dalla parte dell’ammalato |
Scritto da franco perre | |||
Ha ragione Riccardo Ugolino. Le discussioni sulla sanità nel territorio “coincidono con i momenti di crisi”; lì dove si prospetta la chiusura, la soppressione, il ridimensionamento di presidi sanitari pubblici o privati. Non conosco i dati forniti nel suo ultimo intervento ma ne prendo atto. Prendo atto che la Calabria ha una spesa sanitaria in linea con la spesa media nazionale, che la spesa Ospedaliera si è ridotta in percentuale, che le Case di Cura private accreditate non spendono molto. Ma ancora una volta devo segnalare la non condivisione dell’ottica dalla quale il problema viene affrontato. Di tutto si parla tranne che del fruitore del servizio: l’ammalato. A mio parere l’interrogativo a cui dobbiamo dare una risposta è di altra natura. Il cittadino calabrese ammalato può ritenersi soddisfatto dal servizio che viene erogato nell’ambito regionale? Può ritenere il servizio sanitario nella media così come la spesa? E se può ritenersi soddisfatto quali ragioni lo portano lontano dalle strutture sanitarie regionali. Sono questi i veri interrogativi a cui è necessario dare una risposta. E se la risposta ai quesiti posti è negativa bisognerà pure interrogarsi sui motivi, individuare le carenze, proporre le necessarie terapie. Vi è chi sostiene che unico problema sono i fondi a disposizione. Come spiegare allora i livelli di servizi offerti da altre regioni. E se non è carenza di fondi vi sarà pure una ragione. All’ammalato il dibattito sulle cifre non affascina più di tanto così come non affascina la difesa acritica dell’ esistente. Per come evidenziato in un mio intervento ospitato da “Laltrasinistra” sono lontano mille miglia dal trio Berlusconi-Bossi-Tremonti, così come sono lontano dal federalismo che l’attuale governo sta realizzando. Però non posso non registrare il comportamento sul federalismo della Lega dei Comuni presieduta dal Sindaco Chiamparino e delle Regioni presieduta da Errani ed in parte anche dal PD. Mi sembra cogliere un atteggiamento in cui lo spartiacque non è più destra/sinistra ma Nord/Sud. E se questo è il vero spartiacque, se si vuole rendere un buon servizio alla Calabria ed ai calabresi, ritengo sbagliato attestarsi acriticamente sull’esistente, ma bisogna avere il coraggio di guardare un tantino oltre. Per parafrasare un grande film non è possibile non vedere il buio oltre la siepe. Franco Perre - 03.04.2011
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