contatori, € 47.190 ad una cooperativa: il Comune fa un "buco" nell'acqua Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   

La delibera di Giunta comunale  n. 101/2013, con la quale si affida in forma sperimentale alla cooperativa “Artemisia” di Buonvicino per la modica cifra di € 47.190, “la lettura dei contatori del servizio idrico attraverso il censimento completo delle utenze,

la verifica dell'elusione e dell'evasione del tributo relativo, la piombatura dei contatori ove mancante e la normalizzazione della costituenda banca dati del ruolo stesso, nonché  il servizio di front office per le informazioni agli utenti”, impone a tutti i cittadini un'attenta e seria riflessione sulla incapacità di questa Amministrazione nel gestire e razionalizzare le poche risorse finanziarie a disposizione.

È lo stesso Sindaco ad ammettere il fallimento politico–amministrativo della sua azione di governo quando nella proposta di delibera afferma che: «l'attuale situazione organizzativa dell'Ufficio Tributi è tale da risultare assolutamente inadeguata a soddisfare i vitali compiti che il personale è chiamato a svolgere ed, in particolare, che non si dispone di unità per poter effettuare puntualmente le letture ed a costituire une sportello informativo per le esigenze della popolazione in merito alle problematiche del servizio idrico».

Da ormai quattro anni l'Amministrazione sta provando a mettere mano all'organizzazione di un efficiente sistema che consenta di passare a regime con la tariffazione a consumo del servizio idrico:

  • con delibera G.C. n. 53 del 09.03.2010 è stato affidato ad una società di riscossione - la Sogefil - un incarico di “servizio di rilevazione iniziale di misuratori idrici–sigillatura contatori”; tale servizio non è stato mai espletato;
  • con delibere G.C. n. 175/2011 e n. 175/2011 sono stati impiegati per il medesimo servizio n. 12 lavoratori ex Foderauto in mobilità per un costo pari ad € 10.200;
  • con delibere G.C. n. 106/2012 e n. 164/2012 sono stati impiegati in maniera inefficace i lavoratori interessati da un progetto della Provincia di Cosenza e indirizzato ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga.

Ora  l’Amministrazione comunale  si vede  “costretta” ad affidarsi ad una ditta esterna al fine di garantire «la normalizzazione della costituenda banca dati».
Ci chiediamo perché esternalizzare un servizio e gravare sulle già esigue casse comunali e non pensare, invece, alla riorganizzazione e all’ammodernamento dell’Ufficio Tributi rendendolo funzionale sia in termini di efficacia che di efficienza, attraverso la valorizzazione e la formazione delle risorse umane interne.
La macchina amministrativa necessita di un modello organizzativo basato sulla programmazione e sulla pianificazione; senza un indirizzo strategico verso importanti settori  - quale, in particolare, quello dei Tributi -  si commettono inevitabilmente solo errori che portano allo spreco di importanti risorse . I cittadini sono stanchi di pagare il costo dell’"inettitudine al potere". Laboratorio per la Democrazia - www.labdem.org - 02.07.2013

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