oltre la crisi |
Scritto da riccardo ugolino | |||
Venerdì 27 Dicembre 2013 09:18 | |||
Proposte per OO.PP. , Centro storico, Edilizia. Nonostante siano trascorsi più di cinque anni dall’inizio della crisi economica e finanziaria che ha colpito il mondo industriale, con effetti che si avvertono ormai anche nei Paesi a forte crescita (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) , i dati macroeconomici sono ancora negativi:
La ragione della crisi , la più grave dopo la «lunga depressione» di fine ‘800 e la «grande depression»> del 1929, risiede nella ingiusta distribuzione della ricchezza. Nei «30 anni ingloriosi », che hanno avuto inizio con l’avvento della Thatcher e di Reagan (1979-1980) , gli anni del «pensiero unico», del neoliberismo, dell’individualismo, la ricchezza è stata trasferita, massicciamente, dai salari e dai profitti in direzione della rendita (prima il rapporto tra il salario di un metalmeccanico e dell’amministratore delegato della FIAT era di 1 a 20, oggi Marchionne guadagna 400 volte in più di un suo dipendente).
Ciò ha comportato una drastica riduzione dei consumi, della produzione e la finanziarizzazione dell’economia (oggi l’economia di carta vale quattro volte in più di quella reale) .
La crisi ha colpito più duramente l’Italia perché:
Uno dei dati più significativi per evidenziare l’impatto della crisi economica nel Paese è quello relativo alla dinamica delle imprese (il saldo, cioè, tra aperture e chiusure).
Nel PrimoTrimestre 2013 il Saldo è stato Negativo:
E’ l’industria delle costruzioni la più colpita, dunque, a causa della contrazione sia della domanda privata che degli investimenti pubblici, nonché della mancanza di liquidità:
La riduzione dei consumi privati, dovuta all’ “impoverimento” dei ceti medio-bassi, e della spesa pubblica, in ossequio a una politica di austerità assoluta, senza alcun sostegno al mercato interno, si è abbattuta su aziende in difficoltà di liquidità e si è ripercossa su fornitori e lavoratori (a Belvedere i crediti vantati dalle imprese ammontano a 4 milioni di euro ) :
L’ ANCE fornisce dati più drammatici: 690.000 posti di lavoro sarebbero andati perduti, considerando tutta la filiera delle costruzioni;e si stima che tra 50.000 e 80.000 persone, ora in Cassa Integrazione, potrebbero non essere reintegrate in azienda.
In questo quadro così drammatico qualche segno di ripresa si intravede. “L’Italia può uscire dalla recessione”, come ha dichiarato a Cernobbio, nel FORUM AMBROSETTI il ministro dell’economia Saccomanni; anche il Centro Studi della Confindustria condivide il cauto ottimismo del ministro:
Un dato certo , che conferma questo ottimismo e può fare bene sperare il settore edilizio, è l’ aumento della richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane: +4,2% nel mese di agosto rispetto al corrispondente mese del 2012.
Anche alcuni provvedimenti assunti dal governo Letta vanno nella direzione della crescita:
Ma tutto ciò non è sufficiente.
Il numero delle imprese che chiudono impongono all’attenzione di tutti l’urgenza di interventi più incisivi.
Intanto lo snellimento delle procedure amministrative (per la costruzione di un semplice magazzino, l’ANCE ha constatato che occorrono 13 procedure e 231 giorni) e l’abolizione definitiva dell’IMU sulle case invendute.
Ma ciò che importa davvero è favorire i consumi privati con i CASA BOND, proposti dall’ANCE (obbligazioni emesse dalle banche e acquistate da investitori istituzionali per finanziare i mutui delle famiglie); d’altra parte, è ciò che è stato deciso in Francia e in Germania per consentire alle giovani coppie di accedere al bene-casa, e , soprattutto, bisogna intervenire sulla distribuzione della ricchezza per aumentare il potere di acquisto dei ceti medio-bassi e aumentare i margini di profitto delle imprese ( il costo del lavoro nell’edilizia è superiore di circa 10 punti rispetto agli altri settori produttivi, per cui un operaio che guadagna 1.500 euro può costare all’impresa anche fino a 4.000 euro ). E allora bisogna abbattere, come promesso dal Governo, il cuneo fiscale.
Ciò che importa veramente è un piano d’investimenti pubblici:
C’è una proposta dell’ANCE, a tale proposito: “la rottamazione dell’usato”
(le imprese acquistano immobili usati, li riqualificano sotto il profilo statico ed energetico, li immettono nel mercato completamente rigenerati) .
Serve attivare i Programmi regionali di opere piccole e medie finanziate dall’U.E. e programmare i prossimi interventi nell’ambito dei fondi europei 2004-2012.
Serve un grande piano di opere infrastrutturali in grado di garantire servizi più efficienti e moderni:
Dall’ inizio della crisi altri Paesi hanno immesso nel mercato ingenti risorse per stimolare la crescita: in Gran Bretagna 100 MD di sterline, negli USA 50 MD di dollari per opere infrastrutturali che hanno prodotto un aumento del 30% di ordinativi nell’industria dell’edilizia.
L’ANCE ha studiato gli effetti che una manovra di rilancio delle infrastrutture, dell’ordine di 70 MD di euro, avrebbe sulla crescita dell’economia, senza sforare il 3% di deficit:
Più volte abbiamo detto che la crisi che stiamo attraversando è la peggiore di quelle che hanno colpito l’economia moderna.
L’Italia è a un passo dal baratro. Se procediamo nella stessa direzione:
finiremo nel precipizio, che per lo Stato vorrebbe dire la BANCAROTTA, l’incapacità di onorare il Debito Pubblico. Infatti in questi anni di crisi, nonostante, anzi, a causa dei tagli alle spese, il debito è cresciuto perché sono diminuite le entrate fiscali in presenza di imprese che licenziano e di lavoratori disoccupati.
Belvedere è in una condizione, se possibile, ancora più grave. Abbiamo già un piede sospeso nel vuoto:
Ma ci sono le risorse Per una Rinascita che ci restituisca il ruolo che nel Tirreno cosentino esercitavamo fino a qualche tempo fa.
Risorse materiali:
E Risorse umane:
Bisogna solo mettere in Rete queste Risorse:
Noi, nel proporci alla guida di Belvedere, contiamo di valorizzare queste energie, di stipulare un patto tra decisori istituzionali, imprese che vogliono investire in progetti rispettosi dell’ambiente, e giovani che intendono contribuire alla rinascita del nostro Paese. Riccardo Ugolino - 21.12.2013
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