Tornavo a casa dai funerali della piccola Grazia Maria, con una profonda tristezza nel cuore pensando a quanto la vita, a volte, possa essere imprevedibilmente crudele, a quanti avvenimenti di gravità inaudita spesso dobbiamo assistere impotenti, al dolore incommensurabile dei genitori che perdono un figlio e a quanto, invece, tutti noi troppo spesso ci danniamo smodatamente per cose di relativa importanza. Il silenzio dei miei pensieri è stato interrotto da mia figlia, che con gli occhi ancora pieni di lacrime mi chiede: "Papà promettimi che se io dovessi ammalarmi non mi porterai mai in un ospedale calabrese". 15 anni, nata e cresciuta a Belvedere Marittimo... E' questa la considerazione dei giovani calabresi verso la loro terra? E noi cosa stiamo facendo per loro? Per il loro futuro? Ci siamo chiesti quale sia realmente la percezione della Calabria per i giovani calabresi? Per coloro che dovranno un giorno rappresentare la forza motrice di questa regione? O forse siamo troppo occupati a pulire il mare con Photoshop per i poster di promozione turistica destinati alla BIT? "Noi ci mettiamo il cuore" dice Gattuso per qualche milione di euro... In Calabria il cuore non basta, sarebbe ora di metterci anche la testa. La sfiducia dei giovani verso la propria terra è quanto di piu' pericoloso possa esserci per lo sviluppo economico, sociale e democratico di un popolo; la sfiducia si tramuta spesso in autolegittimazione ad infrangere le regole, proprio perchè esse stesse si considerano stabilite da chi non si stima, la sfiducia si tramuta in demotivazione, ed una generazione demotivata non puo' rappresentare alcuna spinta in avanti. Ma come dargli torto? Illegalità diffusa ed organizzata, disoccupazione, strutture sociali inadeguate ed una Sanità insana... esistono, non sono solo propaganda negativa. E a proposito di propaganda, secondo me bisognerebbe smetterla di dire sempre che la colpa è del politico di turno, se la Sanità non funziona, non funziona ora come non funzionava cinque o dieci anni fa, la disoccupazione, l'illegalità ed il resto sono problemi che hanno una storia lunghissima. Troppo facile dare la colpa a Loiero, così come e' troppo facile dare la colpa a Berlusconi, oppure, per scendere nel locale, puntare il dito accusatorio ora contro Enrico Granata, ora contro Riccardo Ugolino o Mauro D'Aprile, lasciamo questi atteggiamenti al breve periodo delle campagne elettorali. Le campagne elettorali sono competizioni dove ognuno concorre per vincere ed e' normale che i toni ed i contenuti degli interventi siano "enfatizzati" e finalizzati ad acquisire consensi, la comunicazione elettorale è usualmente in realtà cosa ben diversa da cio' che dovrebbe essere la prassi del  civile confronto politico. Tutti, me compreso, siamo andati un po' sopra le righe per cercare di acquisire consensi per gli schieramenti che sostenevamo. Ma l'ardore elettorale deve poi lasciare spazio alla pacata consapevolezza che i problemi non basta denunciarli, ma occorre affrontarli cercando di risolverli, per l'obiettivo comune, sia della maggioranza che della opposizione, che e' la crescita civile, sociale ed economica del proprio territorio. Dobbiamo ridare fiducia ai nostri figli, dobbiamo stimolare i giovani alla partecipazione democratica, ascoltare le loro idee, i loro bisogni, le loro aspirazioni. E' necessario a mio parere che da parte di tutti ci si impegni per un dialogo aperto, senza preconcetti ideologici, valutando idee e contributi per il loro valore intrinseco e non per l'appartenenza politica di chi li esprime, puntando sempre verso l'obiettivo comune del bene collettivo. Utopia o qualunquismo? Secondo me nessuna delle due, sto conoscendo sempre meglio i rappresentanti politici del nostro Comune, sia della maggioranza che della opposizione, ed oltre al Sindaco Enrico Granata ed alla lista Belvedere Libera che ho sostenuto, riconosco la preparazione e le qualità degli "avversari" della scorsa campagna elettorale, sia dei leader degli schieramenti Insieme ed Orizzonte che dei molti giovani militanti o simpatizzanti con i quali ho gia avuto modo di dialogare e collaborare, ed è per questo che sono realmente ottimista. Da parte mia, come cittadino belvederese per scelta, come padre di una giovane calabrese, rinnovo la mia disponibilià a collaborare, apertamente con tutti, per il bene della nostra comunità. Grazie per l'attenzione. Igino Ceremigna - 16.08.2009