Consiglio comunale del 11.08.2020, gli interventi dei consiglieri di minoranza Barbara Ferro ed Eugenio Greco Stampa
Scritto da gruppo consiliare "belvedere città futura"   

Avvio anno scolastico 2020/2021 ed emergenza sanitaria - intervento del capogruppo avv.Barbara Ferro
Quali consiglieri del gruppo Consiliare “Belvedere Città Futura” abbiamo chiesto la convocazione del consiglio comunale per discutere dell’”Avvio dell’anno scolastico 2020/2021 ed emergenza sanitaria”.
Nel terribile momento che tutto il mondo sta attraversando a causa del Covid-19, uno dei settori più problematici da gestire, come da più parti rilevato, è la scuola.
La nostra cittadina vive questo argomento in maniera particolarmente problematica in quanto, oltre alla difficoltà generale di reperire spazi dedicati alle attività scolastiche, deve affrontare anche il problema di essere sprovvista di un intero plesso scolastico che è la Scuola Primaria Marina.
Benchè, negli scorsi anni il problema sia stato tamponato attraverso l’utilizzo dei locali della chiesa Maria Santissima del Rosario di Pompei, oggi, visti gli spazi esigui, considerate le linee guida dettate dal MIUR, riteniamo che questa soluzione non sia più perseguibile.
Quindi, noi oggi chiediamo, quale gruppo di minoranza, visto che la maggioranza ad oggi non ha ritenuto opportuno informare la cittadinanza attraverso la discussione del problema in Consiglio Comunale, se, in ottemperanza alle disposizioni ministeriali, i plessi oggi in uso sono sufficienti a garantire in presenza e in sicurezza, l’attività didattica per tempo e se per gli alunni del plesso Marina si è trovata una adeguata soluzione e quale.
Oltre ad adottare soluzioni a breve termine e di emergenza, il gruppo consiliare “Belvedere Città Futura” propone di cogliere l’occasione e far sì che una situazione di emergenza possa generare frutti positivi e ormai non più sperati per offrire una proposta scolastica a 360 gradi.
Tutti, Governo compreso, abbiamo potuto renderci conto che i settori su cui bisogna puntare e su cui è vitale investire sono sanità e scuola e che piuttosto che chiudere ospedali e scuole è, invece, necessario aprirne di nuovi e di funzionali.
Per tali motivi, finalmente, il Governo ha mobilitato nuove risorse per il settore scuola per un ammontare di 4.6 miliardi di €, da investire anche sull’edilizia scolastica, più un ulteriore miliardo di € per risolvere eventuali criticità emergenti, oltre al finanziamento dei nuovi fondi europei (c.d. Recovery Fund).
Ebbene, si può, quindi, trasformare il dramma di questa crisi in una grande occasione di svolta.
Si può finalmente pensare ad un grande investimento pluriennale sull’edilizia scolastica, sollecitato dal Governo stesso su tutto il territorio nazionale, che dia all’intero “Paese edifici sicuri e ambienti di apprendimento all’altezza del tempo che viviamo”.
Dall’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica è emerso che ci sono oltre 3 mila edifici scolastici dismessi che possono essere recuperati, ma si sollecita anche l’utilizzo di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, al fine di potervi svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali, comunque volte a finalità educative.
In questa ottica, considerata la specifica situazione della nostra comunità, oggi più che mai il pensiero va alla “Cittadella scolastica”: quel progetto che è stato il cavallo di battaglia di tutte le tornate elettorali degli ultimi vent’anni, quel sogno che è stato quasi toccato con mano e che purtroppo è rimasto nel cassetto, non più realizzabile per come progettato a causa di una gestione amministrativa priva di progettualità e di rispetto per persone e luoghi.
Ebbene, oggi, proprio questa pandemia ci offre l’occasione di riprendere in qualche modo non più quel progetto, ma quell’idea, attraverso un serio impegno nell’individuare e nel tentare di appropriarsi di quegli edifici pur presenti sul territorio comunale che potrebbero essere oggetto di riconversione e utilizzo ai fini scolastici e extrascolastici.
Si potrebbe seriamente pensare alla struttura della Foderauto in loc. Monti che offre un’area di oltre 33.000 mq con 4 corpi di fabbrica.
Tale struttura è ricompresa nell’ambito del fallimento della Foderauto Bruzia spa ed è valutata in 5.400.000 €, ma con uno sforzo e con una ferma volontà, si potrebbe tentare la sua acquisizione o almeno il suo utilizzo a fini scolastici.
Da qui si potrebbe ripartire per la realizzazione di quel meraviglioso progetto capace di accogliere gran parte dell’utenza scolastica, di prevedere luoghi per accogliere le iniziative extrascolastiche, a tutto vantaggio dei cittadini e dell’amministrazione comunale in termini di organizzazione e costi.
Questo è solo un esempio di progettazione finalizzata alla riqualificazione della nostra cittadina da un punto di vista urbanistico e nello specifico, con riferimento alla edilizia scolastica.
Si sollecita, pertanto, l’amministrazione in carica a valutare seriamente la su esposta proposta e comunque a ripensare all’offerta dell’edilizia scolastica secondo una visione moderna, definitiva, sicura e funzionale, utilizzando il patrimonio edilizio già esistente.

ipotesi di bilancio riequilibrato e affidamento in concessione del servizio di riscossione - intervento del consigliere avv.Eugenio Greco

Come si legge sui biglietti dei gratta e vinci quando si scarta o meglio si gratta su di essi con una monetina “ritenta sarai più fortunato”, anche questo consiglio per la quarta volta ritenta di approvare l’affidamento in concessione del servizio di riscossione spontanea e coattiva delle entrate tributarie e patrimoniale dell’ente. Questo Consiglio infatti, per la quarta volta nell’ultimo anno, tenta di approvare questa delibera.
La proposta di affidamento in concessione del servizio di riscossione non solo coattiva ma anche ordinaria di tutte le entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente, era stata, infatti, già contenuta nell’ordine del giorno di questo consiglio nelle sedute del 09/08/2019, del 28/11/2019 e del 23 dicembre scorso.
Nei precedenti tentativi alcuni consiglieri di maggioranza e tutti i consiglieri di minoranza avanzarono richieste di rinvio, giustificate dal fatto che vi erano, in quelle proposte, in quei capitolati, criticità non solo tecniche ma anche di merito che non ne permettevano l’approvazione e che ne suggerivano un rinvio.
In seguito a quei rinvii, furono organizzati degli incontri tra i gruppi consiliari al fine di approfondire le questioni riguardanti i criteri per l’affidamento in concessione del servizio di riscossione.
In quegli incontri questa minoranza ebbe a suggerire alcune proposte da inserire nel capitolato:
a. Affidamento in concessione del servizio di riscossione delle entrate relativamente alla gestione coattiva, residuando all’Ufficio tributi la riscossione ordinaria (spontanea).
b. Diminuzione e comunque rimodulazione degli aggi in favore del concessionario.
c. Previsione di una seria lotta all’evasione prevedendo come incentivo un agio maggiore sempre legato al maggiore riscosso.
Oggi al quarto tentativo, questa maggioranza, invece di proporre di procedere all’affidamento in concessione dei servizi di liquidazione, accertamento e riscossione volontaria e coattiva di tutte le entrate tributarie e patrimoniali, e di APPROVARE un capitolato ripulito da quelle criticità ampiamente evidenziate, ELIMINA dalla proposta l’approvazione del capitolato e chiede che questo consiglio approvi solo l’affidamento in concessione del servizio di riscossione.
Assistiamo oggi all’ennesimo tentativo di svuotamento delle funzioni di quest’assise.
In pratica oggi questo consiglio, o meglio voi della maggioranza, di fatto svuotate di ogni potere l’Ufficio Tributi, o meglio chiudete l’Ufficio Tributi del Comune, e affidate ad una società privata esterna il servizio di tutte le riscossioni, non solo quelle coattive, senza conoscere:
a) quanto costerà alle casse del Comune questo affidamento di servizio;
b) se i soldi che il cittadino pagherà verranno incassati su un conto dell’Ente oppure su un conto creato ad hoc dalla società concessionaria;
c) che ruolo avrà il responsabile finanziario dell’Ente;
d) chi darà risposte al cittadino in caso di insorgenza di problematiche connesse ai ruoli oggetto dell’affidamento.
La politica oggi alza bandiera bianca. Mi chiedo e vi chiedo quale è il ruolo del Consiglio Comunale e dei suoi consiglieri i quali, invece di dettare i criteri al responsabile dell’ufficio per affidare un servizio cosi importante, delegano completamente ogni scelta al responsabile stesso.
Questo Consiglio Comunale, ma anche il Sindaco e gli assessori, non hanno più ragione di esistere.
Possiamo, insieme alla proposta referendaria di diminuzione del numero dei parlamentari, tranquillamente proporre di eliminare completamente il Consiglio Comunale il Sindaco e gli assessori.
Saranno i dirigenti degli uffici ad amministrare direttamente il Comune e saranno loro ad operare ogni scelta politica.
No colleghi consiglieri, non è questo il modo di amministrare.
Noi oggi sediamo su questi banchi perché abbiamo ricevuto mandato dai cittadini. Sono i cittadini che ci hanno dato il mandato di rappresentarli e che ci chiedono di fare quelle scelte politiche per il bene della collettività e per la crescita della collettività e non di demandarle ai responsabili degli uffici.
Sono quei cittadini che quasi giornalmente ci contattano e che vorrebbero capire ed essere informati se, solo per fare un esempio, ci sono stati motivi validi per abbattere l’ennesimo albero su via Giustino Fortunato. Se ci sono state, cioè, delle relazioni tecniche che ne hanno giustificano il taglio radicale.
Sono quei cittadini che vorrebbero capire quali siano stato i criteri e quali sono stati i titoli autorizzativi che hanno spinto l’amministrazione o i responsabili della stessa, a modificare un’area pubblica sul lungomare mediante il taglio di piante verdi, identificative di un territorio, ed installando una ulteriore e diversa tipologia di ringhiera. Sono quegli stessi cittadini che poi, per richiedere piccole autorizzazioni edilizie, devono presentare una miriade di progetti e di pareri tecnici, specialmente se il loro immobile insiste su un’area sottoposta a vincoli, quando invece l’ente opera in assenza di ogni permesso.
Sono gli stessi cittadini che continuano a chiederci quali sono i motivi che spingono anche questa amministrazione, la quale da subito ha rivendicato una discontinuità con le passate amministrazioni, a ritardare l’approvazione del Piano strutturale Comunale che rappresenterebbe un punto di partenza per riqualificare l’intero territorio comunale per sviluppare cioè una ricerca originale attorno ai temi dello sviluppo urbano e sostenibile, e per perseguire il rilancio economico, insediativo e di immagine di Belvedere.
Nella logica del risanamento finanziario, inoltre, sarebbe stato auspicabile approvare in tempo l’ipotesi di bilancio riequilibrato e avvalersi della possibilità di rinegoziare i mutui attivi con la Cassa Depositi e Prestiti e con agli altri organi di credito. Una rimodulazione che avrebbe permesso, certamente, un notevole risparmio per l’Ente liberando risorse necessarie a garantire i servizi e a programmare gli interventi a sostegno del tessuto economico cittadino in questo momento di particolare crisi.
Ritornando al merito del punto all’ordine del giorno noi riteniamo che il ruolo ordinario possa essere regolarmente gestito dagli uffici comunali.
Questa nostra tesi è suffragata dai dati sulla riscossione.
Come già abbiamo rilevato nel corso del consiglio comunale del 23 dicembre scorso, ad esempio per ciò che riguarda il ruolo servizio idrico, si legge dalla delibera di giunta n° 111 del 28/11/2019 che l’ente ha riscosso l’80% (conto competenze e conto residui). Questo dato di percentuale di riscossione confrontato con i dati riguardanti le altre entrate dimostrano che l’ente attraverso i propri uffici è stato in grado di riscuotere nell’anno 2018 in conto competenza: il 74% dell’IMU; il 97% della TASI; il 57% della TARI; il 58 % del S.I.I. Dati che vengono confermati nella media di riscossione degli ultimi tre anni. Se questi dati sono veri, non è giustificato la chiusura completa dell’Ufficio riscossioni.
Il problema legato alla difficoltà di riscossione riguarderebbe quindi principalmente il ruolo coattivo il quale puntualmente ogni anno viene approvato ai limiti della prescrizione.
Nella relazione tecnica illustrativa allegata alla presente deliberazione il Responsabile di Ragioneria dell’Ente scrive che “a seguito della dichiarazione di dissesto tutte le entrate non ancora riscosse fino alla data del 31/12/2019 sono di gestione dell’Organo Straordinario di Liquidazione, che individuerà le operazioni necessarie finalizzate al relativo recupero. Ebbene ad oggi non risulta approvato il ruolo coattivo dei tributi per l’anno 2015, e c’è il rischio concreto che i tributi di quell’anno cadano in prescrizione.
In conclusione e per i motivi sopra esposti il gruppo Belvedere Città Futura esprime un voto contrario all’approvazione della deliberazione del Consiglio Comunale di affidamento in concessione del servizio di riscossione spontanea e coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente.
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