I Senatori del movimento “Cinque Stelle” e la richiesta di autorizzazione a procedere formulata dal Tribunale dei Ministri Stampa
Scritto da franco perre   

Certamente il voto è l’espressione della volontà popolare; lo strumento che legittima l’attività di Governo e degli Enti Pubblici in genere. L’attività del Governo non è però priva di limiti e va esercitata all’interno delle prerogative stabilite dall’ ordinamento.

Ai sensi dell’art. 93 della Costituzione anche l’attività del Governo è sottoposta a vincoli  e il Presidente del Consiglio, unitamente ai Ministri giurano nelle mani del Presidente della Repubblica leggendo la formula: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.

L’attività del Governo, quindi, è legittimata dal voto ma non può estrinsecarsi in contrasto con i fondamentali principi della Costituzione e delle leggi vigenti.

Il Ministro dell’Interno Salvini  nel momento in cui, per giorni, ha impedito ai migranti di scendere dalla nave Diciotti, ha esercitato le sue funzioni di Ministro che gli provengono dal voto popolare, ma li ha esercitati in violazione di precise leggi dello Stato.

A chiarimento del problema alcuni richiami al diritto Internazionale, alla Costituzione e alle leggi dello Stato.  Il diritto internazionale considera territorio dello Stato la terra ferma e le acque territoriali nonché le navi e gli aerei militari. E’ una forma di extraterritorialità pari alle sedi diplomatiche.

In applicazione del richiamato principio una nave militare italiana è territorio Italiano anche se si trova in acque internazionali o di un altro Paese.

La Diciotti è nave militare italiana e i migranti, con il consenso delle autorità Italiane, sono quindi entrati legittimamente sul territorio italiano  sin dal momento in cui è stato loro consentito di salire a bordo della nave.   Sta di fatto che una persona allorquando si trova legittimamente sul territorio di uno Stato è legittimato a spostarsi e il suo diritto di muoversi, all’interno dello Stato in cui si trova, non può essere impedito se non in presenza di comportamenti contrari all’ ordine pubblico e alle leggi dello Stato. Chi lo impedisce ne limita la libertà, pone in essere un comportamento contrario alle leggi e  a suo carico si configura il reto di sequestro di persona.  E’ quanto accaduto nel caso del Ministro Salvini che per giorni ha dato l’ordine che i migranti a bordo della Diciotti non sbarcassero. Salvini, con quell’ordine, ha impedito a delle persone, che legittimamente si trovavano su territorio italiano, il legittimo esercizio di un loro diritto.

Non vale affermare che la decisione è stata collegiale. Un comportamento contrario all’ordinamento giuridico non assume legittimità allorquando viene assunto da una pluralità di soggetti.

Del tutto ridicola la giustificazione che tra i migranti a bordo della nave Diciotti, si nascondevano pericolosi terroristi. Se tra i migranti vi erano  pericolosi terroristi sarebbe stato da irresponsabili, o meglio, da criminali, non adottare i necessari provvedimenti.

I Senatori del movimento “Cinque Stelle”, che hanno sempre sostenuto che l’autorizzazione a procedere deve essere considerato un atto dovuto da concedersi sempre e comunque,  si trovano a un bivio: essere conseguenziali a quanto per anni sostenuto in materia di autorizzazione a procedere  e votare  si alla richiesta  o   ammainare una falsa bandiera sventolata per anni al solo scopo di catturare qualche voto, ridurre le cinque stelle a quattro, e  votare contro. Tertium non datur dicevano i latini e tale regola vale anche in questa occasione per il movimento di Peppe Grillo.

P.S.  Sono ben consapevole che quanto da me affermato non trova consenso nella maggioranza  degli Italiani intenti a lodare le gesta di Salvini ovunque e comunque, anche quando fatti e circostanze palesano comportamenti contrari ai principi che sono alla base del nostro ordinamento. Difendere la verità però assume un dovere morale. Non è consentito a nessuno nascondere la testa sotto la sabbia per poi un giorno  poter dire  non avevo capito, non sapevo, non ho visto né sentito. (Non chiedetemi di scegliere tra verità e rivoluzione perché la verità  è sempre rivoluzionaria. (A.Gramsci)   

Franco Perre - 16.02.2019 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

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