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una repubblica in confusione ovvero l'essenza della democrazia PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore belmonte   

L'essenza della democrazia è data dalla riconosciuta legittimità delle opinioni e degli interessi di chicchessia,lungi da ogni apriorismo e da ogni preconcetto dogmatico.

E' data quindi ,dalla coscienza operante, in ciascun cittadino, del limite di ogni opinione e di ogni interesse particolare.Al quale proposito è necessario ricordare e sottolineare che particolare è anche l'interesse del governo in quanto tale.

Tuttavia il governo,preminentemente, deve privilegiare l'interesse generale rispetto al particolare,poichè in democrazia lo stesso, governa tutti i cittadini,indipendentemente da chi gli ha conferito il mandato.Fuori da questi termini non v'è democrazia;in questa cornice,ed in essa soltanto, la democrazia si esplica come metodo e come costume. Il nostro governo e soprattutto il suo premier,Berlusconi,non ritiene legittime le opinioni altrui,non solo quelle che provengono dall'opposizione, che pure in democrazia svolge un ruolo indispensabile,ma addirittura le opinioni che provengono dal suo stesso partito(vedi Fini) e allora,trovo difficile parlare di democrazia in virtù di quanto affermato in precedenza.

Abbiamo avuto nel fascismo il più triste e rovinoso esempio di una costituzione formalmente rispettata ma in pari tempo arbitrariamente piegata a mascherare un'azione in sostanza liberticida e quindi,è assolutamente necessario guardare con sospetto ogni affrettata introduzione di disposizioni che modifichino o solo turbino il rapporto corrente tra stato e cittadino.La seconda repubblica lascia poche tracce di opere compiute e di riforme ben fatte in ossequio al principio di cui sopra.

Prendiamo,per un attimo in considerazione la legge elettorale (di cui ovviamente non sono un esperto)il cosidetto "porcellum"(la parola dice tutto) non solo non consente all'elettore di scegliersi il proprio rappresentante che già la dice lunga circa la libertà del cittadino ad esprimere la propria preferenza,ma soprattutto "elargisce un premio di maggioranza spropositato e vergognoso,che falsa completamente il risultato di una elezione"(Sartori)"Sia chiaro,(dice Sartori)un premio di maggioranza è accettabile se rinforza chi ha già vinto con il 50,01% dei suffragi,ma non se trasforma una minoranza di elettori in una maggioranza degli stessi,come fa il porcellum attribuendo il 55% dei seggi alla maggiore minoranza".

Tutto ciò considerato,non si capisce la ragione per cui il premier Berlusconi,per rafforzare le sue tesi si appella al risultato elettorale sostenendo che la maggior parte degli italiani lo ha votato,affermando palesemente il falso, poichè è solo vero che è stato eletto con i voti della maggioranza di chi ha votato usufruendo del premio di maggioranza assurdo e vergognoso di cui ho parlato.

Concludendo,penso che nei suoi termini concretamente politici,la crisi in atto nel paese pone un quesito;se gli organi rappresentativi consentano ancora l'esercizio della libertà per cui si possa ritenere lontani da ogni deviazione antidemocratica. dott. Salvatore Belmonte - 20.11.2010

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