il laboratorio per la democrazia dice 4 volte Sì Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   
Lunedì 30 Maggio 2011 14:25

Il 12 e il 13 giugno abbiamo tutti l’opportunità di dare al Paese un futuro diverso. Attraverso lo strumento referendario abbiamo la grande occasione di chiudere definitivamente la proposta - nucleare e aprire una nuova stagione energetica. Nello stesso tempo con i due quesiti legati all’acqua abbiamo la possibilità di rivendicare e riconoscere il diritto all’acqua come bene comune.

E’ un voto che può porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia.

Il governo teme l’opinione degli italiani e sta facendo di tutto per impedire che si esprimano col referendum. Prima ha negato l’accorpamento con le amministrative (caricando così la spesa pubblica di ben 400 mln di euro), poi con la moratoria-truffa vorrebbe farci credere che il referendum è inutile. Non è così!

Il nucleare. Il governo ha voluto riportare l’energia nucleare in Italia dopo un referendum nel 1987 che l’aveva rifiutata. Il nucleare è un cattivo affare: costa troppo, quasi tutti i paesi lo stanno abbandonando e in Italia le centrali non entrerebbero in funzione che tra quindici anni. Dopo gli incidenti di Three Mile Island, Chernobyl e Fukushima l’energia nucleare si è dimostrata una minaccia per la salute delle persone. L'efficienza energetica e le energie rinnovabili come il solare è la strada che l’Italia deve seguire. Avviando di fatto, un processo di “democratizzazione” della energia, evitando quindi oligopoli energetici e favorendo la ricerca, anche in virtù della nuova direttiva europea sull'efficienza energetica nel settore edilizio che  mira a predisporre gli strumenti affinché anche gli edifici facciano la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici. Dal 2018 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “a emissioni zero”, ovvero dovranno produrre tanta energia quanta ne consumano. Ora il governo – vista l’impopolarità del nucleare - ha fatto una retromarcia ma serve l'impegno perché i cittadini si pronuncino con il voto contro il nucleare.

L’acqua. Il governo impone il passaggio a imprese private del controllo e della gestione dell’acqua, considerandola una merce come le altre, dimenticando che l’acqua è un servizio essenziale, un diritto dei cittadini, un bene comune. Qui i referendum sono due: uno sulla gestione privata e l’altro sui profitti delle imprese - la legge prevede per i gestori un rendimento non inferiore al 7%. La privatizzazione non porterebbe a un miglioramento dell’efficienza, ma alla perdita del controllo da parte delle comunità locali su una risorse essenziale, all’aumento dei profitti e del potere delle multinazionali dell’acqua, al moltiplicarsi dei prezzi pagati dai cittadini. I contratti di appalto  spesso durano qualche decennio, con scarsi strumenti di controllo. Le gestioni pubbliche, al più qualche legislatura e sono sempre assoggettate a processi democratici. Anche sull’acqua il governo ha prospettato modifiche alla legge per evitare i due referendum senza fare marcia indietro sulla privatizzazione. Anche sull’acqua serve l'impegno perché i cittadini si pronuncino con il voto contro la privatizzazione.

Il legittimo impedimento. Il governo ha introdotto il “legittimo impedimento” che permette al Presidente del Consiglio e ai Ministri di non comparire in udienza penale per la durata della loro carica. E’ un segno dell’arbitrio del potere politico e dell’”impunibilità” dei potenti.

Per queste ragioni il Laboratorio per la Democrazia dice 4 volte Sì al referendum e allestirà per il 2 giugno alle ore 10 e alle ore 18 sul lungomare di Belvedere marittimo  un banchetto informativo per difendere le ragioni del sì:

  • Perché l’acqua è di tutti e non può essere privatizzata
  • Perché sull’acqua non si possono fare profitti
  • Per impedire nuove Chernobyl e Fukushima
  • Perché la legge sia davvero uguale per tutti

Pertanto si invitano i cittadini, le forze politiche locali, le associazioni a partecipare perché si scrive acqua ma si legge democrazia.

Sarà presente  l’ing. Alfonso Senatore del coordinamento  regionale acqua bene comune “Bruno Arcuri”. Laboratorio per la Democrazia -www.labdem.org- 30.05.2011

 

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