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"capannone" in località Monti, Mistorni: ricercare soluzioni architettoniche più confacenti all’ambiente PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

L’impegno profuso assieme all’ex amministratore Pasqualino Martorello per recuperare e rendere ancora attuale il Pru – località Monti di Belvedere Marittimo, fermo sin dal 2000 e mai approvato per mancanza dei requisiti essenziali previsti dal bando:

in particolare dovuto alla scarsa partecipazione dei privati, lo assumerei ancora per l’attaccamento che si ha verso il proprio paese. Il mio contributo, fra l’altro anche nel ruolo di consigliere regionale, è stato nell’ aver sollecitato ed ottenuto la piena disponibilità dell’amico assessore Incarnato, a trovare la soluzione tecnico-amministrativa per recuperare il finanziamento di circa di un milione di euro che era prossimo alla revoca.

Si è avuto un iter travagliato e compromesso dalla insensibilità , egoismo ed opportunismo di qualche privato che ha ottenuto solo vantaggi dall’approvazione del Piano di recupero senza che abbia assolto agli impegni convenuti.

Ciò premesso è opinione diffusa di molti cittadini sul complesso edilizio di parte privata che si sta realizzando, che poco si armonizza nel contesto urbano in cui si sviluppa. Da considerare che la zona di cui si parla, rappresenta la continuità urbanistico- paesaggistica tra il versante ovest del centro storico ed il pianoro già edificato da numerosi palazzi e strutture alberghiere.

Non è in discussione allo stato attuale l’autorizzazione e finalità per le quali queste opere si realizzano, ma sulla tipologia edificatoria che richiama molto la realizzazione di capannoni prefabbricati in zone industriali.

Sarebbe stato forse più opportuno realizzare il progetto originario o quanto meno ricercare soluzioni architettoniche più confacenti all’ambiente. La soprintendenza, a volte, mostra segni di magnanimità e generosità, a volte invece trova difficoltà a dare pareri anche per piccoli ma vitali interventi in zone rurali.

Ci si augura che, stando così le cose, si possano utilizzare accorgimenti tecnici di arredo urbano da rendere armonioso e meno impattante l’insieme del complesso che si sta realizzando.

In passato si sono commessi anche degli errori ma l’interesse e la responsabilità degli amministratori dell’epoca, di garantire il posto di lavoro a centinaia di famiglie, ha permesso delle forzature mettendo in secondo ordine qualsiasi valutazione urbanistica ambientale dell’intera area .

Con rammarico e nostalgia , oggi, purtroppo, si evoca lo spettro della Foderauto e la conseguente irreversibile crisi economica di tanti nostri concittadini.

E’ auspicabile che la Regione predisponga altri bandi, probabilmente con la programmazione comunitaria 2013-2018, se non si dà voce e credito a chi vorrebbe l’Italia fuori dall’Unione europea, per completare l’arredo di tutto il quartiere Monti. Giuseppe Mistorni - 07.06.2012

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