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"nave dei veleni", proposta ordine del giorno consiglio comunale del 29 settembre PDF Stampa E-mail
Scritto da r.ugolino -gruppo insieme   

Premesso - che il 12 settembre 2009 al largo delle coste di Cetraro è stato rinvenuto, ad una profondità di 483 metri, un relitto le cui caratteristiche “danno la certezza” che si tratta della nave Cunsky, indicata dal pentito di ‘Ndrangheta Francesco Fonti;

- che tale ritrovamento è stato possibile grazie all’impegno del procuratore della repubblica di Paola, dr. Bruno Giordano, il quale, preoccupato dell’aumento di malattie cancerogene nella zona di Serra D’Aiello ed in possesso di uno studio realizzato per verificare le dichiarazioni del succitato Fonti, in data 13 maggio 2009 chiedeva alla Regione Calabria di intervenire con propri mezzi e risorse per effettuare rilievi nel punto-mare indicato dal “pentito”;

- che l’assessore regionale all’ambiente, dr Silvio Greco, stante l’inerzia del ministero dell’ambiente e della protezione civile, pure informati prontamente dell’indagine in corso, ha lodevolmente disposto, con fondi regionali (circa 80 mila euro), il noleggio di una nave e di un robot sottomarino che ha filmato il relitto;

- che l’Astrea, la nave oceanografica dell’Ispra (istituto superiore per la protezione r4icerca ambientale) inviata finalmente dal ministero dell’ambiente, non è attrezzata per le analisi del carico, né per il recupero del relitto, ma è in grado solo di analizzare i sedimenti marini ed il pescato per ricercare eventuali indici di tossicità o radioattività;

- che sul periodico “L’Espresso” del 24 settembre u.s. il Fonti ha dichiarato di avere depositato, già nel 2005 alla direzione nazionale antimafia un dossier concernente l’affondamento della Cunsky, avvenuto nel 1992 e di altre navi nei mari della Calabria, al largo delle coste di Maratea, La Spezia, Livorno, i rapporti tra uomini dello Stato, associazioni criminali, industrie chimiche, agenti dei servizi segreti, istituti di credito, finalizzati allo smaltimento di scorie radioattive, rifiuti tossici e pericolosi nel Mediteraneo e lungo le coste Somale;

- che l’attuale procuratore generale, dr. Francesco Neri, titolare dell’inchiesta sulle “Navi a perdere” sino al 1996, ha confermato l’attendibilità delle dichiarazioni del Fonti;

- che molti attribuiscono la morte di Ilaria Alpi e dell’Ufficiale della capitaneria di Porto, Natale De Grazia, alle indagini da loro condotte sui traffici internazionale di rifiuti;

- che la commissione ambiente e protezione civile degli assessori regionali, riunita a Roma il 23 settembre u.s. presso al delegazione della Regione Calabria ha chiesto al governo nazionale di fare piena luce sul traffico criminale e di intervenire per bonificare i relitti, atteso che il problema “non è dei territori rivieraschi, ma dell’Italia intera”;

considerati

- lo stato di grave allarme ambientale che sta vivendo la Calabria, nei cui fondali si potrebbero creare alterazioni irreversibili, con la scomparsa di flora e fauna marina;

- la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini dando sicurezza ai consumatori;

- il grave danno che la vicenda sta arrecando all’immagine e all’economia del Tirreno cosentino, colpita nei settori nevralgici della pesca e del turismo;

delibera

di esprimere il proprio apprezzamento per l’operato svolto dal procuratore della repubblica di Paola, e dall’assessorato all’ambiente della Regione Calabria;

- di sollecitare l’invio, da parte del ministero competente di navi ed attrezzature idonee per il recupero dei fusti e dei relitti giacenti sui fondali della Calabria, in primis al largo di Cetraro, per l’analisi delle sostanze in essi contenute e per l’eventuale loro bonifica; ciò anche per evitare di esasperare la preoccupazione e l’allarme di operatori economici, cittadini residenti e turisti;

- di coinvolgere nelle ricerca delle navi affondate nel Mediterraneo l’Unione Europea e la Nato che dispone di tecnologie in grado di operare a 500 metri sotto il livello del mare;

- di invitare gli organi competenti a fare piena luce sui traffici criminali di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi, anche attraverso l’istituzione di un’apposita commissione d’inchiesta parlamentare che svolga indagini volte a stabilire i tempi nei quali si sono svolte le operazioni, la natura delle sostanze trasportate, le responsabilità di quanti hanno organizzato l’armamento, il trasporto e l’affondamento delle navi, il ruolo svolto dalla criminalità organizzata, l’eventuale esistenza di comportamenti illeciti da parte di soggetti pubblici ed imprese private, le ragioni per le quali in tanti anni non si è riusciti far luce sui carichi sospetti e sulla sorte delle navi affondate;

- di invitare la Regione Calabria a chiedere l’intervento straordinario della Commissione europea, qualora il governo nazionale indugiasse nell’adottare i provvedimenti urgenti di competenza;

- di invitare il sindaco, unitamente agli altri sindaci del Tirreno cosentino, a costituirsi parte civile nei procedimenti che saranno avviati;

- di trasmettere la seguente delibera alla presidenza del consiglio dei ministri, alle presidenze della Camera e del Senato della Repubblica; al capo del dipartimento della protezione civile, dr. Guido Bertolaso, al Ministro dell’ambiente, On. Stefania Prestigiacomo, al Ministero delle infrastrutture, On. Altiero Matteoli, al procuratore della Repubblica di Paola, dr, Bruno Giordano, alla Dda di Catanzaro, alla presidenza della Giunta Regionale, all’assessorato all’ambiente della Regione Calabria. Riccardo Ugolino  - gruppo "Insieme" - 28.09.2009

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