patrocinio legale dell’ente: il Comune applichi la normativa che prevede l’affidamento mediante appalto di servizi Stampa
Scritto da laboratorio per la democrazia   
Martedì 25 Maggio 2010 08:22

Fino a pochi anni fa, nella Pubblica Amministrazione ed in particolare nei comuni di piccole dimensioni come Belvedere Marittimo, i patrocini legali erano considerati “incarichi fiduciari” degli organi politici (Sindaco e Giunta).

Ciò in ragione della “specialità” della prestazione di rappresentanza e difesa legale dell’Ente. Tali prestazioni, infatti, si ritenevano rientranti in una sfera prettamente “personale” e pertanto la scelta del prestatore del servizio professionale era normalmente affidata agli organi politici che potevano liberamente scegliere a chi affidare la rappresentanza in giudizio dell’Ente (secondo i criteri i più vari ma, in primis il cosiddetto «intuitus personæ», che era spesso vicinanza politica/clientelare).

Di recente, applicando la legge Bersani e il codice dei contratti pubblici, la Corte dei conti, sezione regionale di controllo per il Veneto, col parere n. 7 del 14 gennaio 2009, ha chiarito una volta per tutte che gli incarichi della Pubblica Amministrazione ai legali, trattandosi di servizi esclusi dal campo di applicazione della normativa di dettaglio del codice, sono da considerare a tutti gli effetti appalti di servizi.

La loro disciplina, perciò, ricade nel Codice dei contratti con inquadramento nella categoria 21 “servizi legali”, contemplata nell’allegato II B del decreto legislativo n. 163/2006.

Pertanto l’affidamento di un incarico di assistenza legale da parte di un ente locale non può avvenire in assenza di un bando o un invito, in quanto deve scaturire da una valutazione comparativa dei curricula presentati dai candidati e deve essere necessariamente proceduto da una adeguata pubblicità dell’avviso contenente i criteri di valutazione, dai quali deve emergere l’iter logico con la motivazione che ha comportato la scelta.

La Giunta del Comune di Belvedere Marittimo ha al momento deliberato, in meno di un anno di amministrazione, ben 18 incarichi legali senza rispettare i principi generali di derivazione comunitaria che i comuni, in assenza di un Ufficio legale interno, non possono non rispettare (e cioè concorrenza, parità di trattamento e trasparenza). Dopo l’esperienza della Giunta D’Aprile (avviatasi prima della legge Bersani del 2006), tale situazione non è più né sostenibile né riproponibile.

Per tali ragioni il Laboratorio per la democrazia invita il Consiglio Comunale di Belvedere Marittimo ed il suo validissimo ‘Delegato al contenzioso’ avv. Grosso La Valle ad adottare un Regolamento che stabilisca le modalità e le procedure per il conferimento degli incarichi agli avvocati, in modo da ricorrervi ogni qualvolta il Comune deve resistere o promuovere liti per la tutela dei propri diritti, ragioni ed interessi in materia civile, penale, amministrativa e tributaria. Laboratorio per la Democrazia - 25.05.2010

parere corte dei conti - leggi-

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