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Sit in davanti il Tribunale di Paola. Venerdì 8 giugno dalle ore 9 PDF Stampa E-mail
Scritto da comunicato stampa   

Una nuova udienza del processo Marlane. Una nuova lunga e trepidante attesa attende gli ex operai ed i familiari delle vittime perchè il processo finalmente parta. Gli avvocati della difesa della Marzotto sperano che le loro richieste vengano accolte.

Richieste che minerebbero il processo e tutto il lavoro che la stessa Procura di Paola ha fatto . Ma restiamo ancora fiduciosi che prevalga il buon senso e la ricerca della verità su quanto avvenuto in quella fabbrica che da luogo di lavoro si è trasformato in luogo di morte. Questa udienza si apre con il nome di un nuovo deceduto. L'operaia Giancarla D'Agostino è l'ultima deceduta per tumore proveniente dalla Marlane di Praia. I giudici dovranno decidere su tre eccezioni proposte dalla difesa di Marzotto.

1) L’Ammissibilità di tutte le parti civili. E cioè il tentativo di escludere non solo le parti direttamente coinvolte quali gli ex operai ed i familiari degli operai deceduti, ma anche escludere la società civile che si è costituita, le associazioni ambientaliste, i sindacati,la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, lo stesso comune di Praia ora senza Lomonaco sindaco ed imputato nel processo.

2) La competenza territoriale. Cosa già discussa in altra sede e già  respinta ma ripresentata alla difesa Marzotto . E questo vorrebbe dire far morire il processo in quanto lo spostamento in veneto nel Tribunale di Vicenza vorrebbe dire anni ed anni di rinvio.

3) L’ammissibilità delle prove. Che vorrebbe dire minare tutto il lavoro svolto dal PM e dal Tribunale tutto.

Superate queste tre prove il processo dovrebbe finalmente partire e stabilire una calendarizzazione e le testimonianze.

Per tutto questo noi saremo di nuovo davanti il Tribunale con le nostre lenzuola bianche, i nostri fantasmi, i nostri manifesti mortuari.

Lo abbiamo scritto nei nostri precedenti comunicati e non ci stancheremo di ripeterlo mai: quanta gente deve morire perchè la loro vita venga presa in considerazione? Non bastano oltre cento morti ed ammalati di tumore? A Paola nel processo Marlane evidentemente questi numeri non bastano. Il gioco sporco del rinvio deve finire e deve finire per un minimo di coscienza verso chi è morto e verso ancora chi combatte il tumore. E sono tanti gli ammalati di tumore che in silenzio continuano , sostenuti solo dalle famiglie, a combattere il male contratto nella fabbrica dei veleni. Di fronte all’opinione pubblica nazionale che piano piano sta scoprendo questo orrendo delitto, il processo deve iniziare, deve candelarizzarsi, dando la possibilità ai familiari ed agli ammalati di dire cosa davvero succedeva in quella fabbrica. La smettano i 13 imputati a rincorrere la prescrizione ed abbiano il coraggio delle proprie azioni. Siamo in una democrazia ed hanno mezzi e soldi per potersi difendere fino in fondo, lo facciano con onore, senza scappare di fronte al nemico come vigliacchi. Lo diciamo anche a chi giudica a tutti i livelli. Che si risveglino le coscienze, per le sofferenze di intere famiglie abbandonate dallo Stato e dalle istituzioni, per chi ha sacrificato la propria vita per il lavoro, per i sopravvissuti che ancora soffrono per le malattie contratte in quella fabbrica diventata un campo di concentramento .

Stiano tranquilli i padroni ed i loro difensori ,stia tranquillo il conte Marzotto protetto dalla Confindustria e dai poteri forti , noi ci saremo lo stesso, con le nostre lenzuola bianche simbolo degli ammalati di tumore dove è scritta tutta la nostra rabbia per questo Processo che fatica a celebrarsi

Si – Cobas coordinamento Calabria / Osservatorio Nazionale Amianto / Rete Difesa Territorio”Franco Nisticò″ / Movimento Ambientalista del Tirreno / ACSSA di Montalto Uffugo-/ Coessenza / Sinistra Critica/ Partito dei Comunisti Italiani /Casa della Legalità-Lametia terme / Forum ambientalista /

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