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incendio devastante alla Torre del Capo PDF Stampa E-mail
Scritto da wwf comitato medio alto tirreno cosentino   
Venerdì 26 Agosto 2011 16:54

La notizia questa mattina alle 12 un vastissimo incendio, appiccato lungo una mulattiera in disuso da 30 anni (che parte dalla superstrada però…), ha distrutto ettari di pregiata macchia mediterranea

che nell’aprile del 1993 lo stesso Giuliano Cesca (Direttore dell’Orto Botanico dell’Unical) aveva giudicato “incredibilmente intatta” e dove degli illuminati privati stanno impiantando una vera azienda agrituristica senza nuove volumetrie con il rilancio della coltivazione del sughero, albero che indica l’esatto toponimo greco della antichissima zona (Fella).

E’ dal 1989 che chiediamo alla Regione Calabria di istituire nella Torre Normanna (che dispone, attigua, di una vasta abitazione con servizi da riabilitare) un presidio antincendio.

Presentammo (nel 1989 (prot. 174 del 18/11/1989) , con la consulenza del Corpo Forestale, un articolato e scientifico progetto per i Comuni di Sangineto, Bonifati e Cetraro con sede centrale appunto alla Torre del Capo, ma i fondi sono sempre finiti a pagare gli operai idraulico-forestali che per decenni si sono sostituiti a quelli dell’Anas oppure addirittura a pulire gli arenili, insomma in compiti non istituzionali.

Veniamo derisi da decenni perché rivendichiamo la tutela della macchia mediterranea che dà ossigeno e profumo (e prodotti!) a tutta la costiera tirrenica, ma in definitiva viene considerato prioritario pulire le cunette e le spiagge piuttosto che le vecchie mulattiere ed oggi, se quella mulattiera perpendicolare fosse stata pulita come da noi richiesto ogni primavera, l’incendio non si sarebbe esteso anche al costone sud della "Collina del Capo".

Ed è merito della illuminata famiglia di privati che qualche anno addietro creò un sentiero tagliafuoco se anche la normanna Torre del Capo questa mattina non sia stata investita e quindi eliminato un Monumento Nazionale

I danni alla grande azienda agrituristica in costruzione (ulivi e sughere distrutti a diecine se non centinaia) ed in genere al patrimonio naturalistico sono difficilmente calcolabili.

Il WWF chiederà a Comune ed AFOR un incontro immediato per discutere di prevenzione, di itinerari, di formazione del personale e quindi anche di far approvare il Presidio antincendio. WWF comitato Medio- Alto Tirreno cosentino - 26.08.2011

 

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