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ufficializzata la candidatura di R.Grosso Ciponte nella lista autonomia e diritti PDF Stampa E-mail
Scritto da ufficio stampa r.grosso ciponte   

Rachele Grosso Ciponte, già Assessore al Bilancio alla Provincia di Cosenza, ha ufficializzato ieri all’hotel Belvedere (Belvedere M.mo) la sua candidatura alle regionali, nella lista di Autonomia e Diritti. Loiero Presidente. Presenti l’onorevole Giuseppe Aloise e il professor Gianni Donato. Appoggio alla candidata anche da Catiuscia Marini, aspirante alla carica di governatore della regione Umbria.

Sala gremita quella dell’hotel Belvedere, dove ieri si è ufficializzata la candidatura alle prossime elezioni regionali di Rachele Grosso Ciponte, nella lista di Autonomia e Diritti. Loiero Presidente.

Sono intervenuti il professor Gianni Donato che ha esortato tutti a “trarre il dado” e continuare a dare fiducia a Rachele Grosso Ciponte, “donna che, grazie alla sua più che decennale militanza in politica, è vera espressione della società civile, voce del territorio”. Per l’onorevole Giuseppe Aloise, l’entusiasmo della gente presente “dà un segno tangibile a una giornata importante per un’amica e una donna che vale”. Appoggio anche da Catiuscia Marini, aspirante alla carica di governatore della regione Umbria, che in una lettera inviata all’amica Rachele ha rimarcato l’importanza del contributo delle donne alla cosa pubblica. “Sono certa che la determinazione dei profili autorevoli e competenti come il tuo – ha scritto la Marini –, saranno in grado di dare la giusta rotta a questa regione, indirizzandola verso una prospettiva politica riformatrice che, nel farsi lontana dai formalismi e dalla retorica, si volge ad azioni concrete vicine alle esigenze reali dei cittadini. Io cara Rachele ti faccio il mio personale augurio, fiduciosa che saranno tanti i calabresi che sapranno indirizzare il proprio sostegno dalla parte giusta”.

I giovani, gli uomini e le donne presenti alla manifestazione, devono essere protagonisti di un progetto di rivoluzione culturale, che, come ha affermato Rachele Grosso Ciponte, ha l’obiettivo di rappresentare “l’inizio di un nuovo laboratorio di idee che rilanci e si occupi di tematiche troppo spesso affrontate e quasi mai risolte, quali l’ambiente, il turismo, l’ecosostenibilità, l’istruzione, le famiglie, il lavoro, i giovani e non da ultimo le donne”. Come amministratori e cittadini è “ora di dare una vera e definitiva svolta per l’identità della nostra Calabria. Dobbiamo cominciare a capire che l’elettore e il politico non sono entità distinte e separate, ma portatori di esigenze e interessi reciproci verso il territorio, in un continuo rapporto di collaborazione e fiducia che farà la differenza in sede elettorale. Prendiamo il dado, sentiamo e tocchiamo il bisogno che abbiamo verso noi stessi e verso la nostra Calabria, in un progetto di cambiamento e riqualificazione. Ringiovaniamo le nostre istituzioni garantiamo semplificazione, trasparenza e legalità, rinnoviamo gli enti, di tutte le forze economiche e sociali chiamati a condividere un disegno strategico della Calabria e sulla Calabria. Credo che queste azioni debbano però essere sempre affiancate dal principio di identità, nel rispetto della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Per questi e altri valori in cui fermamente credo e mi riconosco, propongo a voi tutti di lanciare i dadi del nostro destino e di deciderlo insieme”. ufficio stampa - Rachele Grosso Ciponte - 01.03.2010

 

testo conferenza 28.02.2010

Questi anni di intensa attività politica mi hanno dato la possibilità di conoscere i reali problemi della nostra terra ai quali dobbiamo trovare una soluzione possibile e fattiva. Per me la politica è impegno, è dedizione, è dovere e servizio per il popolo che deve essere protagonista prima che attore di scelte importanti e decisive per il bene comune.

Troppo spesso è diventata sinonimo di mestiere ben retribuito, di personalismi che producono solo sfiducia e malcontento tra la gente. È tempo di dire basta.

 E in questo momento delicato e fondamentale per la Calabria tutti noi siamo chiamati a fare insieme delle scelte che devono dare un nuovo volto alla nostra regione.

Amici il “Dado è tratto”.

Come amministratori e cittadini è ora di dare una vera e definitiva svolta per l’identità della nostra Calabria. Dobbiamo cominciare a capire che l’elettore e il politico non sono entità distinte e separate, ma portatori di esigenze e interessi reciproci verso il territorio, in un continuo rapporto di collaborazione e fiducia che farà la differenza in sede elettorale.

Prendiamo il Dado, sentiamo e tocchiamo il bisogno che abbiamo verso noi stessi e verso la nostra terra, in un progetto di cambiamento e riqualificazione.

Il nostro obiettivo è un futuro aperto, più sostenibile, più democratico, pluralista che dia voce a chi voce non ha.

È ora di cambiare: sarà la nostra capacità di pensare, riflettere e agire insieme ad avviare uno sviluppo più equo e responsabile.

Ringiovaniamo le nostre Istituzioni, garantiamo semplificazione, trasparenza e legalità, rinnovamento degli enti, di tutte le forze economiche e sociali chiamati a condividere un disegno strategico della Calabria e sulla Calabria.

Diamo inizio a una “rivoluzione culturale”, a un nuovo Laboratorio di idee che rilanci e si occupi di tematiche troppo spesso affrontate e quasi mai risolte: mi riferisco all’Ambiente, al Turismo, all’Ecosostenibilità, all’Istruzione, alle Famiglie, al Lavoro, ai Giovani e non da ultimo alle Donne.

  • AMBIENTE Diamo centralità al nostro territorio, alle sue spesso inesplorate qualità, all’ambiente che siamo chiamati a difendere, senza soprusi che generano poi prevedibili disastri. Quanta rabbia hanno provocato in noi le immagini di una Calabria piegata dalle piogge torrenziali, di case che crollavano come le speranze di quanti avevano investito con sacrificio, ormai spogli persino dei propri ricordi. Bisogna evitare che si ripetano simili eventi: occorre programmare e approvare una legge organica attenta al suolo e alle sue sfaccettature. L’ambiente è la nostra ricchezza, è rispetto e sviluppo.
  • TURISMO Il nostro mare, le nostre colline, le nostre montagne, se ben amministrate, possono diventare il volano di un Turismo di qualità e di innovazione, sinonimo di competitività e di opportunità per i giovani, di sviluppo e di crescita. Ambiente è anche turismo sostenibile. Nei nostri paesi il flusso turistico si concentra solo in pochi mesi, a discapito della nostra economia e della conoscenza del nostro territorio. Cito soltanto la questione della cosiddetta “nave dei veleni” senza scendere in sterili polemiche: che ripercussioni avrà sulla nostra economia? E chi ripagherà i pescatori del danno e della beffa subita? In questo, il governo centrale quali garanzie sta dando agli operatori del settore? A loro la mia, anzi la nostra solidarietà, con la speranza che presto si trovino soluzioni adeguate per risolvere il problema che ha gambizzato un intero comparto, un’intera provincia, un’intera regione.

Puntare sulla differenziazione dell’offerta, quali il turismo culturale, turismo religioso e turismo enogastronomico, incentivare nuove forme di ospitalità, ricorrendo anche ai finanziamenti strutturali, può garantire nuove occasioni per la Calabria.

  • AGRICOLTURA Fattori di crescita e di qualità ambientale sono anche l’agricoltura, la valorizzazione e la promozione delle produzioni agricole. L’agricoltura nella nostra regione, specie nella fascia tirrenica, vanta una lunga tradizione di coltivatori diretti, attenti ai prodotti della nostra terra, Dop, Doc, Igt. Ma c’è bisogno di consolidare politiche di sviluppo agricolo, con servizi adeguati, che puntino su produzioni sane e di qualità, tutelando gli agricoltori indipendenti in termini di reddito prodotto. Per il rilancio dell’economia locale e regionale, si deve migliorare la competitività dei settori agricolo e forestale, istituire un settore agroalimentare variegato e dinamico, grazie a investimenti diversificati nel rispetto delle caratteristiche territoriali e socio-economiche. I Consorzi, in questo senso, rappresentano dei punti cardini per la tutela e il rafforzamento dei prodotti. Tutto ciò si inserisce in un progetto ampio che dà respiro agli agricoltori e offre nuove possibilità occupazionali ai giovani, che sempre più si avvicinano a questo settore riscoprendone la bellezza e le potenzialità.
  • AGRICOLTURA SOCIALE Noi tutti, del resto, sappiamo che l’agricoltura produce benessere sociale. E allora perché nelle nostre campagne non cerchiamo di incentivare esperienze e progetti di agricoltura sociale che promuovano opportunità lavorative? Si può ricorrere ai programmi di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 che hanno un duplice obiettivo: da un lato dare un’opportunità per migliorare la qualità della vita e focalizzare l’attenzione sulle aree rurali, dall’altra diversificare le attività aziendali.
  • ENERGIE RINNOVABILI Tra le mie proposte un importante ruolo è affidato alle energie rinnovabili, una strada purtroppo pressoché inesplorata in Calabria. Fonti che per loro intrinseca natura si rigenerano senza esaurirsi, come il sole, il vento, il mare, il calore della terra di cui Madre Natura ha fatto largo dono alla nostra regione, possono essere utilizzate senza pregiudicare la loro disponibilità nel futuro e migliorare la nostra salute e quella del nostro pianeta. Fotovoltaici, pale eoliche, biomasse, solare, idroelettrico: devono essere queste le fonti energetiche rinnovabili maggiormente utilizzate grazie alle favorevoli condizioni climatiche. A ciò si aggiunge la necessità di incentivare la raccolta differenziata, il riciclo dei rifiuti, migliorando la vivibilità. Cominciamo a chiederci quanti sprechi potremmo evitare. Quante spese potrebbero ridurre alle famiglie già colpite dalla dura crisi in atto?.
  • Lo sviluppo quindi deve diventare la vera carta vincente per dare ossigeno all’economia e dignità alle famiglie, assicurando un futuro ai nostri figli e alle loro prospettive. Da tempo le famiglie sono costrette a fare dei salti mortali per arrivare a fine mese: tagli alla salute, agli alimentari, alla casa, ai libri, alla cultura in genere, alle vacanze, all’abbigliamento, con un consistente aumento per le abitazioni, i combustibili e l’energia.
  •  FAMIGLIA Diciamo basta alle Famiglie “in trincea”. La politica si deve prendere cura dei nuclei familiari, strozzati da ristrettezze e dalle preoccupazioni per il futuro. Tutti gli amministratori, cominciando da me, devono imparare a sostenere persone e famiglie in stato di bisogno: parlo della non autosufficienza, della cura verso anziani e bambini, della disoccupazione, dell’immigrazione e della discriminazione di genere.
  • PARITA’ DEI GENERI. Lo vediamo con i nostri occhi: la cura della famiglia è quasi completamente a carico delle donne. E non c’è bisogno di fredde cifre o di indagini per conoscere le difficoltà che le donne incontrano nella crescita professionale e nel conciliare sfera lavorativa e vita familiare. Dobbiamo favorire la parità di genere, che resta un obiettivo prioritario di lavoro, assicurando la presenza delle donne in tutti gli ambiti della società, come la scuola, la formazione, il lavoro e il reddito. Dobbiamo migliorare l’accesso delle donne al mercato del lavoro anche grazie al radicamento nelle imprese di modelli organizzativi poco noti, come il Family Friendly. Le aziende Family Friendly, infatti, conciliano l’impegno professionale e familiare, offrendo concrete opportunità non solo alle famiglie ma anche al sistema delle imprese. È appagante essere soddisfatti del proprio lavoro, ma anche vedere soddisfatti i propri dipendenti. Senso di appartenenza, cultura delle aziende, complicità del personale, sono fattori che inducono all’emancipazione dell’azienda e contribuiscono alla competitività. Ci sono agevolazioni economiche previste dalla legge che attua politiche di responsabilità sociale, oltre a quelle per incentivare l’inserimento delle donne negli organici, sussidi voucher, Gigs (cassa integrazione guadagni straordinari) e Cigo (cassa integrazione guadagni ordinari), nuovi incentivi all’autoimpiego, azioni di formazione continua dei lavoratori, con priorità a quelle delle aziende in crisi e a rischio.
  • Rivendicare le cosiddette quote rosa non significa cadere in facili stereotipi da incallite femministe, bensì garantire alle donne un’adeguata rappresentanza nelle sedi istituzionali, assicurando la loro partecipazione attiva alla vita politica del paese.

 

Nella sfida che mi si presenta sono convinta di poter favorire, specie in politica, la piena rappresentatività delle donne, poiché credo nella realizzazione di un nuovo modello socio-culturale che sappia realizzare azioni positive, valorizzare le capacità e i talenti, e garantire gli stessi diritti e doveri dei due generi, se è vero che la democrazia è tale se parte dagli uomini e dalle donne.

E di molti talenti è ricca la Calabria. Un patrimonio che rischia di sgretolarsi se non attiviamo serie e concrete possibilità per i nostri ragazzi. La loro sfiducia è la nostra. Ma dobbiamo scuotere gli animi e voglio lanciare un messaggio di speranza che non resti inascoltato, che faccia riflettere una volta tornati a casa. Rendiamo reali i sogni e le aspettative, diamo concretezza a quanti, finiti gli studi con tanti sacrifici, sono costretti ad emigrare in cerca di fortuna, di una realizzazione che tarda sempre più ad arrivare. Da madre, da giovane, da donna io dico basta alla fuga dei nostri cervelli, delle nostre energie, di mani abili e indispensabili per il nostro progresso. È ora di dare opportunità concrete di formazione, di istruzione, di lavoro e di autonomia, ma soprattutto di stabilità. Basta all’umiliazione che devono sentire tanti nell’essere chiamati “bamboccioni” da ministri che sembrano lontani anni luce dai problemi dell’Italia, che propongono soluzioni che suscitano solo ilarità e indignazione. Invece di predicare bene e razzolare male, è ora di ascoltare le problematiche e trovare gli strumenti necessari per assicurare ai tanti ragazzi percorsi autonomi di vita, per tagliare quel cordone ombelicale che li lega, per forza di cose, al nucleo d’origine. Ma è sbagliato parlare dei giovani come entità astratte, prive di idee e di proposte. Per questo credo nell’esigenza di istituire presso tutti gli organismi preposti, in primis la Regione, la Consulta giovani, che dia voce ai ragazzi, li avvicini alla vita civica, entrando da protagonisti nei processi decisionali, coinvolgendoli. Appieno. Affrontiamo insieme la criticità generata dalla disoccupazione, partendo dall’inizio di un processo non trascurabile: la scolarizzazione e la dispersione scolastica. La formazione di competenze alte, la cultura e la ricerca devono essere intese, una volta per tutte, un efficace modello di sviluppo, espressione di talenti diversi della Calabria in un confronto aperto ai molteplici stimoli, legati dalla voglia di andare avanti con determinazione e coraggio.

Promuoviamo e sosteniamo l’associazionismo, riconoscendo l’importante contributo offerto dalle numerose associazioni presenti sul territorio, chiamate a collaborare per il benessere della comunità, della crescita sociale, culturale ed ambientale della nostra regione.

Diamo maggior credito e forza al volontariato: l’impegno reciproco per un cambiamento che coinvolga le diverse facce della stessa umanità, in uno scambio e in un confronto leale nel rispetto delle pari dignità, può impedire isolamenti ed emarginazioni e favorire un inserimento sereno nella società.

Credo che queste azioni debbano sempre essere affiancate dal principio delle identità, nel rispetto della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Una classe dirigente attenta, aperta, competente, capace di condividere un progetto ampio in grado di abbracciare e risolvere le problematiche della Calabria.

A voi tutti propongo di lanciare i dadi del nostro destino e di deciderlo insieme. Saranno questi i dadi della partita che noi tutti dobbiamo giocare. È ora di agire. Il dado è tratto


 

lettera del candidato alla presidenza della regione Umbria, Catiuscia Marini, indirizzata a Rachele Grosso Ciponte

Cara Rachele,

la tua adesione a questa sfida rappresenta motivo di gioia per me che guardo alla vostra realtà con fiducia. La presenza delle donne nelle istituzioni è garanzia di equilibrio e di riappacificazione sociale. Anche se devo dire che in Calabria ce ne  davvero poche nelle liste. “Privarsi del contributo determinante della donna nella vita pubblica, - come  ha detto Terry Davis, segretario generale del Consiglio d’Europa, sulla base di un rapporto della commissione Pari opportunità  -  quindi della sua intelligenza e sensibilità, pregiudica lo sviluppo economico e sociale del Paese. Ecco perché, nell’interesse della democrazia e del progresso, dobbiamo impegnarci perché le donne abbiano maggiore potere decisionale, sia nei parlamenti che nei governi”.

Tante sono le cose che ci accomunano. Innanzitutto essere donne che hanno a cuore la politica intesa come conseguimento del bene comune. Quindi  una piattaforma programmatica che volge lo sguardo all’universo giovanile, che da attenzione al territorio, all’ambiente, alla vita, alla salute.

In un’ Italia che frana da tutti i punti di vista, scivolando  inesorabilmente verso il basso, il fatto di costituire un argine di valori, di principi, di azioni politiche concrete è quanto mai  opportuno, se non necessario.  

Hai deciso di metterti in gioco per un territorio difficile, so che l’hai fatto nella piena consapevolezza, pertanto ammiro il tuo coraggio. Sono certa che la determinazione dei profili autorevoli e competenti, come il tuo, saranno in grado di dare la giusta rotta a questa regione, indirizzandola verso una prospettiva politica riformatrice che, nel farsi lontana dai formalismi e dalla retorica, si volge ad azioni concrete vicine alle esigenze reali dei cittadini

Io cara Rachele ti faccio il mio personale augurio, fiduciosa che saranno tanti i calabresi che sapranno indirizzare il proprio sostegno dalla parte giusta. Catiuscia Marini  

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