Giudice di pace, Belvedere: un assordante silenzio |
Scritto da egidio rogati | |||
L’attuale Governo, a seguito di un attento studio, finalizzato a ridisegnare la dislocazione degli uffici del Giudice di pace sull’intero territorio nazionale, al fine di contenere e razionalizzare la spesa pubblica, ha individuato gli uffici da accorpare o sopprimere. Ciò, tenendo conto dei costi di ogni singolo ufficio, delle spese per il personale, delle attrezzature utilizzate. Molte sedi registrano una scarsa attività giudiziaria tale da non giustificare le spese di gestione, altre invece necessitano di altri Giudici e di nuovo personale. A tal proposito, nei giorni scorsi il Ministero della Giustizia ha pubblicato l’elenco degli uffici del Giudice di pace che a breve saranno soppressi. Belvedere Marittimo, rientrando nel suddetto elenco, presto sarà accorpato agli uffici giudiziari di Paola. La cosiddetta giustizia che parte dal basso, dalla tutela dei diritti, circoscritta ad un determinato luogo e ai suoi abitanti, giustizia che diventa anche bisogno.Eppure basterebbe poco per evitare la perdita a Belvedere del Giudice di pace. La legge 148/2011 prevede infatti che, nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino del Ministero della Giustizia, i comuni interessati potranno, facendosi carico dei costi, chiedere ed ottenere il mantenimento della propria sede giudiziaria. La soppressione di un ufficio così importante oltre ad andare ad incidere negativamente sulla già precaria economia della nostra città, basti pensare alle tante persone, provenienti dai paesi limitrofi che, grazie al Giudice di pace, quotidianamente gravitano a Belvedere Marittimo, soprattutto renderà difficoltoso l’accesso alla giustizia ad ogni singolo cittadino e andrà ancora di più ad ingolfare il già penoso sistema giudiziario italiano. L’accorpamento degli uffici in nuovi assetti organizzativi non supportati da un adeguato numero di personale di cancelleria e di giudici, sprovvisti di adeguate strutture capaci di ospitare un altissimo numero di controversie, sorte in un comprensorio sempre più esteso, paralizzerà quella parte della giustizia più vicina ai diritti dei cittadini, lesi nella vita di ogni giorno. E mentre in alcuni comuni si avanzano proposte concrete e in altri i Sindaci sono pronti ad accollarsi le spese pur di mantenere nel proprio comprensorio gli uffici giudiziari e in altri ancora si cerca di consorziarsi per meglio sopportare i costi,a Belvedere vige un assordante silenzio. A Belvedere si perde l’ufficio del Giudice di pace e sembra che la cosa a nessuno importi. Ancora una volta registriamo un totale immobilismo da parte di chi ci amministra.
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