macchinette e videogiochi: la ludopatia affonda Belvedere. Allarmanti i numeri del 2016. Dati in crescita su tutto il territorio Stampa
Scritto da antonello troya - lostrillone.blog   

“Attenzione, il gioco può creare dipendenza. Vietato ai minori di anni 18”. E’ così che lo Stato si tiene al riparo da ogni eventuale conseguenza, soprattutto morale e sociale nei confronti di chi gioca, ossessionato dalle macchinette, che stanno portando sul lastrico migliaia di famiglie italiane.

Si gioca ormai e si scommette su tutto: Gratta e vinci, lotterie, superenalotto, scommesse sportive, lotto, macchinette, gioco online, ippica, bingo. E i dati pubblicati in queste ultime ore non lasciano spazio a dubbi: si gioca e quindi si spende. E si vince. Poco.

Novantacinque sono i miliardi che gli italiani hanno giocato alle macchinette su Awp e Vlt, acronimi di slot machine e video lottery. C’è di tutto e si assiste di tutto: nipoti che accompagnano i nonni a giocare, come i figli con i genitori. Non è una droga, è peggio. Assistiamo a persone chiuse ore e ore nelle salette persone anziani e non, che attendono l’uscita del numero magico. E quasi si nascondono per non essere visti. Paura dei commenti della gente, sanno di essere in torto, ma non hanno la forza di reagire. Questa si chiama ludopatia: una malattia vera e propria. È difficile fare una analisi: la ludopatia ha colpito più di un milione di persone. È il sommerso che però fa paura. Incapaci di reagire non capiscono ciò che li sta portando alla bancarotta. E così assistiamo a scene paradossali di mogli che vanno a prelevare i mariti nelle sale giochi o vere e proprie discussioni e litigi. Lo Stato cerca di reagire ponendo dei limiti. Dai database, realizzati incrociando i dati di popolazione (Istat), reddito (Mef) e raccolta gioco (Aams), emergono dati raccapriccianti e la situazione sul Tirreno Cosentino non è delle migliori. Secondo una stima realizzata da un quotidiano nazionale del Gruppo Espresso a Belvedere si è giocato per circa 450 euro pro capite. E questo dato si riferisce solo alle new slot, che accettano monete e sono presenti in bar e tabaccherie. Gli apparecchi in città sono 130, circa 14 per ogni abitante (Belvedere ha circa 9 mila abitanti). Le giocate complessive rispetto al 2015 è aumentato del 21 per cento. Insomma se si calcola che il comune di Belvedere Marittimo ha una popolazione di 9.298 abitanti con un reddito pro-capite pari a 13.724 euro, e che si è giocato con un aumento di circa il 23 per cento, si arriva alla considerevole somma di 4 milioni di euro circa di giocate complessive. Nel 2015 le giocate erano state pari a 373 euro rispetto, come detto, al dato dello scorso anno pari a 458 euro. La situazione non cambia notevolmente nei paesi limitrofi: a Diamante si è giocato per un importo pari a 487,3 euro pro capite. A questi vanno aggiunti, come avviene spesso, i giocatori che passano da un paese all’altro, per evitare “ulteriori” considerazioni. Scalea non è da meno come lo stesso Sangineto: tutti in aumento.

Antonello Troya - lostrillone.blog - 16.12.2017

Approfondimento – da Il Tirreno

http://iltirreno.gelocal.it/italia-mondo/2017/12/09/news/l-invasione-delle-slot-1.16217164?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

Vincite: a chi vanno. Nel 2016 il 71,6 per cento delle vincite è tornato nelle tasche dei giocatori, che però continuano a giocare alimentando un circolo vizioso. Il resto degli incassi, pari a oltre il 28 per cento (28,3%) va allo Stato (17,5% contro il 13% del 2015), agli esercenti (6%), ai gestori (4,3%) e ai concessionari (0,5%). Nel 2016, il settore dei giochi ha garantito entrate erariali intorno ai 10,5 miliardi, di cui 5,8 miliardi dai soli apparecchi.

Il riordino del sistema gioco d'azzardo

Entro il 30 aprile 2018 verranno rottamati 142.649 apparecchi su un totale di oltre 400mila in circolazione in Italia. Un taglio pari al 35 per cento. Le rimanenti (oltre 264mila) verranno sostituite con delle nuove macchinette che saranno collegate in remoto con la rete telematica statale e questo comporterà l’obbligo per il giocatore di inserire la Carta nazionale dei servizi e la tessera sanitaria impendendo così ai minori di giocare. Le sale gioco, invece, verranno dimezzate nei prossimi 3 anni, passando dalle attuali 98.600 a circa 50mila. Al decreto, già in vigore, di riordino del gioco d'azzardo mancano solo i decreti attuativi e la parte normativa riguardante il contingentamento: più stretta la regolamentazione sui luoghi che potranno ospitare le macchinette, sui metri quadrati minimi necessari e sulle distanze minime tra le slot.

Il profilo del giocatore

Il profilo del giocatore che contatta il servizio è maschio in prevalenza (80%) mentre per gli altri significativi prevalgono le femmine. Gioca prevalentemente alle slot o a più giochi, da almeno 5 anni e più. Età media 42 anni e le fasce di età più rappresentate sono comprese tra 25 e 54 anni. Le province con il maggiore afflusso di contatti sono quelle di Milano e di Roma. "Dal 2013 - conclude Fea - anno in cui "abbiamo attivato anche la possibilità di terapia on line, 2600 persone si sono registrate per la terapia, ma solo un quarto di esse ha dato seguito al piano di cura che dura circa sei mesi".

 

 

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