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alla fiera di Sant’Orso anche Cetto Laqualunque PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   

Ritorno sulla fiera di Sant’Orso. Ribadisco la mia richiesta di dimissioni dell’assessore Vincenzo Cristofaro e del vicesindaco Mario D’Aprile. Richiesta che non ha ricevuto risposta. Se non vi volete dimettere, rimettete almeno le deleghe. Farete meno danni.

Ad ogni modo, dicevo, ritorno sulla Fiera di Sant’Orso. Scopro che per raggiungere la terra valdostana i nostri concittadini hanno dovuto sborsare la modica cifra di 50 euro, 36 euro per il viaggio e 14 euro per che cosa..… non si sa. Ci sono 14 euro in più: chiederemo agli organizzatori come è stata impegnata la cifra.
Gli organizzatori appunto. Mi dicono che per andare in Val d’Aosta bisognava fare una domandina “da protocollare in Comune”…. Mi chiedo, ma chi organizzava la gita in Val d’Aosta? Il Comune, la Provincia o qualche privato?

E se è ad opera del Comune perché non è stato pubblicato un bando, una informazione all’albo pretorio che comunicasse il prossimo viaggio in Val d’Aosta. Bastava anche un manifesto. O si trattava di qualcosa dedicata solo agli amici degli amici? Poi dicono che siamo malpensanti! Ormai di ritorno ringrazieremo il simpatico ex vicesindaco Riccardo Ugolino, che ogni anno si prodiga nell’appoggiare (organizzare?) la scampagnata. Sono ben lontani i tempi da quando prima, durante e dopo il viaggio in Val d’Aosta sfornava comunicati stampa e dichiarazioni atti a sostenere la presenza (sensata) della delegazione di amministratori.

Mi auguro che almeno Ugolino, così come ha rappresentato il Comune di Belvedere in più occasioni (vedi Pollica) si sia prodigato nel difendere quel poco di difendibile della nostra terra, delle nostre tradizioni. O anche lui si è adattato al peperoncino diamantese? Non sarebbe un dramma ammettere che l’economica turistica diamantese è diventata da traino per quella belvederese. Anzi dovremmo ringraziare Magorno: peccato che quest’anno si candida a sindaco, altrimenti lo proporrei come primo cittadino di Belvedere alle prossime elezioni.
Spero che a questi appelli (gentilmente ospitati da l’altrasinistra) qualcuno dia una risposta. Le domande sono sempre le stesse: Chi ha organizzato il viaggio? Quanto è costato ai contribuenti? Quali benefici ha portato alla comunità? Negli stand della Provincia quali prodotti locali sono stati valorizzati? Quanti commercianti hanno preso parte? E’ stato dato valore alle bellezze della nostra Belvedere? E perché l’amministrazione comunale non ha pubblicizzato l’evento? E non ci venissero a parlare di rimborsi spese: siamo pronti a vigilare e a pubblicare tutte le richieste che saranno presentate. E poi perché una cifra per il viaggio così bassa: c’è il contributo pubblico?
Vedo il viaggio in Val d’Aosta come la scampagnata organizzata da Cetto Laqualunque. Chi non si adegua scende dal pullman. Antonello Troya - 02.02.2012

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