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marlane, il comune cambi la destinazione d'uso del terreno PDF Stampa E-mail
Scritto da forum ambientalista   

Siamo ormai abituati alla politica raggiante, come il sorriso della Ministra Prestigiacomo nel rassicurare le masse, calabresi e non, sulla non esistenza di alcun pericolo per la salute del mare, ma quanto è accaduto ieri disegna un nuovo, nuovissimo, ruolo della Magistratura come Istituzione.

Ieri il Governo tramite un suo Organo, le Capitanerie di Porto, ha divulgato i risultati delle prime indagini su un relitto al largo di Cetraro. I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, titolare dell'inchiesta, avevano dichiarato che non avrebbero reso pubblici gli stessi risultati prima della chiusura delle indagini.

Il Procuratore Nazionale Antimafia, Dott. Grasso, nel nuovo corso che tende a riscrivere i compiti delle Istituzioni Italiane, si è affiancato al Governo Nazionale e pur non essendo direttamente titolare dell'inchiesta (non sembra tuttora che il Procuratore della DDA di Catanzaro abbia fatto dichiarazioni), ha assunto il ruolo encomiabile di Rassicuratore Nazionale.

Ci aspettiamo che lo stesso Procuratore Nazionale indaghi sul perché la locale Capitaneria non fosse a conoscenza di un relitto arcinoto da 92 anni, come dichiarano i giornali, sul perché non ha quindi (colpevolmente?) avvertito il Procuratore Giordano (né il Dott. Facciolla che ha portato con sé a Catanzaro i fascicoli dell'inchiesta) della reale identità della nave: e tutto questo pur avendo avuto anni, dopo le dichiarazioni del pentito, per spulciare i pubblici registri su quell'affondamento.

Ma queste son quisquilie, direbbe Totò, pinzillacchere! Ohibò.

Il fatto è che possiamo stare tranquilli. Bene, siamo contenti. Tanto che a questo punto chiediamo pubblicamente di fare, come associazione di cittadini, il nostro ruolo. Le Istituzioni raggianti, Governo, Magistratura, Capitaneria sorridono: lo prendiamo come un invito a collaborare.

Il pentito Fonti non è mai stata la nostra fonte. A questo punto, vista la loro inesistenza (si era sbagliato anche il Sottosegretario Giovanardi riferendo in Parlamento),  quelle navi, caparbiamente, le cercheremo ed ispezioneremo noi.

Non sarà più forse la nave ispezionata dalla Mare Oceano. Anche noi sospettavamo che il pentito non fosse sempre credibile. Gli interessi sono tali (chiedetelo al Ministro nucleare Scaiola) che cercheremo sia su quella nave (dubitare è umano e non essendo la nave dei veleni nessuno può impedircelo) sia nei dintorni. Sappiamo farlo e mobiliteremo la Calabria e l'Italia migliore per i fondi necessari.

Abbiamo chiesto e chiediamo di nuovo che in un'altra situazione di disastro ambientale, nell'area area urbana di Praia a Mare, il Comune cambi la destinazione d'uso del terreno inquinato dalla fabbrica dei veleni perché lo stesso sia destinato, espropriandolo per uso pubblico, ad associazioni e loro comitati scientifici, da attrezzare per la ricerca della verità a dispetto dei governicchi, distruttori del territorio e portatori di morte, che vorrebbero mascherarla e velarla continuamente. Ciro Pesacane presidente forum ambientalista - Mauro Di Marco coordinamento regionale forum ambientalista - 31.10.2009

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