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porto di Diamante, appello ai cittadini ed alle istituzioni PDF Stampa E-mail
Scritto da forum ambientalista   

Appello ai cittadini ed alle istituzioni per un incontro pubblico con amministratori e consiglio comunale, con il fine di chiudere la questione e decidere di comune accordo che il porto rientri nelle mani dei cittadini.

A pochi giorni di distanza dall'ultimo flop relativo all'inizio dei lavori del porto di Diamante, rivolgiamo un appello ai cittadini ed alle intelligenze locali per mettere fine a questa annosa storia.

Chiediamo inoltre a quanti si stanno di nuovo candidando all'opera quasi impossibile di ripristinare una normalità nei rapporti tra potere politico e poteri forti da una parte, e territorio e cittadini che lo abitano dall'altra, di riflettere su quanto fatto finora.Siamo ancora in tempo, se c'è la volontà, per interrompere con una semplice decisione la catena di eventi che ha reso impossibile finora l'inizio dei lavori. Questo purché chi, abituato a comandare e vincere, capisca che le esigenze di legalità e rispetto della democrazia oltre che dei luoghi, non sono opzionali ma dovuti.

All'Amministrazione locale chiediamo un passo indietro per evitare che, oltre al danno, non si abbia la beffa che noi cittadini dobbiamo pagare con soldi pubblici errori privati. Una decisione da prendere localmente facendo le opportune pressioni su quanti, funzionari pubblici in primis, hanno a nostro avviso ordito una trama in favore di interessi privati, perché questi funzionari ritornino sulle decisioni, sbagliate o illegittime che siano. Chiuderemmo in questo modo, in poco tempo, anche le inchieste giudiziarie in atto!

Ai candidati alla Regione chiediamo una presa di posizione sull'Amministrazione della stessa. Ricordiamo a tutti qui di seguito alcuni dei punti più importanti.

1. Se ci fosse (stato) un controllo serio sui funzionari che hanno stilato il primo schema di progetto che fu alla base del bando (bando che addirittura potrebbe essere esso stesso illegittimo!), forse, come per Al Capone, si sarebbero scoperte cose che rimarranno purtroppo impunite.

2. Se la Commissione Regionale alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) avesse analizzato seriamente lo Studio di Impatto Ambiantale proposto dalla Ditta, leggendo almeno le nostre osservazioni come dovuto per legge.

3. Se la Procura di Catanzaro avesse avuto più tempo e mezzi per controllare la Commissione Regionale che ha prima emesso la VIA e poi “evitato” i controlli dovuti da altre Amministrazioni dello Stato, non saremmo a questo punto e niente dovrebbe essere riconosciuto come indennizzo alla Società Appaltatrice nel caso di non procedibilità per l'opera.

4. Se la Stazione Regionale Appaltante non avesse “evitato” di controllare le nostre segnalazioni dando l'avvio all'iter per l'apertura del cantiere, la Procura di Paola non avrebbe avuto niente su cui indagare.

5. Se il TAR di Catanzaro avesse privilegiato una documentazione Ministeriale invece di una dichiarazione privata, non avremmo assistito all'ultima farsa di un'apertura di cantiere annunciata (con documenti stavolta e non con scoop giornalistici), e subito dopo smentita nei fatti.

Riesce sinceramente difficile riconoscere in questi punti solo casualità invece di un disegno comune. Improbabile trovare tanta comunanza di esiti favorevoli ad una parte senza un obbiettivo comune. Ciascuno degli attori interessati, pur avendo un compito istituzionale più vicino al nostro, ha di fatto favorito la parte privata in luogo dell'interesse pubblico da noi come Associazione rappresentato. Forum ambientalista - coordinamento regionale della Calabria - 22.03.2010

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