l’arroganza della Maggioranza consiliare è palese già dalla prima seduta! Stampa
Scritto da gruppo consiliare "ora" - laboratorio per la democrazia   

Il primo Consiglio comunale di Belvedere Marittimo si è svolto lo scorso 10 giugno, con all’ordine del giorno il Giuramento del Sindaco, l’esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e di compatibilità del Sindaco e dei consiglieri comunali,

la comunicazione dei componenti la Giunta,  l’Elezione della commissione elettorale Comunale e del Presidente del Consiglio.

Sull’ultimo punto,  il Consigliere di Minoranza, Gilberto Raffo, del gruppo consiliare “Ora”, anche alla luce del risultato elettorale che ha attribuito alle minoranze 4000 voti sui 6000 circa voti validi, ha avanzato la proposta di eleggere come Presidente del Consiglio Comunale uno tra i Consiglieri eletti nelle forze di minoranza consiliare; ciò evidentemente, per motivi di ragionevolezza politica, di equilibrio istituzionale e soprattutto per il ruolo di garante che il Presidente del Consiglio riveste.

La  maggioranza consiliare aveva la possibilità di riconoscere una dignità istituzionale ai 4 mila elettori che avevano espresso una chiara preferenza contraria alla lista capitanata dall’ing. Granata, ma ha deciso di non farlo.

Così facendo ha espresso il massimo dell’arroganza istituzionale, calpestando oltre che le esigenze di garanzia istituzionale anche quelle del riconoscimento della ricchezza e del pluralismo politico e culturale manifestate dai cittadini.

Di fatto ha imposto una ‘dittatura della minoranza politica’, benché si sia dimostrata una minoranza elettoralmente ben organizzata.

E infatti la proposta del Consigliere Raffo  non è stata accolta.

Già  dal suo primo atto, la maggioranza guidata da Granata ha dimostrato grande arroganza ed inettitudine al dialogo eleggendo con 9 voti il presidente del Consiglio comunale nella persona del consigliere ing. Ciro Campilongo (il quale, votandosi,  non ha avuto neanche il buon senso di astenersi come la prassi in questi casi suggerirebbe).

Ricordiamo che per i Comuni sotto i 15 mila abitanti non è obbligatoria la figura del presidente del Consiglio comunale. Se la Maggioranza avesse recepito la nostra indicazione avremmo, comunque,  rinunciato alla indennità. Gruppo consiliare “Ora”Laboratorio per la Democrazia www.labdem.org – 12.06.2014

 

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