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patrimoniale: un'imposta sulla ricchezza per superare la crisi PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   

Riuscirà l'Italia a trovare ogni anno 45 miliardi di euro, in aggiunta ai circa 70 miliardi di interessi, per ridurre della metà, entro vent'anni, la voragine del debito pubblico (€ 1800 MD)?

I mercati finanziari dubitano che il nostro Paese sia in grado di rispettare l'impegno assunto con L'Unione europea: ridurre il rapporto debito/pil dall'attuale 120% al 60% tant'è che neppure gli impegni assunti a Bruxelles sui debiti sovrani hanno evitato il crollo della Borsa e l'aumento degli interessi sul debito: per superare la sfiducia dei mercati sulla solvibilità del nostro debito pubblico e piazzare quasi 8 miliardi di euro di titoli, il Governo italiano ha dovuto, di recente, concedere rendimenti sui Buoni del tesoro decennali, al 5,77%, che costituiscono un record dal 2000.

I mercati finanziari hanno bocciato, dunque, la manovra "lacrime e sangue" del Governo; non perché sia ingiusta (agli investitori nulla importa che i 45 miliardi di euro siano reperiti tagliando la spesa sociale e mettendo le mani nelle tasche dei pensionati e dei lavoratori dipendenti) ma perché, riducendo il potere di acquisto dei ceti medio-bassi, impedisce la crescita del PIL (se il problema da risolvere è ridurre il rapporto debito/pil, oggi pari a 1800/1500 MD di euro, che senso ha ridurre il numeratore, cioè il debito, se contestualmente non si aumenta il denominatore, cioè il PIL?).

C'è una proposta alternativa, che oltre ad essere giusta socialmente riduce il debito senza mortificare la crescita?

C'è ed ha un nome: Patrimoniale, parola che anche il PD si ostina a non pronunciare, forse temendo ripercussioni sul suo elettorato moderato.

Eppure l'imposta sulla ricchezza, che tale è la patrimoniale, non è auspicata solo da Giuliano Amato, Jaques Attali, Susanna Camusso, esponenti della Sinistra europea, ma anche da Luigi Abete, Carlo de Benedetti, il Presidente dei commercialisti.

Sostengono, questi pericolosi "comunisti", che gli Italiani sono tra i cittadini più ricchi d'Europa (la ricchezza privata è pari a 8284 MD di euro, 6 volte il PIL), che l'Italia è l'unico Paese europeo senza un'imposta sui patrimoni, che una tassa dell' 1% sulla ricchezza posseduta dal 10% delle           famiglie più ricche consentirebbe allo Stato di incassare, 36,8 MD di euro.

E' una proposta, la patrimoniale, che garantirebbe una più equa distribuzione dei sacrifici imposti dalla crisi, e che pertanto dovrebbe essere bene accetta alla sinistra massimalista e riformista nonchè ai cattolici popolari, e nel contempo non avrebbe effetti deprimenti sull'economia. Riccardo Ugolino dirigente Pd - 02.08.2011

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