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cosa realizzeresti per i giovani del tuo comune con 800.000,00 euro? PDF Stampa E-mail
Scritto da francesco palmieri   

Questa mia lettera vuole essere una piccola provocazione o meglio una proposta innovativa per tutti i giovani di Belvedere Marittimo. Innovativa poiché non ricordo una simile azione nel comune di Belvedere, forse causa la mia giovane età, ma qualcuno potrà correggermi.

Da poco è stato emanato un bando pubblico con scadenza 15 ottobre 2009 su:

  • Potenziamento e riqualificazione di strutture (centri) di aggregazione giovanili esistenti
  • Realizzazione di nuove strutture (centri) di aggregazione giovanile nelle aree territoriali con maggiori criticità sociali.

Per entrambi i punti sopra descritti ci sarà un  finanziamento a fondo perduto dell’intero 100% e potrà essere tra 50.000,00 € e 500.000,00 € per il primo e tra 100.000,00 € e 800.000,00 € per il secondo. I soggetti che possono presentare proposte sono gli Enti Locali ricadenti nel territorio della Regione Calabria, Organizzazioni non Governative (ONG), Organizzazioni ONLUS, Enti e Istituzioni Ecclesiastiche. Come recita il bando, “un centro di aggregazione giovanile è una struttura stabile e riconoscibile, uno spazio simbolico, che rappresenta l’impegno educativo che la comunità si assume nei confronti delle nuove generazioni. I Centri promuovono iniziative ed attività di aggregazione culturale, educativa, ricreativa, sportiva e di informazione. Essi, in particolare, si configurano come strutture di sostegno e di socializzazione rivolte alla generalità degli utenti ed, in specie, ai giovani, ai minori ed ai soggetti a rischio di emarginazione e costituiscono i punti d’incontro per la vita della comunità. L’oggetto di lavoro del Centro di Aggregazione Giovanile consiste nel promuovere una capacità e qualità specifica: la “socialità”. Con “socialità” si intende la capacità/qualità, delle persone, di costruire, insieme agli altri, proposte (pensieri e azioni) intorno a questioni pratiche ed esistenziali, personali e comuni, del proprio tempo e del proprio contesto”. Ho volutamente adoperato le parole del bando poiché in questo punto penso che si fa capire quanto è fondamentale oggi, una struttura del genere in un Comune come Belvedere Marittimo.

La mia proposta/provocazione è quella di cercare un metodo per realizzare un’analisi del fabbisogno giovanile a belvedere prima che esca il bando in forma ufficiale o prima che qualcuno delle nostre Istituzioni/associazioni intenda lavorarci. Tutto ciò allo scopo di fornire delle linee guida per una corretta e mirata progettazione. Un’analisi che parta dai giovani, dai quali possano partire le proposte più fantasiose e moderne, o un insieme di idee diverse che possano trovare un punto d’incontro per realizzare un centro dove tutte queste idee si incontrano. Una specie di brainstorming on-line che possa essere organizzato, attraverso il proprio sito, dalle associazioni di Belvedere, o da chiunque abbia la possibilità e la volontà di farlo. Una “tempesta di cervelli” che potrà far emergere il maggior numero di immaginabili idee, tutte considerate (ovviamente nei limiti “legali”), e dove, una volta pubblicate, gli altri utenti ne possano prendere spunto per altre ancora più innovative e complete. Per far ciò bisogna, secondo me, da un lato guardare alla realtà e capire di cosa hanno bisogno oggi i giovani a Belvedere (Spazi ed impianti sportivi, biblioteche, mediateche e aule attrezzate, sale riunioni, laboratori per la creatività, spazi per la simulazione e l’avvio di microattività imprenditoriali, centri sociali) e dall’altra lavorare di fantasia e creatività (spesso le idee nascono da riflessioni casuali, assurde). Regole essenziali sono quelle di evitare le critiche sulle altre idee, poiché ogni critica uccide la creatività. Cercare la chiarezza e la semplicità in modo tale che le idee siano comprensibili per tutti. Dopo un  certo tempo stabilito si può arrivare ad una concreta proposta finale (filtrata da un “mediatore”) che può essere presentata a chi di dovere per analizzare con uno studio di fattibilità  specifico la possibilità o no di realizzare ciò che è emerso  dal brainstorming on-line. I giovani sono una risorsa che non va abbandonata, ma va messa in condizione di maturare nel modo più legale possibile. Realizzare qualcosa di cui loro ne sentano il bisogno e ne carpiscano o percepiscano l’utilità, penso che sia qualcosa di straordinario. Questo perché? Per evitare che si faccia l’ennesima cosa inutile, che poche persone utilizzano. Penso che per evitare sprechi di risorse sia necessaria una programmazione ed un piano di interventi che rispondano realmente alle esigenze individuate e segnalate (in questo caso si accorcerebbero i tempi dell’individuazione del bisogno visto che si consegnerebbe un’analisi dei bisogni già pronta e realistica). Io penso che l’adozione di una metodologia di analisi e progettazione, fondata sul principio fondamentale della programmazione per obiettivi, sia funzionale a garantire l’effettiva e fattiva partecipazione di tutti i soggetti (pubblici e privati) competenti del settore di intervento e delle iniziative da assumere.

Questa lettera è un seguito alle due precedenti scritte nei mesi passati, in cui si può mettere in risalto la voglia di rivedere un paese come Belvedere che ritorni a splendere e a fornire servizi con l’uso dei fondi europei. Inoltre come dicevo nei miei scritti antefatti, è d’importanza fondamentale far partecipare la cittadinanza in modo attivo, in modo da poter far esprimere in qualche modo i bisogni reali della gente. Ma è di fondamentale rilevanza comunicare con la gente, cercando una partecipazione attiva e costruttiva. È questo oggi uno dei problemi principali delle amministrazioni locali e non.

Non per fare polemica, poiché non è nelle mie intenzioni, ma per rispondere in modo costruttivo ad un articolo in cui si esprimevano con il termine “birichinata” i miei precedenti articoli, dico che non penso fosse un problema rilevante il mio consenso alle elezioni precedenti, come ha scritto l’Arch. D’Aprile, persona che stimo tanto proprio perché la sua strategia è stata quella di inseguire e trovare finanziamenti con i fondi europei per i servizi del nostro comune, strategie che ho piacevolmente letto nel suo articolato programma. Ma penso che il problema stava nel consenso dei 6.486 votanti di Belvedere alle ultime elezioni. Può darsi che mi sbaglio (perdonatemi se così fosse, ma sono stato via da Belvedere per lavoro per più di 4 anni) ma l’amministrazione non mi pare (almeno attraverso il suo sito) che abbia “comunicato”, o meglio informato, nel corso dei 5 anni di gestione, ai cittadini belvederesi le opere che stava progettando o i risultati  che stava ottenendo o che ha ottenuto se non provarci nei soli comizi elettorali. Ad esempio, dei finanziamenti per il Convento dei Cappuccini e per il Santuario di San Francesco di Paola, e di altri avuti in questi 5 anni, lo poteva sapere chi lavorava in questi ambiti o  chi andava nel sito della Regione o in altre fonti informative più selezionate, ma certamente non lo poteva sapere il lavoratore che si alzava la mattina presto o chi stava fuori per altri bisogni personali o chi conduceva una vita che non consentiva di usufruire di queste informazioni.

Nel mio percorso formativo ho imparato che comunicare significa con-Dividere  la propria storia con qualcun altro, così da com-Prenderlo, cioè prenderlo con se. Il comunicare efficientemente ed efficacemente è una comunica - azione, un segnale di azione per creare un “cambia – Mente”, cioè un cambiamento della mente. Non voglio assolutamente con questo fare la lezione o la morale a qualcuno, ma è solo una mia libera opinione che nasce dall’esperienza di pochi anni di elezioni vissute, in cui alla vigilia di ogni voto, ascoltavo la gente che, quasi come non fossero passati 4-5 anni, diceva “che cosa hanno fatto in questi anni?”. Proprio per questo giungo alla conclusione che bisogna far sapere nei 5 anni di amministrazione cosa si sta cercando di fare per il proprio territorio, in modo da poter tenere informati tutti i cittadini sui possibili sviluppi che ci potranno essere intorno a noi. Francesco Palmieri - un cittadino di Belvedere 11.08.2009

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