Alfredo Stillo, piccoli talenti crescono |
Scritto da adriana sabato | |||
Mercoledì 24 Dicembre 2014 17:26 | |||
“Piccoli talenti crescono, eccome crescono”, così si potrebbe commentare l’esibizione di Alfredo Salvatore Stillo nella Chiesa del SS. Rosario di Paola, allorché il direttore dell’orchestra Giovanile di Laureana di Borrello, Maurizio Managò, ha passato nelle sue mani la propria bacchetta, per dirigere lui, adolescente quindicenne, i giovani strumentisti suoi coetanei e non, nel concerto di Natale, il 21 dicembre appena scorso. Una sorpresa per i cittadini di Paola e anche per i tanti ospiti arrivati da altre località, che hanno assistito alla prima esibizione del giovanissimo direttore.
Alfredo Stillo ha esordito dirigendo la “Marcia Trionfale” dall’”Aida” di Giuseppe Verdi con grande padronanza di sé e una maestrìa davvero sorprendente, nel corso del concerto organizzato per il Santo Natale, a chiusura della XXVII Stagione concertistica dell’Associazione Orfeo Stillo.
Alfredo Stillo, che frequenta il settimo anno di Pianoforte al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e la classe di composizione, propedeutica alla Direzione d’orchestra, ha solo quindici anni e un’energia entusiasmante, rafforzata dalla passione e l’amore per l’arte dei suoni “respirata” fin da piccolissimo grazie ai propri genitori, Giusy Ferrara e Luigi Stillo.
Le ventisette stagioni concertistiche prodotte dall’ Associazione, con circa cinquecento concerti in cui sono stati ospitati artisti di fama nazionale ed internazionale, hanno reso oltretutto possibile la promozione e la divulgazione della cultura musicale a Paola e dintorni, aprendo le porte a talenti di grande eccezione, divenuti grandissimi protagonisti di uno sconfinato panorama musicale.
L’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello, nata il 4 gennaio 2009, in seno all’Associazione Culturale, “Paolo Ragone”, è formata da circa settanta giovani musicisti, ed è divenuta una delle realtà musicali più importanti della nostra regione. Un grande successo per il Maestro Maurizio Managò il quale con il suo paziente lavoro, ha avuto la capacità d’integrare ragazzi con alle spalle famiglie “rimaneggiate dai postumi di altro tipo di bande”. E già perché parlare di “bande” assume in molti casi un significato diverso da quello comunemente inteso, un significato che con la musica non ha nulla a che vedere: lo ha ben spiegato il grande Riccardo Muti il quale, prima di conoscere l’Orchestra che ha poi diretto più volte, in un’intervista aveva affermato, “… mi hanno parlato di un altro miracolo in Calabria; ragazzi appartenenti a famiglie nemiche, in lotta da una vita e che ora stanno lì, gli uni accanto agli altri, uniti dallo stesso amore per la musica. E’ questo il potere della cultura e molti politici non ne comprendono l’importanza”.
Da allora l’Orchestra ha davvero spiccato il volo, conquistando il prestigio di accompagnare musicisti di fama internazionale, collaborando con direttori d’orchestra d’alta caratura, esibendosi alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e tanto altro ancora, vantando un curriculum di tutto rispetto. Il merito, oltre che a questi splendidi giovani e giovanissimi, va al proprio Maestro Maurizio Managò, alla grande intuizione che gli ha fatto comprendere quanto fosse importante per questi ragazzi, venire sradicati da un ambiente malato, per essere trapiantati e rinascere a nuova vita grazie alla musica.
Brillanti le esecuzioni del programma, che ha spaziato da musiche di Ennio Morricone a quelle più tradizionali dedicate al Santo Natale, fino al folk dell’Africa nera di African Symphony di Van McCoy e alla speciale composizione dedicata dal compositore Andrè Waignein alla nostra regione, dal titolo “Calabria evolution”, oppure la appassionata “Jericho” di Bert Appermont, tutte eseguite con grande calibratura e intonazione sonora, qualità molto difficili da conseguire, vista l’età dei giovani strumentisti.
Il concerto, molto apprezzato, si è tenuto alla presenza di numerose autorità, e fra queste il sindaco della città Basilio Ferrari, ed è stato dedicato alla memoria di Don Geppino Ramundo, ex parroco della Chiesa del ss Rosario, scomparso pochi giorni orsono. Adriana Sabato - 24.12.2014
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