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lettera aperta al presidente Scopelliti PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

La presenza frequente delle massime autorità della Regione Calabria nei vari ambiti territoriali, è un punto di merito per chi ci governa e sopperisce in parte alle deficienze della politica e alla mancanza di rapporti sistematici, augurabili anche occasionali, tra gli elettori e gli eletti.

In questo ultimo decennio, film visto più volte, le sezioni dei partiti, ove esistono, o le dimore private di qualche “notabile” locale, amico di…, si vivacizzano e prodigano di attenzione, profferte di amicizia, impegni, buoni propositi per esaltare le virtù dei candidati probabili eletti. Dopo il periodo elettorale, in cui alcuni cittadini si sentono protagonisti e detentori dei risultati del personaggio di turno, si ha il vuoto, la mancanza di rapporti, informazioni e scambi di opinioni con la base, si va in letargo per altri cinque anni.

Forse è colpa del sistema elettorale, che nomina i rappresentanti, ma è anche colpa dell’egoismo dell’Uomo e della scarsa sensibilità e mancanza di rispetto e considerazione che hanno alcuni delle persone. La partecipazione del Presidente Scopelliti sui territori, in maniera spontanea o sollecitata, ad esempio si legge sulla stampa la presentazione del progetto del porto turistico di Scalea, e mi auguro in sinergia con “l’aviosuperfice”, già realizzata ma che necessita di alcuni ulteriori interventi per renderla pienamente funzionante, è segno della particolare attenzione che lo stesso Presidente vuole dare ad alcune infrastrutture. Non so se ricorderà, da ex Presidente del Consiglio regionale, l’approvazione in aula dell’emendamento che inseriva nel Piano dei Trasporti regionale, la realizzazione a Scalea dell’aeroporto di terzo livello.

Il Tirreno cosentino ha bisogno di una migliore e formale viabilità e di idonee infrastrutture; di recuperare la piena balneabilità; di valorizzare alcuni prodotti di nicchia, il cedro in primis con la denominazione di origine; di sensibilizzare gli operatori turistici-alberghieri ad una migliore politica dell’accoglienza; di recuperare i centri storici che hanno delle particolari peculiarità; di valorizzare le Terme Luigiane, e perché no ridare al popolo, che con sacrifici vi ha contribuito alla costruzione, alcuni castelli, ad esempio il castello angioino-aragonese di Belvedere, che non si comprende come mai sia di proprietà privata. Questi rappresentano alcuni spunti programmatici da approfondire e che possono avviare un processo di sviluppo del nostro territorio.

Signor Presidente come cittadino, raccogliendo anche i desiderata della popolazione di Belvedere ed anche dei paesi limitrofi, faccio appello alla Tua disponibilità e sensibilità per poter discutere e confrontarsi con le Istituzioni locali e le popolazioni interessate sui vari temi e problematiche della zona, in una visione unitaria e comprensoriale per uno sviluppo economico-sociale fattibile. La richiesta viene dal popolo, che abbiamo sempre ritenuto sovrano, fuori da logiche partitiche e correntizie. Giuseppe Mistorni ex consigliere regionale - 11.09.2011

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