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gli enti locali al tempo della crisi, quali politiche sociali nel nostro Comune? PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   

Il convegno di Legautonomie che si tiene a Viareggio così fotografa la nuova trincea degli enti locali: le politiche anticrisi. Una sfida difficile, con i bilanci già prosciugati dagli “espropri” sull’ICI 

(i Comuni aspettano ancora 1 miliardo e 300 milioni di compensazioni) e i tagli della manovra sulla sanità, a cui si aggiunge il vincolo del patto di stabilità interno che il Governo ha allentato troppo poco nel decreto anticrisi (le sole Province potrebbero liberare 5 miliardi di euro se non fossero vincolate dal tetto di spesa).Ciò nonostante molti Comuni hanno deciso interventi per attenuare l’impatto della crisi sulle famiglie più esposte: si va dalle agevolazioni sui servizi a domanda individuale, come gli sconti sulle mense scolastiche, alle agevolazioni sui tributi locali (acqua, spazzatura…). A Bergamo si è pensato agli over 55 disoccupati: un accordo con le cooperative garantirà un nuovo inserimento lavorativo per arrivare alla pensione. A Bologna sono stati deliberati sconti sui servizi comunali (mense, scuolabus) da offrire a chi ha perso il lavoro senza avere un ammortizzatore.Inoltre il Comune  propone la  con agevolazioni e sconti su beni e servizi per famiglie con più di due figli a carico. A Imola le misure riguardano le famiglie numerose e i precari rimasti a casa, per i quali si è deciso di anticipare l’ISEE a quest’anno, applicando quindi tutte le esenzioni e gli aiuti previsti per i redditi minimi. A Parma il Comune ha allestito un sito dedicato alle misure anticrisi: attraverso bandi per giovani coppie, famiglie monogenitoriali, anziani, si distribuiscono voucher per l’accesso a servizi scontati (bus, mense), buoni spesa da consumare nei negozi di vicinato. Il Comune di Belvedere Marittimo, nonostante la crisi che ha colpito il lavoro dipendente (gli ammortizzatori sociali di cui beneficiano i lavoratori della Foderauto Bruzia e della Casa di cura Spinelli sono in scadenza), nonostante le difficoltà in cui versano i lavoratori autonomi (a causa della contrazione dei consumi, della concorrenza della grande distribuzione commerciale, dei ritardi nell’erogazione dei contributi regionali per le calamità naturali), nonostante i nuovi disoccupati provocata dalla controriforma Gelmini e dalla interruzione del servizio pubblico di R.D., non si è ancora attrezzato per politiche di sostegno ai cittadini. Al contrario, cono stati aumentati i tributi locali in misura spropositata (+70% la TARSU, +20% l’illuminazione delle cappelle votive). Siamo consapevoli che anche nel nostro Comune si sono abbattuti i tagli sulla finanza locale (€ 49.000 in meno di trasferimenti dallo Stato, € 83.000 in meno per l’abolizione dell’ICI), ma riteniamo gravemente insufficienti le politiche di Bilancio necessarie a reperire le risorse da destinare ai servizi sociali. Abbiamo già denunciato l’omessa vigilanza sulle occupazioni di suolo pubblico, sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, i ritardi con i quali si procede all’alienazione di beni patrimoniali e al recupero delle monetizzazioni da aree lottizzate e dell’ ICI sulle aree edificabili. Oggi denunciamo un grave rischio: la prescrizione di crediti, pari a € 715.053, che il Comune vanta da 1347 utenti che hanno evaso la TARSU, parzialmente o totalmente.
L’inerzia dell’Amministrazione Comunale costituisce uno scandaloso regalo agli evasori, costringe i cittadini onesti a pagare la tassa sui rifiuti aumentata del 70%, priva il Comune di entrate da destinare alle politiche sociali. Solo i crediti relativi alla TARSU 2004 ammontano a circa € 125.000, i quali, costituendo “entrate eccezionali”, potrebbero finanziare “spese eccezionali” per fronteggiare la crisi e attutirne l’impatto sui cittadini colpiti dalla disoccupazione, dalla precarietà, dalla povertà.
Misure anticrisi sono possibili, innanzitutto sbloccando i lavori di completamento di importanti opere pubbliche, come la parallela a via della Repubblica, che immettendo liquidità nel circuito economico potrebbero dare un po’ di ossigeno alla ripresa e alla occupazione.          Altri provvedimenti rivestono carattere d’urgenza: il pagamento rateizzato dei tributi comunali, l’esenzione dal ticket per i servizi a domanda individuale (mensa e trasporto scolastico), buoni spesa, un piano di lavori socialmente utili (chi si occuperà, altrimenti, dell’assistenza domiciliare o della manutenzione delle strade rurali?), il reddito minimo garantito.
Naturalmente bisognerà individuare i destinatari di tali misure, le risorse da impiegare, i servizi da ritenere prioritari.
Il gruppo consiliare “Insieme” è disponibile a offrire il proprio contributo di idee e propone la costituzione di una Commissione consiliare, aperta al contributo delle Associazioni, che in tempi rapidi individui le risorse e i servizi necessari a fronteggiare l’emergenza sociale.  La crisi e la solidarietà non conoscono barriere politiche! Riccardo Ugolino - Gruppo "Insieme" - 14.10.2009

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