Mario Monetta : uomo semplice, grande compagno |
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Scritto da salvatore fabiano
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Ciao Mario, nel giorno della tua dipartita ti voglio salutare ricordando qualche piccolo e significativo momento della nostra comune militanza politica.
La tua contentezza quella sera della mia elezione a segretario della sezione. Tu che eri tra i fondatori del Partito a Belvedere gioivi per me che ero da poco approdato sulla vostra riva, proveniente da altra esperienza giovanile. Sentii il tuo grande affetto e mi incoraggiai. Il giorno dell' ultimo congresso del PCI...... Era il 1991 ed io presiedevo la Commissione Elettorale e, pertanto, spettava a me porre le domande previste sul cambio del nome, del simbolo e sul documento programmatico. Il tuo travaglio, la tua indecisione, le domande che tu, da interrogato, porgevi a me sul nostro futuro. Il ruolo mi imponeva di essere sbrigativo ed impietosamente burocratico. Mi mancò il colpo di genio, l'inventiva per aiutarti ad uscire dall'imbarazzo. Peccato! Quando le nostre tessere furono diverse, hai continuato a chiamarmi segretario e non lo ero da tempo da nessuna parte. Con quel tuo dire forse non ti volevi distaccare da me e dagli altri vecchi compagni di Partito. Rispetto, affetto, capacità di ascolto li avevi maturati durante la tua lunga militanza comunista e li usavi con tutti. Ciao compagno Mario! Salvatore Fabiano
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