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Mirabelli: mettere le mani nel settore della riabilitazione, è qualcosa di disumano PDF Stampa E-mail
Scritto da comunicato stampa   

La revoca dell’accreditamento per il Centro Polivalente di Riabilitazione Aias di Diamante ha provocato la reazione del mondo politico e sociale.

Alla manifestazione di l’altro ieri gli assistiti, le loro famiglie ed i dipendenti, con a capo l’intero consiglio comunale, hanno fatto sentire la propria voce. Al centro della questione i livelli essenziali di assistenza. Secondo Rosario Mirabelli, consigliere regionale e vicepresidente della commissione bilancio. “Mettere le mani nel settore della riabilitazione, come in questo caso, è qualcosa di disumano. La struttura dell’Aias in questi anni – ha proseguito Mirabelli - ha egregiamente sostituito il settore pubblico, garantendo il necessario sostegno e l’assistenza.

Dopo Praia a Mare la sciagurata gestione sanitaria di Scopelliti arriva a toccare il settore privato, dove per le cliniche è previsto un taglio di oltre il 50 per cento e dove a rischio ci sono punti di riferimento importanti come l’Aias, che da venti anni opera sul territorio con prestazioni specialistiche ma soprattutto con tanta umanità accanto a chi soffre. Bisogna tagliare da qualche altra parte, non in quello della riabilitazione e sopratutto in quello privato. Tale stato di cose porterà necessariamente ad aumentare la migrazione sanitaria verso altre regioni, gravando così sulle casse della Sanità calabrese. I cittadini calabresi che vivono in condizioni di precarietà economica dovranno fare ulteriori sforzi per vedersi garantita una sanità decente”.

L’Aias di Diamante, ha evidenziato Mirabelli, eroga un servizio che dà risultati, prestazioni che rientrano in quei livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti ai cittadini. “È mia convinzione – ha concluso - continuare a sostenere con forza queste manifestazioni a sostegno delle strutture riabilitative: chiedo di porre fine a questi infelici progetti di rivisitazione del settore e mi appello a Scopelliti e Scarpelli di riguardare il piano che riguarda la provincia di Cosenza, adoperandosi, con un pizzico di buon senso, a trovare spiragli di coraggio per ridefinire la sanità”.

Il presidente dell’Aias Maurizio Arci dal canto suo ha detto che l’intera comunità è stanca di subire queste continue vessazioni da parte di Regione ed Asp. “Non si può interrompere un servizio che funziona e che dà risposte di alto livello socio-sanitario ai tanti disabili bisognosi di cure e riabilitazione. Si tratta di prestazioni che devono essere garantite ai cittadini. “Il nostro Centro di Riabilitazione – ha proseguito - eroga prestazioni ben oltre il numero per il quale siamo accreditati ed autorizzati proprio per soddisfare le numerose richieste che continuamente ci arrivano”. comunicato stampa - 01.03.2012

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