento.

Analizzando i dati messi a disposizione dall’Arpacal, abbiamo notato a livello comunale una stranissima incongruenza di cifre sul tema, in quanto l’Ufficio tecnico Comunale - in data 29.02.2012 num. prot. 6451 - in risposta ad una precisa richiesta del Laboratorio - comunicava i dati di smaltimento degli Rsu, anno 2010, in 3.720,920 t.

Come si può facilmente osservare sono 1.193,11 t. di rifiuti solidi urbani in più certificati dal Comune.

Considerato che la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) in base all’art.65 della Legge n.507/1993 è commisurata e determinata anche per il costo dello smaltimento dei rifiuti in discarica , chiediamo al Sindaco di fare chiarezza su un dato così importante.

Inoltre, se è vero che la percentuale di Rd del comune di Belvedere è in linea con l’andamento negativo regionale, 12,4% e che posiziona la Calabria al penultimo posto dopo la Sicilia e altrettanto vero dell’ inesistenza negli anni nel nostro Comune di politiche ambientali orientate ad una maggiore differenziazione e riciclaggio dei rifiuti.

Se a ciò aggiungiamo le inefficienze, le degenerazioni politico –amministrative, capiamo il perché.

Il Laboratorio alla luce di tali ritardi e di tali inefficaci utilizzi delle risorse pubbliche ritiene che ci sia bisogno – anche a livello comunale – di una rapida “inversione di marcia” che garantisca un paese vivibile, uno sviluppo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei bisogni delle generazioni future. E che valga il principio di civiltà del “chi inquina paga” che nel campo dei rifiuti diventa “chi differenzia e riduce la produzione dei rifiuti risparmia”. Laboratorio per la Democrazia - www.labdem.org - 19.06.2012

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