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le analisi lasciate a metà, volutamente! PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Capisco perfettamente che per coloro che hanno osteggiato la mia riconferma a Sindaco, lo sciorinare il lungo elenco delle opere pubbliche da me realizzate, puntigliosamente rivendicato da Riccardo Ugolino nell’articolo del 29 Agosto 2011- (Confronto Parte II)- può comportare un senso di fastidio.

Resta immaginabile una diversità di stati d’animo: dallo sbigottimento alla sorpresa e ancora meglio, dal rammarico per non aver contribuito a dare continuità a  quella Amministrazione, al pentimento per averne provocato la sua interruzione.Diviene inevitabilmente rabbia quando, nella pretesa di analisi che mal celano un giudizio di parte, si lasciano cadere affermazioni non ben spiegate.

E’ questo il caso di due recenti articoli di risposta al Consigliere Ugolino: quello di Franco Perre di Martedì 06 Settembre 2011 riguardante le disfunzioni del Servizio dei Rifiuti (essendo in argomento e nell’ottica che ho tentato di tratteggiare, colgo l’occasione per censurare il reiterare di ordinanze con cui in passato è stato affidato il servizio, senza che ci fosse un giustificato motivo. Tutto ciò indipendentemente dal Sindaco che ha fatto ricorso alle ordinanze) e quello di Antonello Troya di Venerdì 02 Settembre 2011 (La sua amministrazione, quella guidata da Mauro D’Aprile, sarà ricordata come quella che ha visto la chiusura della Clinica Spinelli e della Foderauto).

Entrambe le affermazioni contenute in due rispettive analisi difettano (volutamente?) il contestualizzare gli eventi!

In ordine al primo argomento, la successiva riflessione dell’Avvocato Perre, in continuazione dello stesso articolo (Ma anche quest’ultima notazione ci riporta al problema di fondo: Sarebbe corretto chiarire se i Sindaci che sono intervenuti con ordinanze lo hanno fatto perché l’apparato comunale non era in grado di espletare la procedura prevista dalla legge o si è trattato di una volontà politica che prescindeva dalle difficoltà degli uffici) meglio esplicita il pensiero dello stesso che deliberatamente non descrive il contesto delle ordinanze sindacali, omettendo di dire che, le mie, sono relative ad una fase di transizione Commissariale Regionale in capo al 2007-2009, con le ben note vicende di inchiesta Papello- Chiaravalloti, la decretazione, prima, di scioglimento del Commissario e, poi, con apposito Decreto di Presidenza del Consiglio, riconfermato in capo al Prefetto di Catanzaro.

Al di là del mio personalissimo convincimento quale quello che  in fase di Specifico Commissariamento Regionale, in materia igienico-sanitaria, i Sindaci, a seguito di dichiarata emergenza, sono automaticamente investiti da Potere di Ordinanza, rammento che la perentorietà dei termini di procedere all’obbligo di appalto pubblico per assegnare il servizio, nel caso di Belvedere e degli altri Comuni, cadeva a cavallo dello scioglimento del Consorzio Medio-Appennino Paolano di Amantea, cui contrattualmente il Servizio era assegnato con la difficoltà dello stesso ad espletarlo, per le ben note vicende gestionali e le stesse inchieste della magistratura.La Gara di Appalto, nell’interesse del Comune, fino allo scioglimento dello stesso, non era “consigliabile”!

Nelle vesti dell’Avvocato Perre, in questa nuova funzione di Censore della Corretta Gestione della Cosa Pubblica, per meglio onorare la missione, approfondirei piuttosto un altro contesto: quello della formazione del Consorzio Appennino Paolano per la raccolta RSU. Dell’interesse mal celato di amministratori che hanno spudoratamente inserito, nello stesso, parenti ed affini; che hanno curato particolarmente le ricadute gestionali dei servizi secondari dello stesso e che hanno, in questi sporchi termini, potuto curare il proprio elettorato, certamente non confluito, rispetto alle tre, sulla mia Lista L’Orizzonte.Mauro D’Aprile è in tutt’altro flusso: un tracciato ed una storia senza contaminazioni, libero di scagliare non le pietre ma i massi! (Sul Personale ritornerò con apposito articolo)

Non contestualizza gli eventi il Giornalista Troya, più puntuale nella Cronaca Criminale, meno nelle analisi politiche!

Gli argomenti sollevati dal Giornalista, Clinica Spinelli e Foderato, (sui quali alcuni accenni da me filtrati in metafore, nel 2009 sull’Altrasinistra,  erano dichiarati “incomprensibili” dallo stesso), ripropongono, ancora una volta, lo sforzo dello stesso di attribuire una “Comunque” responsabilità alla sfera Politica ed Amministrativa del Comune e del Sindaco dell’epoca.

L’accorto Giornalista non contestualizza la precaria situazione gestionale della Clinica Spinelli dal 2004 alla chiusura; non contestualizza le reali ragioni del cambio di guardia nella gestione della stessa (scrivevo: Imprenditori non calati dal Cielo ma “portati” a Belvedere con uno scopo ben preciso poi deragliato per il “caratterino” degli stessi (meno fessi di quanto si pensava); non contestualizza le rivalse di una Massoneria poco intelligente e molto ancorata a primati fittizi, dotata di una buona dose di invidia e poca lungimiranza; non contestualizza i continui nascenti interessi di personaggi disposti ad occuparsi con scarsa professionalità delle vicende tecnico-contabili-sanitarie della stessa; non contestualizza il degrado professionale approdato ad inchieste della Magistratura ed infine la sconnessione in sicurezza, funzionalità ed igiene della struttura nel suo insieme, cui difettavano i requisiti minimi richiesti per legge.

Caro Giornalista, un Sindaco non può svegliare quel minimo interesse di missione umanitaria insita nella professione medica a chi per altro, non avendo creato un proprio patrimonio ideale e morale, ma avendo solo provveduto a comprare, non avverte verso questo la stessa affezione: chi crea non compra, detiene!

L’accorto Giornalista non contestualizza la storia della Foderauto, nata su “sprono politico”, vissuta con “sprono politico” nobilmente seppellita con “assistenza politica”.

I bravi timonieri dell’inizio, aiutati dopo i dieci anni, nei rinnovi di commessa Fiat da politici molto prossimi di chi scrive e che ha avuto una grande parte per il nuovo insediamento in località Monti, si sono distinti per capacità ed abnegazione in una fase di mercato garantito; hanno riscontrato difficoltà nella nuova logica di Mercato per essersi procurato concorrenza esterna da loro stessi avviata (quello che è accaduto un po’ a tutti gli artigiani Pratesi con i Cinesi) trasferendo il marchio di qualità e subendo la ristrettezza del fornitore unico (Leear) che di fatto, a seguito di contenzioso, li ha costretti a tentare percorsi alternativi (ritorno alla selleria) in una fase caotica di mercato.

Malgrado le disavventure giudiziarie a discapito dei dipendenti (mai raccolte dal Giornalista tutto proteso a mettere in evidenza in quella fase presunti reati di politici di sinistra, assolti con formula piena, e, che hanno avuto la bontà di non chiedere risarcimento danni morali alla testata giornalistica dell’autore di quelle infamie) che di fatto comportavano, per la stessa classe politica regionale, una palese difficoltà di sponsorizzazione dell’Azienda, anche col contributo del sottoscritto, in innumerevoli sedute di Governo Centrale e Regionale, si approdava a quei risultati reali e per niente enfatizzati, fuori posto, sui manifesti, ai quali il Giornalista pone attenzione.

La volontà di non procedere sul programma regionale predisposto è stata una libera determinazione della Dirigenza Aziendale. Il “seppellimento” della Foderauto è avvenuto in forma dignitosa e composta, grazie all’impegno di galantuomini quali l’On Maiolo, Don Silvio Rumbolo ed il Sottoscritto.

Il Giornalista scriva pure quel che vuole, le manovalanze conoscono i fatti ed ancora, malgrado tutto, usufruiscono dei benefici di legge! Il Giornalista ancora continua:“L’elenco sciorinato da Ugolino ritengo che debba rientrare in ciò che viene definita “ordinaria amministrazione” e guai se così non fosse, per un’amministrazione durata cinque anni.”

E qui casca l’Asino!

Quell’Asino che non ha conoscenza della materia amministrativa, delle tecniche finanziarie che la supportano,dei limiti e delle difficoltà contabili derivati dal Patto di Stabilità, quello che inevitabilmente riconduce all’ordinaria amministrazione anche il volume degli “investimenti”. Non opera correttamente il distinguo fra una manutenzione (strada, illuminazione), la erogazione di un servizio (idrico-fognario, spazzatura, impianti sportivi, mensa, trasporto etcc) e l’investimento per (la costruzione di nuove strade, il recupero di un quartiere, di aree per impianti produttivi, la difesa idrogeologica, la difesa delle coste, il recupero di un edificio nel Centro Storico, la metanizzazione, etcc.).I miei risultati sono gli “Investimenti”!

Capisco che c’è dell’incredulità, ma se si riordinano le cifre esposte da Ugolino si ha il seguente risultato:

Euro 7.806.000 per opere realizzate (in cinque anni)

Euro 15.581.000 per opere progettate, finanziate e da cantierare.

Resta solo il dubbio se credere ad Ugolino o no. Meglio sarebbe accertarsi presso gli Uffici Comunali!

Ugolino lo ha già fatto! Spetta ora al Giornalista!

Di ritorno dagli Uffici Comunali, con gli stessi risultati di Ugolino, al Giornalista non resterà che porre una domanda allo stesso: Ma se D’Aprile ha raggiunto tanto, perché cambiarlo?

Questa volta gli Asini sono in tanti e  sono quelli che comunemente ragliano, anche! Mauro D'Aprile - gruppo consiliare "L'Orizzonte" - 10.09.2011

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