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a proposito di globalizzazione...ovvero le prospettive delle idee PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore belmonte   

La globalizzazione(bruttissima parola)nel tentativo di rendere più equo il mercato delle merci e per facilitare lo spostamento degli uomini tra i continenti, ha determinato,a mio parere,tali e tanti problemi che appaiono ai più (a parte gli imprenditori),allo stato irrisolvibili.

Intanto,favorendo lo spostamento degli uomini,senza ,contemporaneamente,stabilire delle regole, (giuridiche,economiche,sindacali) che fossero valide per tutti,ha determinato uno squilibrio economico-sindacale tra le nazioni cosidette industrializzate (tra le quali l'Italia) e le nazioni in via di sviluppo o emergenti (Cina- India). I problemi legati alla globalizzazione sono immediatamente emersi, poichè l'imprenditore che può produrre a più basso costo del lavoro,evidentemente, non ha alcun motivo per rimanere nel paese dove è nato,come impresa (vedi Fiat) e quindi tende a delocalizzare con gravi ripercussioni sull'occupazione del paese d'origine. E',dunque compito della politica darsi delle regole,a livello internazionale,per sanare simili discrasie.

E la soluzione del problema non può prescindere dall'esportazione di valori sindacali che hanno portato alla conquista di numerosi diritti per i nostri lavoratori,dall'ottocento ai giorni nostri,mediante numerosissime lotte che a volte hanno determinato la perdita di vite umane.La sinistra europea,più della destra,ai miei occhi, sembra essere in affanno rispetto al problema! Infatti nel corso della storia la sinistraeuropea ha sempre dimostrato grande capacità di adattamento alle evoluzioni della società.Oggi,non solo non riesce più a proporre soluzioni accettabili, ma addirittura sembra aver smarrito il proprio compito,che per dirla con Bobbio, è il valore dell'uguaglianza.L'uguaglianza,dice il filosofo piemontese,traccia la linea di demarcazione tra la destra e la sinistra.Uguaglianza che non deve significare egualitarismo,ma bensi pari opportunità,rispetto dei percorsi e delle aspirazioni individuali.

Uguaglianza tra i sessi,tra i territori,tra le generazioni ecc.A me pare che oggi i partiti di sinistra siano troppo chiusi su se stessi,in mano sempre agli stessi,che pare non invecchino mai,che a parole danno spazio e nei fatti realizzano l'occupazione totale dello stesso.La sinistra,se vuole vivere,deve unirsi al popolo ed ai suoi problemi reali, per non creare sogni che poi si trasformano in incubi,ma per ridare un senso alla politica,devastata si dal Berlusconismo,ma nel contempo maltrattata anche da suoi uomini che, a vari livelli, hanno governato e governano tutt'ora la cosa pubblica.La sinistra non può rincorrere Berlusconi,che pure va combattuto, con la ricerca spasmodica del leader,il quale ha un'importanza molto,ma molto, relativa rispetto al programma! I cittadini devono partecipare alla vita democratica del paese ed i loro rappresentanti devono essere credibili,in modo che si mettano in risalto le differenze sostanziali tra destra e sinistra.

Ad esempio se si parla di riforma delle pensioni,nessuno può essere credibile se si stabilisce che un lavoratore debba lavorare per quarant'anni più uno ed ad un politico sono sufficienti solo cinque anni per maturare la propria pensione.Ciò è incomprensile ed inaccettabile!La sinistra deve avere il coraggio delle proprie idee,nel senso che deve mettere in pratica ciò che teorizza, altrimenti si renderà responsabile di aver tradito se stessa e tante generazioni di uomini e di donne.Oggi,notiamo che la differenza tra destra e sinistra è sempre più labile,proprio perchè,a mio giudizio,al capitalismo non si contrappone un'alternativa chiara,evidente e responsabile.

Eppure le differenze esistono e sono sostanziali! Basti pensare al valore dell'uguaglianza di cui parlavo prima, della solidarietà,della giustizia sociale,vista oggi,come un costo e non come un valore.E allora,che fare?(direbbe Lenin).Intanto cerchiamo di dimostrare alla gente coerenza,nelle idee e nei fatti,poichè non c'è peggior propaganda del "dire bene e fare male" e poi chiriamoci le idee su cinque sei problematiche che affliggono la società contemporanea,e lavoriamo con chiarezza ed onestà intellettuale,in modo da essere credibili come alternativa di governo, senza tentennamenti e soprattutto senza tradimenti. dott.Salvatore Belmonte - 28.12.2010

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