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politica e antipolitica PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   
Lunedì 25 Luglio 2011 07:25

"Camminando gli uomini quasi sempre per vie battute da altri, e procedendo nelle azioni loro con le imitazioni, né si potendo le vie di altri al tutto tenere, né alla virtù di quelli che tu imiti aggiugnere [raggiungere], debbe uno uomo prudente intrare sempre per vie battute da uomini grandi, e quelli che sono stati eccellentissimi imitare, acciò che, se la sua virtù non vi arriva, almeno ne renda qualche odore [ne dia almeno un qualche sentore]".

Alla luce delle riflessioni del grande Fiorentino, essere ritenuti una copia, per quanto mal riuscita di Robespierre, mi gratifica alquanto: è preferibile imitare "quelli che sono stati eccellentissimi" piuttosto che imitare Minzolini o il compiacente intervistatore di Cetto La Qualunque.
E se anche il tempo, che "fugge e non s'arresta un'ora", avesse sbiadito la copia, ci consoleremmo al ricordo dell'antico nitore quando, insieme ai compagni Rogati, Perre, Fabiano, Lombardo, Martorelli, Monetta, Liserre, Marino, Gentile, Arena, Amatuzzo e tanti altri ancora, denunciavamo:

  • la penetrazione mafiosa nel Tirreno cosentino,
  • la speculazione edilizia che saccheggiava il litorale, nonostante la Legge Ferrara,
  • la privatizzazione dei beni comuni (Via G. Murat),
  • la devastazione della spiaggia con la posa in opera dei massi frangiflutti.

"Le coraggiose denunce della locale sezione del PCI", così si legge in un' opera dello storico sanlucidano R. Losso, è proseguita per anni, nonostante le intimidazioni, ed è stata coronata da importanti successi:

  • la villa comunale a Capo Tirone è tale grazie al "Compromesso storico" del 1975 tra DC-PCI-PSI e all'impegno di robespierre (la minuscola non è un refuso) e del compianto Eugenio Impieri (vice sindaco popolare della Democrazia Cristiana);
  • il parcheggio-mercato della Marina è patrimonio pubblico, e non un'altra area edificabile, grazie al robespierre vicepresidente dell' USL n°1;
  • il parcheggio-mercato sul lungomare (in un futuro prossimo, si spera, villa comunale) è stato acquistato anche grazie alla tenacia del vicesindaco robespierre e dell'ass. Salvatore Perrone;
  • l'acquisizione al patrimonio comunale della strada litoranea G. Murat, sulla quale si erano spuntate le armi anche dell'autorità giudiziaria, è merito esclusivo del vicesindaco robespierre.

Non si tratta di un semplice elenco di opere (altri potrebbero averne realizzate più importanti) ma di conquiste che hanno assunto un risultato fortemente simbolico: i rappresentanti delle classi popolari sono in grado di sconfiggere gli interessi dei potentati economici.
E' per questa ragione che ci indigniamo ogni qual volta si vorrebbero omologare tutte le forze politiche e tutti i consiglieri comunali proponendo una oscura storia di Belvedere in cui "tutte le vacche sono nere".

Noi non ci "incazziamo" se A. Troya ricorda tentativi di accordi preelettorali con E. Granata: l'alleanza tra il PD e l'UDC non sarebbe stata scandalosa, anzi era auspicata dai dirigenti provinciali dei rispettivi partiti, sia per le elezioni comunali di Belvedere che per quelle regionali.
Eravamo consapevoli, infatti, che la divisione del Centro sinistra nel nostro Comune e la riproposizione di Loiero a Presidente della Giunta regionale avrebbero favorito il Centro destra e penalizzato le popolazioni amministrate.
Noi non ci "incazziamo" se A. Troya parla di un incontro al bar con E. Granata sulle tariffe del servizio idrico, se questo incontro è valso a confermare il canone del 2010, come richiesto dal gruppo Insieme.
Noi non ci "incazziamo" se A. Troya ci ricorda di avere valutato la possibilità di favorire il ricambio generazionale " a condizione che si lavori per un progetto politico omogeneo": c'è un progetto delle nuove generazioni che dovrebbe favorire il ricambio?
Né ci "incazziamo" se ci addebita la responsabilità della defezione di un consigliere del gruppo Insieme: ciascuno risponde delle proprie azioni alla sua coscienza e ai suoi elettori.
Noi non ci "incazziamo" neppure dell'accusa, rivolta alla minoranza, di "silenzio-assenso": è così infondata che egli stesso la smentisce quando ricorda che in un anno ha pubblicato 44 nostri articoli "per l'attività svolta e le denunce fatte dal gruppo Insieme".

Noi ci indigniamo quando A. Troya ripropone una lettura della storia di Belvedere che ci accomuna tutti in un unico giudizio negativo, anche se consapevole che ancora una volta il solito robespierre dovrà far luce sulla penale da 50.000 euro; lettura proposta, nel corso degli anni, dai "duri e puri" che, rinunciando alla "fortuna di avere Riccardo", saranno ricordati nella storia del nostro Paese per avere consegnato il Comune alla Destra; lettura che viene ancora riproposta, in occasione di ogni competizione elettorale, da sempiterni giovani i quali, alle prime prove di coerenza, progettualità, fattività, coraggio, miseramente falliscono.

N.B.: questa lunga riflessione, che va al di là della semplice replica ad A. Troya, trova la sua ragione d'essere nell'esigenza di opporsi agli attacchi in corso contro la Politica in generale, un'operazione in atto in tutta Italia che mette a rischio la qualità della democrazia.
La "questione morale", i costi degli apparati sono problemi reali che vanno affrontati e risolti al più presto; ma la demagogia, l'attacco indistinto a chi ricopre cariche istituzionali, la delegittimazione generale hanno come unico esito quello di favorire :

  • la Destra che vuole nascondere la grave questione sociale di cui è responsabile,
  • le lobbies economiche che sulla base di un loro presunto efficientismo e rigore morale intendono divenire proprietarie anche delle istituzioni.

Non è così che Berlusconi si impose sulle macerie della prima Repubblica? Riccardo Ugolino - 25.07.2011

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