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Porto di Diamante: la memoria corta del Sindaco PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro di marco   

Stupisce, per le inesattezze e per i falsi contenuti, il comunicato del Sindaco sull'andamento dell'incontro tecnico sul porto fallito a suo dire per la mancata presenza della Soprintendente Bonomi e dell'Ing. Zinno. Eppure il Sindaco conosce da anni le ragioni dei fatti e, quindi, della Soprintendenza.

È al corrente dell'esistenza del sito archeologico sin dall'autunno del 2009: lo abbiamo messo al corrente noi con una missiva e in un incontro avuto alla presenza di molte persone.

Quindi è FALSO, e la Soprintendente Dott.ssa Bonomi lo scrive, che sia la Soprintendenza a bloccare i lavori del porto: i lavori sono bloccati da oltre dieci mesi per ragioni che riguardano i rapporti tra la ditta e la Regione.

È VERO invece che la Icad Diamante Blu, incaricata del recupero dei reperti otto mesi fa, ha ritardato l'inizio dell'intervento a metà agosto! Per fermarsi subito dopo, non avendo messo a disposizione le attrezzature richieste fin da marzo dai tecnici della Soprintendenza.

È FALSO che dal sopralluogo dell'Aprile 2010 non era emerso il ritrovamento di testimonianze di particolare importanza: le immersioni (di tecnici ministeriali e di sommozzatori della capitaneria) hanno portato nel giro di soli tre mesi alla pubblicazione di relazioni, fotografiche e testuali, sulla consistenza notevole dei reperti. Inoltre in quel periodo i lavori erano appena iniziati! Era ancora possibile riportarli alla luce prima che la costruzione del porto fosse in stato avanzato. Ma né la ditta né la direzione lavori ne ha tenuto conto.

É VERO invece che la ditta come ogni (im)prenditore di denaro pubblico, sembra non riesca a documentare neanche il primo stadio di avanzamento lavori.

Sembra invece che stia aspettando che noi cittadini finanziamo ulteriormente il loro progetto. D'altra parte è ferma da oltre dieci mesi perché i tanto lodati privati non sono disposti a pagare intanto di tasca loro un progetto cofinanziato.

Si dice anche, ma non a noi cittadini, che i lavori siano partiti utilizzando materiali diversi da quelli previsti dal progetto, e che questo abbia portato ad un blocco da parte della Stazione Appaltante, che sembra ancora non rimosso.

Tutto questo dovrebbe essere noto al Sindaco, come dovrebbe essere noto che l'Ing. Zinno, attuale Direttore dei lavori per conto della Regione, è in fondo uno dei responsabili dell'avvio dei lavori (era Direttore Generale dell'Assessorato ai LL.PP.) nonostante l'esistenza dei reperti: la nostra segnalazione, con la diffida a che non si desse inizio al cantiere, avrebbe dovuto portare qualunque Funzionario Pubblico almeno ad informarsi.

Chiediamo con forza al sindaco di poter essere presenti alla prossima riunione, il 21 ottobre.

Porteremo tutta la documentazione, spedita anche al Sindaco, per rinfrescare la memoria ai presenti.

Ma sembra che a Diamante dimenticare sia proprio degli Ernesti. Anche il Sindaco omonimo che precedeva l'attuale, e che si ripropone con anticipo alla carica, sul porto ha le stesse dimenticanze, segno che è il porto e gli affari connessi a far dimenticare tutto: diceva, ha detto anche a noi, che i reperti non esistevano: c'era da aspettarsi altro da chi, come lui, è attento alla cultura.

Dove si trovava nove anni fa quando la nave armata dal Ministero dei Beni Culturali è stata per giorni davanti al Municipio per le immersioni? Ci sembra di ricordare che fosse Sindaco.

Il nostro ex sindaco non può quindi appellarsi all'ignoranza. Né può passare per ignoranza l'uscita dell'Avvocato che rappresentava la Ditta costruttrice contro di noi al TAR Calabria quando affermava che “..., data la conoscenza profonda del sito della ditta da lui rappresentata, i reperti non c'erano”. Solo che in quel caso, per aver ragione presso il tribunale, hanno commesso una frode processuale presentando una perizia giurata falsa. Non perseguita peraltro dai giudici neanche dopo che ne abbiamo dimostrata la falsità! Pensavamo che l'azione giudiziaria in Italia fosse obbligatoria, ma non lo è per tutti evidentemente! Forza Italia!

La Ditta, d'altra parte, anche per avere il parere VIA positivo ha dichiarato (per ignoranza anche allora?) il falso sul sito, negandone l'esistenza, nello Studio presentato al Nucleo VIA della Regione.

Il sogno del popolo abusivo fatto realtà: ottenere i permessi a fare un abuso dichiarando il falso. Sostenere il primo falso con una dichiarazione giurata di fronte al giudice contenente un altro falso. E farla franca! Di nuovo FORZA ITALIA. Mauro Di Marco - coordinamento regionale del Forum Ambientalista - 17.10.2011

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