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lettera ai politici PDF Stampa E-mail
Scritto da francesco cirillo   

aspiranti ,sindaci, deputati, senatori, consiglieri regionali e  provinciali, presidenti di  quartiere, amministratori capo di condominio ! Ieri sono stato nella sede della Commissione invalidi di Cosenza in via Isonzo.

Sono stato lì come accompagnatore di un grave disabile di Diamante di origine rom affetto di una grave forma di “demenza”. La persona fa parte di una famiglia costituita da tre fratelli ed una sorella. Il più conosciuto dei tre fratelli è Giuseppe. Chi viene a Diamante lo vede sempre in giro con la sua folta barba, travestito ora da soldato, ora da vigile, a seconda dei vestiti che trova fra i rifiuti. Si capisce che la persona non è in grado di intendere e volere e difatti viene assistito dal Comune per essere lavato e gestito. Un altro fratello è stato recentemente colpito da ictus e attualmente è ricoverato a San Nicola Arcella per un programma di riabilitazione. Ma è oramai ridotto a metà e non è più in grado di fare nulla. Una sorella di Nicola è affetta da morbo di Parkinson e a mala a pena riesce a tenere pulita la propria  abitazione, dove abitano tutti insieme. A Nicola è stata sospesa la pensione da circa un anno. Bisogna verificare se è progredito e mi offro quindi a portarlo a Cosenza, altrimenti non potrebbe assolutamente andarvi se non con un taxi, non essendo in grado di prendere mezzi pubblici. L’assistente sociale del Comune, la dott.ssa Tricanico, che con vera passione che va al di là dei suoi compiti segue il caso dell’intera famiglia, mi prepara una lettera che spiega la situazione familiare, da consegnare alla commissione esaminatrice. L’appuntamento è per le 15,30, alle 15 siamo già nella sala d’attesa. Consegnamo l’avviso di convocazione ad un addetto alla porta ed attendiamo di essere chiamati. Nicola è in fibrillazione e comicamente ogni volta che vede l’addetto alzarsi, chiede se siamo stati chiamati noi. L’umanità che mi passa davanti è di una tristezza incredibile. Anziane ed anziani costretti a presentarsi in commissione dal momento che non so da quando e perchè la commissione non fa PIU’VISITE DOMICILIARI. Per cui ecco una specie di Treno bianco di Lourdes passarti sotto gli occhi. Donne e uomini visibilmente sofferenti trascinati dalle figli, dai partenti , dai nipoti e posti su delle precarie sedie in attesa del proprio turno di chiamata. Una donna entra a chiedere aiuto. La propria madre è caduta proprio davanti l’ingresso. Chiede una carrozzella. L’addetto, (armato di pistola!!!) , dice che ce n’è una sola e che adesso è usata da un'altra donna e che quindi dovrà aspettare che la signora finisca la sua visita per ottenerla. La donna quindi resta in auto. Un'altra persona dice, sempre all’addetto armato di pistola, che pur arrivando con una carrozzella , il marciapiede non ha un passaggio per i disabili. Cioè , per capirci, nel 2009, davanti all’Ufficio della Commissione Invalidi, non è stato abbattuto il marciapiede, mentre quello per l’ingresso esiste. Ma come ci si arriva lì ? Finalmente arriva il nostro turno e Nicola può essere visitato dalla commissione che giustamente non può fare altro che rilevare lo stato grave di handicap e ripristinargli la piccola pensione. Nicola in macchina ora , felice, canta le canzoni di “Lattemiele” come se fosse in  un karaoke, ma la tristezza di ciò che abbiamo vissuto è grande. I volti sofferenti di quelle donne e di quegli uomini mi sono rimasti stampati in mente ed ho lungamente pensato nel viaggio di ritorno a come siamo messi male nella nostra Calabria. Ai nostri politici che pensano alle loro cose piuttosto che a ciò che vivono quotidianamente i cittadini. Cosa ci vorrebbe a chiedere con forza che si ripristino le visite domiciliari, che si abbattano i marciapiedi, che si facciano trovare più carrozzelle? Francesco Cirillo - 27.01.2009

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