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la risposta di Gentile a Oberto PDF Stampa E-mail
Scritto da agostino gentile   

Caro Carlo, mi dispiace deluderti affermando che dietro di me non vi è nessun movimento politico; magari ci fosse, sarebbe sicuramente interessante.

Ancora vorrei dirti, che non vi è nessun’ altra mano all’infuori della mia a scrivere, la quale, guidata da una modestissima preparazione e incontrando non poche difficoltà nell’esprimersi, si affida ad un computer per correggere gli errori. In ogni modo tu voglia pensarla, se fosse vero, non mi vergognerei per niente che un’altra mano scrive per me, purchè il contenuto sia verità. T’informo, inoltre, che qualche anno fa, mi sono anche cimentato a scrivere una storia, poco interessante per te, ma le 23 pagine di cui è composta , arricchirebbero la tua conoscenza su chi ti circonda. Parla di due individui, l’uno vestito da perbenismo che vuole dimostrare ciò che non è, l’altro un semplice autotrasportatore di tuberi. I due insieme, eseguendo abili manovre e con la complicità di un’altra, hanno saputo collocare lo specchietto dell’allodole, per far sì che si creasse il centro d’attenzione , per operare indisturbati. Lasciando al capro espiatorio il compito di ricevere mortificazioni. Questo modo di fare ha offeso l’amicizia di chi gliel’ha posta in mano, in pubblico e in privato. Alla conclusione il primo, di sesso maschile, nel dimostrare di essere gentil uomo ha finito di essere poco uomo. Il secondo, che forse anch’egli si è sollazzato , è rimasto quell’insignificante autotrasportatore. La morale è che nella vita bisogna aver rispetto di tutte le persone, e anche dell’aquila che con la sua eleganza vola in alto, ma resta comunque sempre un animale. Consentimi, Carlo, attraverso questa, di rispondere alla dottoressa *Omissis. Cara *Omissis , voglio sperare che hai preso un granchio su quello che hai scritto , altrimenti devo pensare che menti occulte ti hanno indirizzata, a pensarla così. I miei riferimenti sono su un’altra dottoressa, e di un periodo in cui forse ancora non lavoravi per la Foderauto, eravamo agli albori della crisi. Esattamente quattro anni fa, in una riunione di Rinascimento, presi la parola, e proposi di fare qualcosa per i lavoratori della Foderauto, fui interrotto bruscamente da una componente del Gruppo che disse: “Non sia mai, se si parla della Foderauto io esco fuori, perché quando avevo bisogno di loro mi hanno voltato le spalle”. Sono certo che la quasi totalità del gruppo, formata da persone sincere, possono testimoniare ciò che asserisco. Ma se dovessero negarlo, per la copertura d’immagine di Rinascimento, che certamente questo non gli fa onore, sarei pronto a fornirti altri dettagli. All’epoca, cara *Omissis , non fui tanto sorpreso da quelle parole , ma del nostro capogruppo, che guardandoci uno per uno e muovendo la testa su e giù, cercava la condivisione di tutti su quel fatto personale. Voglio crederti quando asserisci che Rinascimento si è interessata ai lavoratori della Foderauto, ma lo ha fatto piano, piano senza “rumore”, e con tempi uguali a quelli della nostra amministrazione comunale, che ha atteso con molta indifferenza, la cassa integrazione, e i licenziamenti prima di muoversi. Sono certo di non sbagliare se affermo, che questa opposizione , a quattro mesi dalle consultazioni elettorali, debba continuare a fare sì l’opposizione, ma di se stessa. Agostino Gentile - 02.03.2009

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