| il nostro 8 marzo |
 |
 |
 |
| Scritto da loretta maccagnan | |||
| Martedì 08 Marzo 2022 09:50 | |||
|
Da oltre cento anni, la Giornata internazionale della donna punta i riflettori sui problemi che ci affliggono in tutto il mondo e rende omaggio alle tante donne che hanno combattuto coraggiosamente per l'emancipazione femminile e la libertà di tutti : da Harriet Tubman, la "Mosè" degli Afroamericani, a Emmeline Pankhurst, esponente del movimento delle suffragette, da Rosa Parks, attivista americana, alle nostre partigiane.
Oggi non possiamo non annoverare tra queste donne le numerose ucraine che, tenendo per mano i più piccoli, lasciano la loro terra, o che prestano soccorso ai soldati russi, confortandoli, dissetandoli e sfamandoli, senza distinzione di bandiera.
Perché, ancora oggi, abbiamo bisogno di una Giornata internazionale della donna?
In tutto il mondo, meno del 15% dei paesi ha una leader donna, nelle aziende solo il 24% dei senior manager sono donne.
Donne che continuano a fare i lavori meno pagati e a guadagnare meno per lo stesso lavoro, gravate, nel contempo, anche dal peso dei lavori domestici, dell'assistenza agli anziani della famiglia e ai figli. Tutti questi problemi colpiscono certamente in modo più pesante le donne dei paesi più poveri.
Anche per quanto concerne l’assistenza sanitaria e la sicurezza, le donne devono affrontare mortificanti disuguaglianze: si stima che 830 donne muoiano ancora ogni giorno di parto. Scioccanti sono i dati relativi ai femminicidi: in tutto il mondo, oltre il 50% degli omicidi di donne sono commessi dal partner o dalla famiglia della vittima.
Anche il nostro paese ha conosciuto questo orrore, Silvana Rodriguez, la giovane madre il cui ricordo fa tanto male.
L'8 marzo, grande sventolío di fiori e auguri alle donne, madri, mogli, figlie:
bello, certo, ma inutile, senza senso se non si accelera sul lavoro da fare per una autentica parità di genere, se non si riesce a far entrare nella testa e, soprattutto, nel cuore di tutti che ogni creatura deve essere rispettata, considerata, accolta senza pregiudizi, senza discriminazioni, che deve essere amata.
Un cambio importante di priorità da portare avanti, a livello economico, sociale, legislativo, affinché le donne siano tutelate davvero, tanto in ambito lavorativo quanto familiare.
Questo si può ottenere con una capillare rete di assistenza sociale, che veda nelle Amministrazioni locali un punto di riferimento per individuare, raccogliere e gestire i momenti critici che si generano e riguardano le parti più deboli della società, donne, minori, anziani.
Nelle piccole comunità, nei nostri paesi come nei quartieri delle grandi città, non devono essere ignorate sacche di povertà, sofferenza , abbandono: le istituzioni siano sempre più presenti con servizi efficienti, con risorse finanziarie capaci di dare soluzioni durature, con l’attenzione scaturente da un nuovo umanesimo, che si lasci guidare anche dalle peculiarità femminili.
Diamo un senso concreto al nostro 8 marzo, noi donne lo possiamo e vogliamo fare!
Ester Portadibasso
Loretta Maccagnan
Loredana Celentano
Ornella Talao
Lucia D’Aprile
Sara Bavoso
Anna Adornetto
Francesca Nocito
Alexandra Impieri
Anna Cirillo
Adelina Sangineto
Romina Cauteruccio
Anna Porcaro
Sonia Impieri
Annamaria Cosentino
Francesca Sansoni
Raffaela Sansoni
Federica Sansoni
Monia Valente
Maria Carmela Torre
Maria Cristina Di Bella
Benedetta Gimigliano
Stefania Curcio
Sabrina Cataldo
Vera Donato
Agnese Grosso
Maria Floriza Figuereida
Magilda Monteleone
Anna Elvira Martucci
Bruna Marino
Anna Presta
Daniela De Marco
Roberta Vivacqua
Francesca Perrone
Anna Belletto
Tosca Dal Prà
Michela Sollazzo
Giusy Messina
Manuela Caroprese
Santina Martorello
Clementina Messina
Virginia Nocito
|
